Cinema & audiovisivo

Clotilde Courau

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Misteriosa, versatile, elegante, admirable trapéziste, ma prima di tutto: cinéphile.  Clotilde Courau, dopo un’infanzia in Africa, appena adolescente, ha ben chiaro cosa farà da grande: l’attrice. Di anni ne ha appena 16 anni quando sceglie un mestiere come si sceglie un destino e vi si dedica con passione e determinazione. Nella sua carriera, al teatro come al cinema, ha interpretato ruoli tanto diversi, accomunati da quella vibrazione speciale che ha lo sguardo di una donna affascinata dal cinema e dalla professione d’attore. Dopo il debutto in palcoscenico, è il cinema a darle la fama: nel 1990 fa la sua prima apparizione con Le Petit criminel di Jacques Doillon, grazie al quale vince il premio per la migliore interpretazione femminile alla Berlinale e ottiene la candidatura ai César. Da allora la sua carriera si divide tra teatro e cinema, ai quali unisce spesso la passione per il canto, come dimostrano Les Nuits d’une demoiselle (una serie di quattro numeri musicali con i quali nel 2009 si esibisce al Crazy Horse) e la tournée trionfale per la pièce musicale Irma la Douce. «Quello che mi definisce davvero nella vita è il mio mestiere: sono più di dieci anni che mi batto per dimostrarlo», ha raccontato a Cannes quando ha aperto da protagonista la Quinzaine des Réalisateurs con L’Ombre des femmes di Philippe Garrel, una delle sue più intense interpretazioni. Determinata ed eclettica, sul grande schermo ha sempre scelto ruoli in film eterogenei, dalle commedie – che siano romantiche come Marthe di Jean-Loup Hubert (1997) e La Parenthèse enchantée (2000) di Michel Spinosa o nere come Le Poulpe di Guillaume Nicloux (1998) e Mon idole di Guillaume Canet (2002) – all’horror (Promenons-nous dans les bois di Lionel Delplanque, 2000), passando per il crime thriller (La Mentale di Manuel Boursinhac, 2002) e il biopic (La Vie en rose di Olivier Dahan, 2007). Quest’anno ha affiancato Sandrine Bonnaire in Le Ciel attendra di Marie-Castille Mention-Schaar e presto la vedremo in tv in L’Incident, ricostruzione dell’affaire Tonglet Castellano firmata Alain Tasma.