Elisa Florimond è nata nel 1995 in Guyana. Artista visiva, vive e lavora attualmente a Parigi. Dopo un BTS in ceramica industriale, ha seguito un doppio percorso formativo tra l’École nationale supérieure des Beaux-Arts de Paris e l’École nationale supérieure des Arts Décoratifs di Parigi (dipartimento Art-Espace), dove si è diplomata nel 2021.
Il lavoro di Elisa Florimond esplora la de-gerarchizzazione delle forme e dei saperi attraverso installazioni che lei stessa definisce “étendues”: spazi in cui si rimettono in gioco i legami tra territori, oggetti e narrazioni. Ispirandosi al concetto di simbiosi, associa sculture, immagini e artefatti raccolti per comporre ecosistemi plastici in movimento, all’interno dei quali si mettono in discussione classificazioni museali, memoria e coabitazione.
Durante la sua residenza alla Villa Iblea, Elisa Florimond svilupperà una ricerca plastica attorno ai racconti archeologici siciliani, basandosi sulle collezioni museali di Ragusa e Siracusa e sulle specificità del sito. Il giardino, l’architettura e il territorio della Villa diventeranno supporti di sperimentazione. Lo scambio con le persone coinvolte nella Villa alimenterà una riflessione sulla trasmissione, la copia e le forme di coabitazione culturale, in cui i collegamenti formali e umani guideranno il processo creativo.
Villa Iblea nasce da un’utopia: quella di creare una comunità a geometria variabile, fondata sullo scambio, la condivisione e il dono al servizio di un progetto. Un progetto in cui agricoltura, arti visive e sonore, cucina, letteratura – e tutto ciò che si trova tra o intorno a questi ambiti – coesistono senza gerarchie, mettendo al centro le persone. Situata in una valle tra Ragusa e Modica, sui monti Iblei, Villa Iblea è un luogo di passaggio aperto al mondo, proprio come la Sicilia: un’isola crocevia di tre continenti, modellata nei secoli dalle sue donne e dai suoi uomini.
Sostenuta da Yann Valladon e Philippe Terrier-Hermann, questa avventura umana e artistica mira a far rivivere le pietre della masseria, dell’aia, della cappella e della villa, per trasmettere, imparare, condividere, ridefinire e costruire insieme.