All’età di 18 anni, Luna-Isola Bersanetti lascia Parigi per studiare ceramica all’École nationale supérieure des arts visuels (ENSAV) La Cambre. Qui esplora la combinazione di ceramica e tessuti, cercando di conferire flessibilità al materiale. Dopo aver conseguito la laurea triennale, arricchisce le sue competenze tecniche seguendo un corso di stilismo presso l’ALBA di Beirut, dove apprende le tecniche di cucito, maglieria e lavorazione a maglia. Successivamente crea delle “pelli” decorate con migliaia di perle e scaglie di porcellana, indossate da performer. Ad ogni movimento, le scaglie si scontrano tra loro, rivelando le loro melodie e trasformando i costumi in opere sonore. Attraverso il suo lavoro, tesse legami tra le tecniche utilizzate e le storie che esse raccontano, mettendo in luce le competenze tradizionalmente padroneggiate dalle donne e inserendole in una prospettiva moderna e inclusiva. Vincitrice di numerosi premi, tra cui il MAD, il CWB, l’Art Prize Ceramic Brussels 2025 ecc., sviluppa un universo singolare che mescola installazioni in ceramica e tessuto e performance dal vivo, dove la sua arte prende vita sotto gli occhi dello spettatore, testimoniando il suo approccio ibrido e sensibile alla ceramica.
Nella sua pratica artistica, si ispira a figure femminili leggendarie per riscrivere racconti spesso distorti dalla misoginia, come quelli di Melusina, delle sirene e di altre creature mitologiche. Definisce le sue opere “pelli”: sono composte da migliaia di perle e scaglie in porcellana-carta tinta in massa. Queste seconde pelli, come quelle dei rettili, evocano la muta, un processo di metamorfosi e reinvenzione. Diventano armature simboliche, incarnando una tensione tra fragilità e resilienza. Queste “pelli”, che combinano ceramica e tessuto, due mestieri artigianali storicamente dominati dalle donne, prendono vita quando vengono indossate dalle performer. I loro movimenti generano una narrazione sonora, arricchita dal tintinnio delle scaglie, i cui suoni ricordano i canti ipnotici e striduli delle sirene. In questo modo, i pezzi diventano sculture sonore e la ceramica prende vita e vibra all’interno di installazioni ibride e multisensoriali.
Pianobi, inaugurato nel giugno 2021, è un progetto artistico sperimentale, collaborativo e trasversale, fondato da Isabella Vitale, storica dell’arte e curatrice di mostre. La sua sede si trova in Via dei Ciceri 97-99, una graziosa strada nel cuore del quartiere Quadraro Vecchio, nella zona sud-est di Roma, a 8 km dal centro storico. Vicino agli studi di Cinecittà, si trova in una zona cara a Pasolini e di importanza storica per il tristemente famoso episodio del Rastrellamento del 1944. È circondato da parchi (Parco della Caffarella, Parco degli Acquedotti Romani) e da mercati e ristoranti, tutti raggiungibili a piedi.
Pianobi mira a sostenere gli artisti contemporanei italiani e internazionali che lavorano nel campo delle arti visive, offrendo loro uno spazio dove vivere e creare e mettendoli in contatto con la scena artistica contemporanea romana attraverso incontri mirati e inviti a partecipare ai vari eventi e proposte artistiche di Roma. Lo scambio, il dialogo, l’inclusione e l’interazione sono alla base del progetto ideato da Isabella Vitale che, grazie alla sua esperienza come curatrice indipendente e storica dell’arte, ha tessuto una vasta rete di contatti professionali che ama mettere in relazione con gli artisti in residenza nell’ottica di possibili collaborazioni future e nuove sinergie creative. Sono quindi previsti workshop aperti e una serie di incontri con i diversi interlocutori, se l’artista lo desidera. Il progetto mira a stabilire un rapporto concreto con le forme contemporanee di espressione artistica, riunendo artisti provenienti da tutto il mondo e coinvolgendo un pubblico eterogeneo.