Dibattiti

REPORT - Virginie Raisson al Festival Internazionale di Ferrara

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2038, les futurs du monde /  2038, Atlante dei futuri del mondo : presentazione di Virginie Raisson, direttrice del LÉPAC  con Jacopo Zanchini, vice direttore di Internazionale, al festival Internazionale di Ferrara


4 ottobre 2020, ore 12:00


Virginie Raisson ha presentato il libro che ha scritto nel 2016, 2038 : i futuri del mondo, in occasione della sua traduzione in italiano, pubblicata da Slow Food Editore. 

 

Un libro positivo

 

L’idea di questo libro nasce dalla volontà di lasciare ai figli delle chiavi per continuare a credere in un possibile futuro in cui si potrebbe vivere con benessere : non si può costruire il futuro se non siamo ci si crede nel futuro con determinazione. In realtà è già il secondo libro prospettivo che ha scritto Virginie Raisson (il primo essendo 2033, i futuri del mondo) e nasce anche dalla lettura del Mondo di ieri di Stefan Zweig in cui l’autore austriaco riprende la storia dell’Europa analizzando tutti gli elementi che annunciavano una crisi. In questa celebra autobiografia, Zweig dimostra come la classe dirigente è rimasta cieca e sorda agli elementi che dicevano che una guerra stava per scoppiare. 

 

Nello stesso modo, la classe dirigente dei nostri tempi poteva sapere che una pandemia stava per arrivare. Nel 2012, Virginie Raisson ha fatto uno scenario per un’impresa farmaceutica che si chiedeva se doveva continuare a fare investimenti sulle malattie infettive. Aveva immaginato un’epidemia che sarebbe nata in Cina nel febbraio 2020 ! Aveva fatto solo un errore : l’epidemia toccava solo i bambini. 

 

Un problema politico

 

La sfida ambientale che è sviluppata in questo libro incrocia un problema politico, e le nostre  pratiche democratiche. Quelli che vengono eletti lo sono in generale per quattro o cinque anni : hanno poco tempo per dimostrare che la loro politica è efficiente prima di essere eletti di nuovo. Invece, le varie crisi che dobbiamo affrontare sono a lungo termine (il clima, la criminalità informatica…). Bisognerebbe fare collimare le politiche a breve termine con quelle a lungo termine.

 

Crescita e ambiente

 

Il nostro modello di crescita è da riesaminare. La nostra economia si fonda sulla catena seguente : aumento del reddito = consumo = produzione = lavoro = aumento del reddito. Così un miliardo di persone sono uscite dalla povertà. Però il problema oggì è l’esaurimento delle risorse necessarie per la produzione. Altri tipi di economie devono svilupparsi come l’economia circolare o l’economia dell’uso (il fatto di fittare piuttosto che comprare). La fiscalità o l’orientamento degli investimenti verso attività sostenibili (la tassonomia) sono anche una soluzione per rinovare il modello di crescita. 

 

Una sfida internazionale

 

Il futuro, oltre la questione ambientale, ha anche bisogno di istituzioni internazionali per regolare i conflitti che scoppiano attraverso il mondo. Il multilateralismo è in pericolo, minacciato ad esempio dagli Stati Uniti che hanno voluto uscire dal trattato sulle armi intermediare. Inoltre, l’unione europea fa fatica ad imporrsi come attore internazionale e per valorizzare le istituzioni internazionali o crearne nuove. L’elezione americana è molto importante per queste ragioni. 

 

 

​ (Sintesi a cura di Anne Detraz, lettrice di scambio Università di Bologna / Institut français Italia)