Dibattiti

Virginie Raisson-Victor e Jacopo Zanchini al Festival Internazionale | 2038, Atlante dei futuri del mondo

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organizzato nell'ambito di:


4 ottobre, ore 12:00
Ridotto del Teatro Comunale, Ferrara
Festival Internazionale

Dibattito in presenza

 

Virginie Raisson-Victor, geopolitologa, in occasione dell’uscita di 2038, Atlante dei futuri del mondo, Slow Food Editore, 2020, in dialogo con Jacopo Zanchini, vicedirettore di Internazionale.


2038, Atlante dei futuri del mondo è un esercizio prospettico, unito a un’estetica che rapisce, per collegare le principali questioni globalie capire quale sarà il domani. Come una finestra aperta sul mondo, le mappe, la grafica e i collage del libro invitano infatti il lettore a esplorare il regno dei possibili, dove viene scelto il futuro, lontano dai pregiudizi e dalle questioni già scritte.

Virginie Raisson-Victor, geopolitologa, è presidente del Lépac, laboratorio privato di studi politici e cartografici su cui si è basato per 26 anni il programma di Arte «Le Dessous des cartes». È coautrice dei due Atlas du Dessous des Cartes e autrice di 2033, Atlas des futurs du monde (2010) e 2038, les Futurs du Monde (2016).

Jacopo Zanchini è specialista in Scienze politiche e vicedirettore di Internazionale. È anche autore di due documentari, tra cui Carne da macello, insieme a Maria Martinelli, sull’industria della carne negli Stati Uniti.


Organizzato da: Festival Internazionale, Slow Food Editore, con il sostegno di Institut français Italia



“Sin dal mattino, viaggia tramite uno schermo in tutto il mondo, più presto a Pechino, Rio un po’ più tardi; è vestito, senza saperlo, del lavoro di un bambino del Bangladesh e porta le scarpe fatte da un altro, forse in Etiopia; è commosso dal talento di un cantante che dorme ancora a Cuba mentre si raccoglie, in Kenya, il caffè che berrà a pranzo: da solo, l’uomo è un crocevia dove convergono ogni giorno le ricchezze della terra, i desideri dell’umanità, ma anche le sue derive. Non prendere valigia o caravella per trasportarli non è più un ostacolo, poiché con la punta delle dita sposta montagne, varca oceani e permette così al mondo di venire a sé.
Eppure da qualche mese, nel suo intimo e al calar della sera, ciò che sogna ormai, è…”

Virginie Raisson-Victor, settembre 2020