Anteprima - Nessun Uomo è un'Isola

Stanislas Dehaene e Esther Duflo al Festivaletteratura Mantova

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organizzato nell'ambito di:

 

La ventiquattresima edizione di Festival Internazionale della Letteratura in Mantova si terrà dal 9 al 13 settembre 2020. Questa edizione di un festival così atteso sarà eccezionale, inusuale, a immagine di questo 2020 che ci ha costretto a reinventare le nostre vite, ed i nostri rapporti con gli altri e lo stare insieme, con la partecipazione in streaming di grandi autori, lucidi interpreti della crisi che attraversiamo.  

Quest’anno come sempre l’Institut français Italia rinnova il suo sostegno al Festivaletteratura, in anteprima al suo nuovo ciclo di dibattiti «Nessun Uomo è un’Isola», di cui verrà presto svelato il programma.

 

Cervello umano : 1 - Computer : 0

incontro in streaming con Stanislas Deheane (e Davide Crepaldi)
giovedì 10 settembre, ore 12:00 - online e proiezione al Museo Diocesano - Chiostro
Canale streaming 403


Nonostante il continuo miglioramento della tecnologia, ci sono ancora ambiti in cui persino il cervello di un bambino risulta più potente dei computer a oggi sul mercato, come per esempio la capacità di apprendimento. «Se si dovesse riassumere con una sola parola il talento unico della nostra specie, sceglierei il verbo imparare» afferma il neuroscienziato Stanislas Dehaene (Imparare. Il talento del cervello, la sfida delle macchine). Professore di Experimental Cognitive Psychology al prestigioso Collège de France e a capo del Consiglio Scientifico per l’Educazione Nazionale francese, Dehaene studia la mente umana in relazione alla coscienza e alla plasticità cerebrale nell’infanzia, domandandosi se l’intelligenza artificiale riuscirà mai a eguagliare le incredibili capacità del nostro organo più importante. La sfida, per ora, ci vede ancora vincitori. Lo intervista Davide Crepaldi, psicologo cognitivo e neuroscienziato (Neuropsicologia della lettura).
L’incontro si terrà in lingua inglese con sottotitoli in italiano

Stanislas Dehaene, classe 1965, è oggi annoverato tra i massimi scienziati cognitivi viventi. Dal 2005 è professore presso il Collège de France, dove è titolare della cattedra di Psicologia cognitiva sperimentale, ed è membro dell’Académie des sciences. Per quasi dieci anni è stato direttore di ricerca dell’Inserim (Institut national de la santé et de la recherche médicale). Nell’arco della sua carriera ha ricevuto numerosi premi e borse di studio, tra cui il Premio Louis D. della Fondation de France (con Le Bihan), il Premio Jean-Louis Signoret della Fondazione IPSEN e la borsa di studio centenaria della Fondazione americana McDonnell. La sua ricerca mira a chiarire le operazioni fondamentali del cervello umano: lettura, calcolo, ragionamento e consapevolezza. Da principio ha indagato le basi cerebrali delle operazioni matematiche, un campo in cui è stato il pioniere, ampliando poi le sue ricerche all’apprendimento cerebrale dei simboli scritti. Ciò lo ha condotto alla scoperta e all’analisi, con Laurent Cohen, dell’area della forma visiva delle parole, e a intraprendere i primi esperimenti di imaging cerebrale inerenti all’elaborazione subliminale di numeri e parole. Ha scritto decine di articoli scientifici e alcuni saggi, tra cui il celebre I neuroni della lettura (2009) e il recente Imparare (2019).

 

Comprendere la povertà per contrastarla

incontro con Esther Duflo, Abhijit Barnejee e José Fernandez-Albertos
venerdi 11 settembre, ore 12:00 - online e proiezione in Tenda Sordello
Canale streaming 406

«Pauper ubique iacet», scriveva Ovidio. Da secoli, anche se con discontinua attenzione, gli economisti si interrogano sulla natura della povertà. È, inevitabile, come sostengono alcuni, oppure la si può combattere? Qual è il modo migliore di innescare processi di sviluppo? I loro preziosi contributi in questo cruciale campo di ricerca sono valsi a Esther Duflo e Abhijit Banerjee (coautori di L’economia dei poveri. Capire la vera natura della povertà per combatterla e Una buona economia per tempi difficili, di prossima uscita) il premio Nobel per l’Economia nel 2019 (congiuntamente a Michael Kremer). «I modelli teorici non bastano. Lavoriamo sul campo», ha affermato Duflo, ed è con questo approccio che i due economisti hanno sviluppato programmi che governi e istituzioni possano adottare concretamente sin dai livelli più capillari della sanità o dell’istruzione, perché risorse limitate vengano impiegate nel modo più efficace possibile per migliorare le condizioni di vita delle persone. Dialoga con loro il politologo e studioso di disuguaglianza José Fernández-Albertos.

Esther Duflo, vincitrice del Premio Nobel per l’economia 2019 con Abhijit V. Banerjee e Michael Kremer, è docente presso il dipartimento di Economia del Massachusetts Institute of Technology. È cofondatrice e condirettrice dell’AbdulLatif Jameel Poverty Action Lab (J-PAL) e membro dell’American Academy of Arts and Science. Oltre al Nobel, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti accademici per la sua attività scientifica, tra cui il Dan David Prize (2013), l’Infosys Prize (2014) e il Princess of Asturias Award for Social Sciences (2015). Fa parte del President’s Global Development Council. Tra le sue pubblicazioni firmate insieme al collega Abhijit V. Banerjee: L’economia dei poveri (Feltrinelli, 2012, 2020) e Una buona economia per tempi difficili (Laterza, 2020).

 

Ritrovate il programma completo dell’edizione 2020 sul sito di Festivaletteratura