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Premio Stendhal per la traduzione 2016

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“Milanese. Scrisse. Amò. Visse”: è ben noto l’epitaffio iscrito sulla tomba di Stendhal, un gran viaggiatore, che aveva trovato in Italia la felicità. Con la creazione del premio per la traduzione italiana intitolato all’autore di La Certosa di Parma e delle Cronache italiane, l’Institut français Italia e il Service de coopération et d’action culturelle (SCAC) dell’Ambasciata di Francia in Italia inaugurano un progetto di grande rilievo.

La traduzione, vettore principe per gli scambi culturali, è “la lingua dell’Europa” come diceva Umberto Eco. In questo senso, i traduttori sono protagonisti professionali ed è pertanto importante sottolinearne il ruolo fondamentale. E’ per tutte queste ragioni che il Premio Stendhal viene lanciato, per sostenere l’eccellenza della traduzione e del lavoro editoriale realizzato a partire dalla letteratura francese.

Naturalmente, sarà un’ulteriore occasione per omaggiare i libri stessi: il Premio Stendhal è un invito a scoprire o riscoprire le opere francesi ed i loro autori.

 

Presentazione

Il Premio Stendhal è destinato alle opere letterarie (narrativa, teatro, poesia) francesi tradotte in italiano. Esso riconosce sia la qualità della traduzione che quella dell’opera originale. La giuria valuta l’interesse e l’importanza dell’opera in quanto tale, la difficoltà della traduzione e la sua riuscita, e infine la qualità del lavoro editoriale.

Le opere eleggibili devono essere state pubblicate in traduzione italiana da una casa editrice, in Italia, tra il 1° gennaio 2015 e il 6 maggio 2016, data limite di invio delle candidature. Le candidature sono compatibili con il Piano d’Aiuto alla Pubblicazione.

La giuria conferisce 2 riconoscimenti:

  • il Premio Stendhal al traduttore di un’opera francese in italiano, e alla casa editrice italiana corrispondente;
  • la menzione “Giovane è destinata a un giovane traduttore di un’opera francese in italiano, dando la priorità ai candidati di meno di 35 anni.

Almeno una delle due opere premiate deve essere di un autore contemporaneo.

L’ammontare del Premio Stendhal è ripartito per due terzi a favore del traduttore vincitore e un terzo a favore della casa editrice italiana corrispondente; l’ammontare della menzione “Giovane” viene conferito al traduttore.

 

Giuria

La giuria è costituita da cinque persone italofone e francofone ed è rappresentativa degli scambi culturali franco-italiani.

Valerio Magrelli, Presidente di Giuria

Considerato uno dei maggiori poeti contemporanei in Italia, Valerio Magrelli (1957) è pure scrittore e saggista. Professore di letteratura francese presso l’Università di Cassino, è stato curatore della storica collana trilingue “Scrittori tradotti da scrittori” (Einaudi), ha anche tradotto opere di Verlaine, Valéry, Barthes, Mallarmé, Char, Ponge, Péguy, Koltès, ecc. Valerio Magrelli ha vinto numerosi premi letterari, in particolare il Premio Mondello Opera Prima nel 1980 (per Ora serrata retinae, Feltrinelli; tradotto in Francia dalle éditions du Cheyne), il Supermondello 2013 per Geologia di un padre (Einaudi; tradotto in Francia da Actes Sud), il Premio Viareggio per la poesia nel 1987 (per Nature e venature, Mondadori; tradotto in Francia dalle éditions Le Temps qu’il fait). Nel 2002 gli è stato assegnato il Premio Feltrinelli per la poesia italiana dall’Accademia dei Lincei. Il presidente della Repubblica Italiana Scalfaro gli ha conferito il Premio nazionale per la traduzione nel 1996 ed è stato nominato Cavaliere ufficiale dal presidente Ciampi nel 2005.

Barbara Meazzi

Presidente della Società degli Italianisti dell’Istruzione Superiore francese dal 2013, Barbara Meazzi è professore di letteratura e civiltà italiane presso l’Università Nice-Sophia Antipolis. La sua tesi di dottorato (1997) ha trattato delle “Les créations futuristes en Italie et en France : étude comparée de l’imaginaire futuriste”. Fra le sue pubblicazioni: Le futurisme entre la France et l’Italie – 1909-1919 (Editions de l’Université de Savoie, 2010). Barbara Meazzi ha altresì organizzato numerosi incontri tra autori francesi e italiani nell’ambito accademico.

Stefano Montefiori

Dopo esser stato viceredattore capo del Corriere della Sera presso la sede a Milano, Stefano Montefiori (1972) è dal 2010 giornalista corrispondente del Corriere a Parigi. Le sue recensioni letterarie lo portano ad essere uno dei giornalisti culturali più seguiti in Italia. Ha scritto le prefazioni delle edizioni per il Corriere di L’affare Kurilov di Irène Nemirovsky e di La paura dell’Islam, conversazioni con Nicolas Truong e Olivier Roy.

Rossana Rummo

Grande amante della cultura e dell’arte francesi, Rossana Rummo (1953) è il Direttore Generale della DG Biblioteche Istituti Culturali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Dal 2008 al 2011 è stata la prima donna Direttore dell’Istituto Culturale Italiano a Parigi. “Officier des Arts et des Lettres” e “Chevalier de la Légion d’Honneur”, ha contribuito, nel corso di vari incarichi (Ministero dell’Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Comune di Roma…), al rafforzamento dei legami culturali tra la Francia e l’Italia.

Emanuele Trevi

Emanuele Trevi è autore di numerosi racconti, romanzi e saggi, cimentandosi volentieri in salti da un genere letterario all’altro per rinnovare interrogazioni fondamentali sulla letteratura e la critica. Nel 2012, Qualcosa di scritto (Ponte Alle Grazie; tradotto in Francia da Actes Sud) è finalista al Premio Strega. Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza) ha vinto il Premio Sandro Onofri nel 2005. Emanuele Trevi è stato uno dei membri fondatori della casa editrice Fazi. Ha curato pubblicazioni di numerosi scrittori francesi come Rabelais, Zola, Perrault, Michaux, ecc., e di recente ha tradotto Il piccolo principe di Saint-Exupéry (Newton Compton).

 

Bando di concorso

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