Incontro organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali sulle tematiche del libro Le triangle et l’Hexagone (La Découverte, 2020).
Il percorso di Maboula Soumahoro intreccia ricerche universitarie ed identità personale. Si costituisce attraverso le sue tematiche che a loro volta agiscono sulla sua coscienza e decisione di essere nera. Diventa per lei stessa un oggetto di ricerca. Nata in Francia, di nazionalità francese ed ivoriana, ha vissuto la dicotomia fra i due Paesi e la problematica del ritorno trasmessale dai suoi genitori. La sua lingua madre è il francese, ma la lingua di sua madre è il dioula. Il suo “Triangolo” si costituisce a partire dalla scelta di studiare l’inglese e dalla partenza per New York che sconvolge la sua formazione aprendole nuovi orizzonti letterari ed intellettuali. Il Triangolo personale e linguistico, tra Europa, Africa ed America, ricalca quello del commercio triangolare della tratta degli schiavi. Delinea una prospettiva transatlantica. Ma rende anche pungente la questione esagonale ossia della Francia ridotta alla sua dimensione più esigua. La sua è un’esperienza di ascensione sociale ed accademica, ma anche una consapevolezza dei nodi e della circolarità delle memorie. La spinge a prendere parte al dibattito pubblico in Francia, ad interventi sui media, a fondare un’associazione dedicata alla memoria della storia nera. Senza illusioni propone uno sguardo pieno di lucidità sulla società francese di cui fa pienamente parte e sulla ricchezza delle culture nere anglofone e francofone. Difende un punto di vista intersezionale dove non si può fare a meno di tenere insieme genere, razza, classe e sessualità. Con lei parleremo di afro-femminismo, della Francia degli ultimi decenni, delle afro-diaspore e dell’afropeismo (o afroeuropeismo).
Maboula Soumahoro è Professoressa associata all’Università di Tours in Francia. È nata a Parigi nel 1976 da genitori che hanno lasciato la Costa d’Avorio alla fine degli anni 1960. È cresciuta nella periferia di Parigi. Ha studiato lettere e culture anglofone in Francia, che hanno portato ad un primo lavoro di ricerca sulla creazione della Liberia. La sua lunga esperienza di ricercatrice e docente negli Stati Uniti (principalmente New York) è stata decisiva nella sua coscienza del fatto “afro-diasporico”. Ha insegnato in vari atenei statunitensi e francesi tra i quali Bennington College, Columbia University (New York e Parigi) Barnard College, Stanford University (Parigi), Sciences Po (Parigi e Reims). Il suo dottorato di ricerca Il colore di Dio? Sguardi incrociati sulla Nazione d’Islam ed il Rastafarismo 1930-1950 paragona il Nazionalismo nero statunitense fondato sull’Islam ed il Rastafarismo giamaicano della prima metà del Novecento. Le sue ricerche affrontano la problematica del ritorno in Africa e della diaspora. Si interessa anche alla letteratura anglofona e francofona (in particolare alla tradizione della négritude). Dal 2009 vive e insegna in Francia. È spesso sollecitata dai vari media francesi. Dal 2013 al 2016 è stata membro del Comitato Nazionale per la storia e la memoria della schiavitù. Ha co-fondato ed è Presidentessa dell’Associazione Black History Month che ha come scopo la celebrazione della storia e delle culture dei mondi neri. Il suo libro Le Triangle et l’Hexagone : réflexions sur une identité noire, [Il Triangolo e l’Esagono: riflessioni su un’identità nera] Paris, La Découverte, 2020 è stato tradotto in inglese con il titolo Black is the journey, Africana the name, Polity, 2022.