IF BODY | Bodies that talk
a cura di Sara Alberani e Marta Federici (LOCALES)
19 luglio 2023, ore 18:30 – 22:30
Agrogestualità
Food happening di Amelie Aranguren (INLAND – Campo Adentro)
Real Academia de España en Roma, Piazza di S. Pietro in Montorio, 3, Roma
7 settembre 2023, ore 10:30 – 13:00 e 14:30 – 16:30
Memorie da sottopelle. Laboratorio di coreo/grafie decoloniali
Workshop a cura di Marie Moïse e Mackda Ghebremariam Tesfau’
Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman, 1, Roma
17 settembre 2023 ore 18:00
Talk e video screening di Fireflies (Lucciole)
di Pauline Curnier Jardin & Feel Good Cooperative
Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman, 1, Roma
19 – 20 settembre 2023
Workshop di Adelita Husni Bey
Museo delle Civiltà, Piazza Guglielmo Marconi, 14, Roma
28 settembre – 15 ottobre 2023
Mostra personale di Holly Graham
opening 28 settembre ore 18:00–21:00
Aperto nel weekend, sabato e domenica, 15:00-19:00 e su appuntamento
Lateral Roma, Via Ferdinando Ughelli, 28,Roma
12 ottobre 2023
Performance itinerante nel quartiere EUR
di Pauline Curnier Jardin & Feel Good Cooperative
Dopo l’esperienza triennale di Hidden Histories, LOCALES torna con un nuovo progetto pensato appositamente per la città di Roma. If Body è un programma pubblico di arti visive e performative che mette al centro il corpo come linguaggio artistico e metodologia di apprendimento basata sull’esperienza e la partecipazione.
If Body si presenta nella forma di una rassegna annuale articolata in una serie di eventi diffusi nella città, per mettere in dialogo aree centrali e periferiche, istituzioni pubbliche e private, collezioni, archivi, architetture dal forte e spesso problematico valore simbolico e storico-artistico con spazi indipendenti e sperimentali. Il programma rilegge Roma come un corpo di luoghi, narrazioni, entità in movimento tra loro interconnesse e apre riflessioni sulle urgenze del presente, in dialogo con le visitatrici e i visitatori, le/gli abitanti, le comunità storiche, informali, affettive, espropriate, invisibilizzate che popolano i suoi quartieri o li attraversano.
A partire dal 19 luglio, If Body presenterà nel corso di sei appuntamenti opere performative inedite, mostre, talk e momenti laboratoriali, coinvolgendo voci del panorama artistico nazionale e internazionale. If Body intende approfondire i significati culturali, sociali e politici associati al corpo e alla corporeità, per riflettere sul rapporto tra singolarità e collettività, tra memorie private e storia collettiva. La programmazione è guidata da numerose domande: Come viene percepito il corpo nelle società contemporanee? Quali costrutti e stereotipi lo definiscono e ne costringono l’esistenza? In che misura forme e canoni della rappresentazione contribuiscono alle dinamiche di oppressione e stigmatizzazione dei corpi? Cosa raccontano i movimenti dei corpi nello spazio pubblico e per quali soggettività uno spazio è sicuro? Come ripartire dalla dimensione corporea per riconoscere il senso di continuità che ci lega agli altri esseri viventi e ai territori che abitiamo? Come possiamo ripensare il nostro stare al mondo, ricucendo la separazione tra pensare e sentire?
Il titolo del progetto prende ispirazione da una nota in appendice al libro Cruel Optimism di Lauren Berlant, a commento di un dipinto dell’artista Riva Lehrer. Come scrive la teorica americana: “Non c’è un verbo, non c’è un’azione, c’è solo un’inclinazione che è al congiuntivo, proposizionale. C’è un IF ma non un THEN: e allora, se si segue l’IF, cosa si trova? Se il corpo, il dolore. Se il corpo, la tristezza. Se il corpo, gli attriti, la vulnerabilità, il consumarsi. Se il corpo, il legame con la vita. Se il corpo, i tessuti, i capelli, le protesi e tutte le superfici che sono al contempo terreni e fondali. Se il corpo, altri corpi: invisibili e vicini, astratti e toccabili”. Partendo da queste riflessioni, If Body si propone di seguire le numerose possibilità dischiuse dall’accostamento di questi due termini, nel desiderio di indagare il valore esperienziale, il potenziale e le implicazioni della corporeità nel contesto di un orizzonte solidale in cui il corpo non è mai inteso come entità chiusa e isolata, ma è invece situato in una rete di legami emotivo-affettivi e di processi materici.
Nella sua prima annualità, il programma di If Body prende il sottotitolo Bodies that talk e propone un focus su gesti, posture e movimenti, quali componenti di un linguaggio non verbale che trasmette costantemente informazioni dall’interno all’esterno del soggetto, e viceversa. Se muovendosi e agendo, i corpi rendono manifesti i propri moti interiori e intenzionalità, allo stesso tempo il comportamento fisico è anche sintomo di condizionamenti che provengono dal fuori di sé, e fornisce indizi visibili di qualcosa spesso non detto. Bodies that talk riflette su gestualità, posture, movenze e ritmi di spostamento nello spazio come chiavi di accesso al bagaglio di eredità emotive, culturali, relazionali archiviate nei nostri corpi.
Tutti gli eventi sono ad accesso libero e gratuito.
IL PROGRAMMA
Il 19 luglio Amelie Aranguren (INLAND – Campo Adentro) presenta per If Body il food happening Agrogestualità presso la Real Academia de España en Roma. L’appuntamento vuole essere un’anteprima della programmazione che si svolgerà a settembre e ottobre, annunciandone i temi e l’approccio.
Durante i mesi passati in residenza presso la stessa Accademia, Aranguren ha mappato attraverso il progetto Nuova Agrocittà la ricca rete di agricoltori locali, piccoli produttori e mercati ortofrutticoli, che rappresentano nel tessuto cittadino realtà attive nella difesa della biodiversità e nella promozione di pratiche agricole fondate su principi di sostenibilità ambientale. Proponendo un momento conviviale, volto alla condivisione di esperienze e pratiche culinarie, Aranguren invita a riflettere sui modi in cui la campagna e la città si incontrano e confondono, e su come ci nutriamo in tempi di crisi climatica e disastro ambientale, portando l’attenzione alle connessioni che legano i nostri corpi ai territori che attraversiamo quotidianamente. I prodotti delle aziende agricole coinvolte saranno presentati e utilizzati per preparare alcune ricette locali.
I gesti della cucina – come tagliare, pelare, condire, sbucciare, amalgamare – verranno estrapolati, reinterpretati performativamente e trasformati per dare vita a piccole coreografie di Agrogestualità, in collaborazione con la coreografa Stefania Carvisiglia.
L’evento si svilupperà attraverso una pratica di cucina collettiva, una performance e a seguire una cena. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via mail all’indirizzo localesproject@gmail.com . Il progetto è realizzato con il supporto e in collaborazione con la Real Academia de España en Roma.
Il mese di settembre si apre con il workshop Memorie da sottopelle. Laboratorio di coreo/grafie decoloniali a cura di Marie Moïse e Mackda Ghebremariam Tesfau’, ospitato presso il Teatro India il 7 settembre 2023. Il laboratorio è uno dei progetti su cui si innesta la collaborazione con Short Theatre, festival multidisciplinare che dal 2006 a Roma ricompone i segni del mutevole paesaggio dello spettacolo dal vivo nazionale e internazionale, con cui If Body 2023 condivide parte della propria programmazione. Memorie da sottopelle nasce all’interno del progetto Decolonizzare il sapere. Pratiche di femminismo antirazzista, grazie a un’idea delle due ricercatrici, attiviste e traduttrici per Capovolte del libro Memorie della piantagione. Episodi di razzismo quotidiano di Grada Kilomba. In un percorso che ricama sui corpi come sulle pagine scritte, Marie Moïse e Mackda Ghebremariam Tesfau’ propongono una pratica collettiva di rielaborazione teorica e performativa dell’esperienza incarnata dei rapporti di dominio e della loro colonialità.
Prenotazione obbligatoria. Per ricevere informazioni scrivere a info@shorttheatre.org Il progetto è co-realizzato con Short Theatre Festival.
Il programma continua dal 19 al 20 settembre presso il Museo delle Civiltà con il workshop guidato dall’artista Adelita Husni Bey, secondo episodio di un percorso avviato nel 2022 nel contesto del programma Hidden Histories a cura di LOCALES. Attivando una riflessione che indaga criticamente l’istituzione museale come luogo in cui l’Europa ha costruito se stessa e il proprio canone tramite la rappresentazione, appropriazione e invisibilizzazione di altre culture, l’artista costruisce un percorso di ragionamento condiviso, utilizzando pratiche di pedagogia incorporata ed esercizi gestuali e di movimento del Teatro dell’Oppresso. Le/i partecipanti sono invitate/i a mettere in azione e discutere parole chiave come “rinominare”, “restituire” e “resistere», in dialogo con alcuni degli oggetti conservati nella collezione del museo.
Prenotazione obbligatoria. Per ricevere informazioni scrivere a localesproject@gmail.com. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Museo Delle Civiltà.
Il 28 settembre If Body inaugura la prima personale in Italia dell’artista Holly Graham, già residente tra gennaio e giugno 2023 presso la British School at Rome. La mostra, allestita negli spazi di Lateral Roma (28 settembre - 15 ottobre), riunisce un gruppo di nuove opere di Graham, che si muovono tra testo, video, scultura e tecniche di stampa. La ricerca dell’artista segue lo sviluppo del motivo figurativo del “Moro” nella produzione artistica italiana dall’antichità fino al periodo barocco, per discutere come diversi filoni di rappresentazione dell‘ «altrə» razzializzatə si siano sviluppati e intersecati nel corso dei secoli.
Inaugurazione giovedì 28 settembre ore 18:00 – 21:00.
La mostra sarà aperta il sabato e la domenica dalle 15:00 alle 19:00 oltre che su appuntamento. Per informazioni scrivere a localesproject@gmail.com. Il progetto è realizzato con il supporto e in collaborazione con British School at Rome.
Il programma si conclude il 12 ottobre con la presentazione di una performance inedita di Feel Good Cooperative, collettivo artistico che riunisce un gruppo di sex worker trans colombiane e loro alleate, nato su iniziativa dell’artista Pauline Curnier Jardin, della fotografa e sex worker Alexandra Lopez e dell’architetta e ricercatrice Serena Olcuire. Per questo appuntamento, che completa la collaborazione tra If Body e Short Theatre Festival per il 2023, il collettivo attraverserà gli spazi pubblici del quartiere EUR, dialogando con le architetture e le rappresentazioni di matrice fascista, per denunciare le dinamiche di invisibilizzazione e marginalizzazione di alcuni corpi nello spazio pubblico. Ad anticipazione della performance, il 17 settembre si terrà uno screening del film Fireflies (Lucciole), di Pauline Curnier Jardin. Realizzato nel 2020, durante il primo periodo pandemico, e ambientato nelle aree periferiche di Roma, il video racconta il gruppo di artiste e sex workers Feel Good Cooperative nei luoghi dove la città si fonde con la campagna: un’indagine e una meditazione sul desiderio e sui territori di confine. Lo screening, accompagnato da un talk con le artiste e protagoniste del film, sarà presentato presso il Teatro India.
Il progetto è co-realizzato con Short Theatre Festival e promosso in collaborazione con il Museo MACRO — Museo d’Arte Contemporanea di Roma, che a novembre 2023 presenterà una mostra personale di Pauline Curnier Jardin & Feel Good Cooperative presso i suoi spazi.
Collaborano al programma 2023 – 2024 di If Body:
Accademia di Francia – Villa Medici, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Biblioteca Casanatense, British School at Rome, Circolo Scandinavo, Istituto Svizzero di Roma, Lateral Roma, MACRO — Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Museo delle Civiltà, Museo Nazionale Romano, NABA – Nuova Accademia Belle Arti Roma, Real Academia de España en Roma, Short Theatre, Università Roma Tre (Master Studi e Politiche di Genere - Modulo Arti)
Media partner: NERO Editions, Scomodo
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If Body è un progetto ideato e curato da Sara Alberani e Marta Federici (LOCALES)
LOCALES è una piattaforma curatoriale nata a Roma nel 2020, con l’obiettivo di attivare una riflessione sulla sfera pubblica attraverso le pratiche artistiche. Grazie a una serie di programmi site-specific che prevedono commissioni di nuovi lavori artistici, esplorazioni nello spazio pubblico, momenti di apprendimento e performance, LOCALES affronta la complessità delle urgenze contemporanee a partire dalla storia politica e sociale di luoghi simbolici della città e delle comunità che li abitano.
Adelita Husni Bey (Milano, 1985) è artista e esperta di pedagogia, interessata a tematiche che spaziano dall’anarco-collettivismo al teatro, dalla giurisprudenza agli studi sullo sviluppo urbano. Si occupa inoltre di organizzare workshop, produrre pubblicazioni, curare trasmissioni radiofoniche, archivi e mostre, usando modelli pedagogici non competitivi, attraverso l’arte contemporanea. Ha partecipato a Work it Out!, Aalborg Museum, 2021; Trainings for the Not Yet, BAK, Utrecht, 2020; Being: New Photography, Museum of Modern Art, New York, 2018; Dreamlands, Whitney Museum of American Art, New York, 2016; The Eighth Climate, 11a Biennale di Gwangju, 2015. È stata fellow al Vera List Center for Art and Politics nel 2020-2022 dove ha sviluppato These Conditions, presentato nel 2022 al Brooklyn Army Terminal, New York, uno spazio ibrido tra luogo espositivo, set cinematografico e spazio pedagogico.
Amelie Aranguren (Madrid, 1970) dal 2011 è parte del collettivo INLAND – Campo Adentro, un progetto che si occupa di ciò che accade nel mondo rurale con sensibilità artistica ma con un importante contenuto sociale, e promuove l’incontro tra campagna e città come base per strategie di sviluppo sostenibile. Attualmente è responsabile del Centro de Acercamiento a lo Rural, sede di Campo Adentro a Madrid.
Tra il 2016 e il 2017 è stata direttrice artistica della galleria Max Estrella di Madrid. In precedenza è stata responsabile delle attività della Fundación Federico García Lorca, una fondazione dedicata alla conservazione e diffusione dell’eredità del poeta. Tra il 2001 e il 2008 ha coordinato l’Espacio Uno del Museo Reina Sofía e in precedenza ha lavorato con l’artista Miquel Barceló, catalogando le sue opere e organizzando le sue mostre. La sua prima esperienza nell’arte contemporanea è stata al Jeu de Paume di Parigi tra il 1994 e il 1996.
Holly Graham vive e lavora a Londra. Il suo lavoro esamina come le storie collettive e le identità prendono forma. Il lavoro che svolge è fortemente orientato alla ricerca ed è spesso rivolto a contesti specifici e localizzati. Servendosi di audio, testo, immagini fisse e in movimento e scultura, nella sua pratica utilizza spesso elementi specifici delle tecniche di stampa – quali duplicazione, registrazione di tracce, degradazione materiale – che rispecchiano qualità formali spesso presenti nei suoi tentativi di individuare o fissare narrazioni ostinate e instabili.
Da gennaio a giugno 2023, Holly Graham è stata in residenza presso la British School di Roma.
Marie Moïse (Milano, 1987) è docente alla Stanford University di Firenze e collaboratrice di ricerca all’Università di Innsbruck. Italo-haitiana, si occupa di razzismo e colonialismo da una prospettiva femminista decoloniale. Con questo approccio ha svolto la sua ricerca di dottorato in Filosofia sul pensiero politico di Frantz Fanon. È co-autrice di Future. Il domani narrato delle voci di oggi a cura di Igiaba Scego (effequ 2019) e di Introduzione ai femminismi a cura di Anna Curcio (DeriveApprodi 2019) con il saggio Black feminism. È co-traduttrice, tra gli altri, di Da che parte stiamo. La classe conta di bell hooks, Memorie della piantagione. Episodi di razzismo quotidiano di Grada Kilomba (Capovolte 2021) e Donne, razza e classe di Angela Davis (2018).
Mackda Ghebremariam Tesfau’ è PhD in Scienze Sociali. Ha ottenuto il suo dottorato presso l’Università di Padova con una tesi dal titolo Perché non li porti a casa tua? Storie di accoglienza tra rifugiati e locali, in cui vengono analizzati il razzismo e l’antirazzismo nel tentativo di spiegare la connessione tra pratiche quotidiane e sistemi di dominio. È docente a contratto presso Iuav, Stanford Florence e NYU Florence, collaboratrice di ricerca presso l’Università degli Studi di Padova e curatrice residente presso Centrale Fies per la borsa di residenza artistica Agitu Ideo Gudeta. Ghebremariam Tesfau’ è attivamente coinvolta nel dibattito antirazzista in Italia, in particolare nei settori dell’istruzione e della divulgazione.
Pauline Curnier Jardin (1980, Marsiglia) è un’artista che vive tra Berlino e Roma. La sua pratica si muove tra installazione, performance, film e disegno. I suoi lavori sono stati esposti in musei e istituzioni internazionali. Curnier Jardin è vincitrice del Preis der Nationalgalerie nel 2019, destinataria della Residenza di Villa Medici 2019/2020 a Roma e della Villa Romana Fellows 2021 a Firenze. È stata vincitrice del premio olandese NN Award (2018) e del Prix Fondation d’Entreprise Ricard (2017). Feel Good Cooperative è un collettivo artistico che riunisce sex worker trans colombiane e loro alleate, nato durante il lockdown della primavera 2020. La Cooperativa è nata su iniziativa dell’artista Pauline Curnier Jardin, della fotografa e sex worker Alexandra Lopez e dell’architetta e ricercatrice Serena Olcuire. Il collettivo intende l’arte come spazio di espressione e compensazione economica per soggettività tradizionalmente marginalizzate, stigmatizzate ed escluse dalla possibilità di autorappresentarsi. La Feel Good Cooperative realizza opere e performance collettive frutto di esperienze condivise e di laboratori di formazione su diverse tecniche artistiche. Le opere della Feel Good Cooperative sono state esposte in diverse città, tra cui Roma, Berlino, Genova, Bonn e Colonia.
If Body è organizzato da APS LOCALES, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale «Estate Romana 2023-2024» curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE
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