Perché questo programma?
I diritti delle donne sono senza dubbio una delle frontiere del nostro tempo: a livello globale o locale, personale o politico, nello sport o nell’istruzione. Non c’è paese, non c’è percorso di vita, anche professionale, che non si definisca in base a queste questioni cruciali, indicatori di civiltà. Le arti, la scrittura, la ricerca, il tempo libero e i social vengono vissuti e praticati attraverso il prisma del genere. L’Institut Français Italia è entusiasta di dedicare a questo tema il suo programma autunnale di dibattiti, con eventi in tutta Italia, da Bari a Torino, da Milano a Palermo, Napoli, Bologna, Firenze, Genova e Roma.
La questione delle discriminazioni legate al genere si costruisce storicamente in relazione ad altre rivendicazioni – la lotta alla schiavitù, i diritti sociali, i diritti delle minoranze sessuali. Vogliamo mettere a fuoco il modo in cui i diritti vengono vissuti e pensati nei nostri due Paesi.
Le donne ottennero i diritti politici – il diritto di voto e di eleggibilità – quasi contemporaneamente in Italia e in Francia, rispettivamente nel 1946 e nel 1944. Ma le memorie dei femminismi sono molto diverse, come avranno modo di ricordare Daniela Adorni, Maëlle Caugant, Beatrice Manetti e Michelle Zancarini-Fournel al Circolo dei Lettori di Torino il 25 ottobre prossimo. Ad esempio, se la Rivoluzione francese è stata un momento di riferimento, si è rivelata anche un’occasione mancata di accesso all’uguaglianza, nonostante le posizioni di alcuni pionieri, come Condorcet o Olympe de Gouges. In Italia, dal dopoguerra, le tematiche del lavoro e della maternità sono state messe al primo piano con una serie di riforme. La pubblicazione, avvenuta nel 1949, poi la ricezione de Il secondo sesso di Simone de Beauvoir sono state un punto di svolta sia in Italia che in Francia.
Diverse politiche a favore della parità di genere sono state messe in atto più di vent’anni fa in Francia, dove nel 1993 la percentuale di deputate presenti all’Assemblea nazionale era all’incirca la stessa del 1946, ovvero inferiore al 6%. La Camera dei deputati italiana è stata presieduta per la prima volta da una donna, Nilde Iotti, dal 1979 al 1992. In Francia, è nel 2022 che l’Assemblea nazionale ha eletto la sua prima Presidente, Yaël Braun-Pivet. Oggi la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, la Banca Centrale Europea, così come i governi dei nostri due Paesi hanno donne alla loro guida.
Al di là dell’aspetto giuridico e istituzionale, la questione dei diritti, soprattutto dopo il 1968, è entrata nelle coscienze e negli stili di vita. È una transformazione ancora incompiuta. Con Christine Bard, Loretta Bondì e Renata Ferri avremo l’opportunità di sollevare il 23 ottobre alla Casa internazionale delle donne a Roma l’appassionante questione degli archivi dei femminismi e il modo di esporre, valorizzare e far conoscere questa storia attraverso il progetto di un Museo dei Femminismi ad Angers e le molteplici collezioni di archivi in Italia.
Le realtà economiche, l’evoluzione degli stereotipi, le mobilitazioni, la maggior lucidità sulle gerarchie invisibili partecipano a costruire un’uguaglianza che vorremmo sul piano delle retribuzioni e della carriera professionale. Lucile Peytavin e Ginevra Bersani discuteranno all’Institut Français Milano il 20 ottobre di “quanto costa la virilità” in Francia e Italia.
L’Institut Français di Napoli cercherà di presentare il punto di vista delle imprese sulle parità di genere, in collaborazione con la CCI Francia Italia e il Club Mezzogiorno. E Palazzo Farnese ospiterà il 6 dicembre prossimo un Salone dello Studente «Scienza e Innovazione» insieme ad un incontro sulla parità nelle professioni per tutte e tutti, due eventi realizzati con il contributo della società Edison, sponsor dell’intero programma di dibattiti di idee dell’Institut Français Italia nel 2023, che ringraziamo calorosamente per il suo costante sostegno.
Cinquant’anni fa veniva pubblicato da Laterza, sotto la direzione di Georges Duby e Michelle Perrot, il primo volume di una memorabile Storia delle donne. Questa pubblicazione italo-francese è coeva all’affermarsi in Francia di nuovi diritti, con movimenti di liberazione che ripartono dal corpo, dalla sessualità, dall’orientamento sessuale, dalla “maternità scelta” tramite la rivendicazione di un diritto “all’aborto libero e gratuito” e alla contraccezione. In Italia sono le leggi sul divorzio del 1970 e sull’aborto del 1978 a segnare il periodo sui questi temi. Il mondo associativo e militante, molto attivo nei nostri due paesi, è ancora protagonista per la prevenzione e l’azione contro la violenza sulle donne. Siamo lieti di poter avviare, nell’ambito di questo programma di dibattiti, una partnership con la Casa internazionale delle donne a Roma e la Biblioteca delle donne a Bologna.
Oggi, come in passato, i femminismi in Italia e in Francia si esprimono al plurale: femminismo di destra e di sinistra, ecofemminismo, afro-femminismo, femminismo intersezionale, ovvero la messa in luce del modo in cui le discriminazioni – il fatto, per esempio, di essere una donna nera discriminata – si rafforzano a vicenda. Maboula Soumahoro condividerà con noi a Roma, il 13 e il 14 ottobre prossimo, il suo viaggio intellettuale e personale in un “triangolo” identitario.
Da più di 10 anni, il movimento #MeToo ha assunto una dimensione globale e geopolitica di cui Marie-Cécile Naves, insieme a ricercatori e giornalisti, discuterà alla LUISS a Roma. Il movimento #MeToo in Francia, è presente in diverse sfere della vita sociale e culturale, dallo sport al cinema, dalla politica alla salute. Porta alla ribalta la questione del consenso, della violenza e delle aggressioni legittimando il fatto di parlare e non tacere più. I social sono al centro del “femminismo 2.0”. Una presa di coscienza collettiva è decisamente in atto.
La parola femminicidio, ormai di uso comune, è recente, ma questo delitto ha una lunga storia, come mostrano Christelle Taraud, Patrizia Romito e Silvia Federici in Féminicides. Una storia mondiale. Sarà l’argomento, il 23 novembre prossimo, di un incontro alla Casa internazionale delle donne, a cui parteciperanno insieme a attiviste italiane impegnate nei centri antiviolenza.
Il 24 novembre, a Palazzo Farnese, Lucia Annibali, Difensore civico della Toscana, ex deputata e attivista contro la violenza sulle donne, Ynaée Benaben dell’Associazione per la prevenzione e la gestione delle violenze En avant toutes, e Antonella Veltri, Presidente di D.i.Re Donne in Reste contro la violenza, parleranno delle sfide sul campo, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Quest’evento sarà in collaborazione con la Fondazione Kering, impegnata, fin dalla sua creazione, a sostenere i centri antiviolenza e gli attori della prevenzione in Italia e Francia. La ringraziamo per il sostegno specifico a questa programmazione italo-francese.
A Bologna e a Firenze avremo l’opportunità di ascoltare Chantal Jaquet parlare di “transclasses”, termine da lei coniato per descrivere percorsi di ascensioni sociali, di cui la figura di Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura, è emblematica. Il tema delle donne nella letteratura, in particolare Colette e Georges Sand, verrà affrontato da Martine Reid a Roma, Bologna e Firenze.
Questa rassegna di incontri includerà la proiezione all’Institut Français e all’Università degli Studi di Palermo Charlotte Ricco ed Elodie Sylvain, del film J’irai crier sur vos murs, sul tema delle molestie di strada a Marsiglia. Verranno proiettati i film Debout les femmes! di Gilles Perret a Genova e Notre Corps di Claire Simon a Napoli nell’ambito del Festival “Cinema al Femminile”. Ogni volta, queste proiezioni si svolgeranno in presenza dei registi.
Voce alle donne proseguirà a dicembre con il ricordo della voce d’oro di Sarah Bernhardt in occasione del centenario della sua morte. La Fondazione Primoli di Roma, partner fedele e prezioso, esplorerà dell’immagine dell’attrice, grazie alle fotografie del suo fondo. La Fondazione Primoli celebrerà il 9 novembre Colette, in occasione del 150° anniversario della nascita della scrittrice. All’Alliance Française di Bari e grazie all’Università, parleremo del discorso politico dei grandi precursori del femminismo in Francia. Allo stesso modo, la figura della matematica greca Ipazia verrà ricordata a Roma, in collaborazione con l’Accademia dei Lincei, il 28, 29 e 30 novembre, nell’ambito del Laboratorio Ypatia di Scienze Matematiche (LYSM).
Questo programma, sostenuto dall’Institut Français, non sarebbe possibile senza i numerosi partenariati stretti con le università italiane, la rete delle Alliances Françaises, i licei francesi in Italia, le insegnanti e gli insegnanti dell’istruzione secondaria e superiore, le ricercatrici e i ricercatori italiane/i e francesi, le associazioni e le attiviste femministe, i media, le librerie francesi e italiane. Ringraziamo tutte e tutti, nonché Translated e Isabelle Andrieu per il supporto.
Possano queste interazioni, questa solidarietà, far conoscere meglio le realtà sociali, economiche, culturali e intellettuali dei nostri due paesi. Questo programma si rivolge a tutte e tutti, con la volontà di instaurare un dialogo aperto.
Claire Thuaudet, Consigliera culturale, Direttrice dell’Institut Français Italia
Stéphane Poliakov, Addetto alla cooperazione scientifica e universitaria