Nell’ambito del 7° ciclo delle «Lectures méditerranéennes»
GLI OTTOMANI E IL PASSATO MEDITERRANEO: NARRAZIONI, EREDITÀ, PATRIMONIO
organizzate dall’Ecole française Rome
La conferenza si terrà in lingua francese con traduzione simultanea in italiano.
Nel 1935, Nicolae Iorga scelse il titolo Bisanzio dopo Bisanzio (Bizanţ după Bizanţ) per il libro in cui descriveva i segni della sopravvivenza della civiltà bizantina nell’Impero Ottomano. Da allora, l’idea di una continuità tra Impero bizantino e ottomano si è fatta strada con diversi gradi di successo a seconda del contesto e del periodo. L’immagine del conquistatore di Costantinopoli, Mehmed II, come principe rinascimentale consapevole di questa eredità e rivendicante un titolo romano, rimane uno dei punti di forza della continuità imperiale. Sebbene queste constatazioni forniscano un valido argomento contro le derive del concetto di «conflitto di civiltà», è legittimo chiedersi quanto esse possano reggere a un esame più rigoroso, capace di andare al di là di alcuni casi suggestivi ma in fondo aneddotici. Sarà questo l’obiettivo della conferenza, che analizzerà l’evoluzione e le modalità in cui il retaggio imperiale veniva percepito e usato dagli Ottomani – dal XV al XX secolo, cioè fino alla fine dell’impero – ma anche dagli storiografi della Turchia repubblicana fino ai nostri giorni.
GLI OTTOMANI E IL PASSATO MEDITERRANEO: NARRAZIONI, EREDITÀ, PATRIMONIO
Conferenze di Edhem Eldem (Università di Boğaziçi, Istanbul)
Nell’ambito del 7° ciclo delle «Lectures méditerranéennes»
È ampiamente riconosciuto che, almeno nel XVI secolo, l’Impero Ottomano era una potenza mediterranea e come tale contribuì alla costruzione dell’Europa, eppure la tendenza della narrazione occidentale è quella di considerarlo un intruso, con un atteggiamento che varia dall’emarginazione politica all’esclusione culturale. Questo ciclo di conferenze si concentrerà su quest’ultimo aspetto, non tanto nel tentativo di ribaltare la tesi dell’esclusione, quanto per offrire un esame critico della natura – e dei limiti – del legame tra l’Impero Ottomano e alcuni aspetti del patrimonio e del retaggio mediterranei.
La visione di un impero situato al crocevia delle principali civiltà mediterranee è un luogo comune, tuttavia come la maggior parte dei cliché ha la sua parte di verità. In linea con questa logica, ognuna delle quattro conferenze del ciclo sarà dedicata a un caso collegato con una particolare dimensione dell’eredità in questione: 1) Roma e Bisanzio; 2) l’epopea di Alessandro; 3) il patrimonio monumentale e museale del Mediterraneo orientale; 4) quello della civiltà arabo-musulmana.
Le prime due conferenze condivideranno un approccio più storiografico, e saranno incentrate su narrazioni e documenti testuali e iconografici riferiti a un “lungo periodo”, dall’inizio dell’era moderna alla fine del Novecento. Le ultime due riguardano invece un patrimonio più materiale e tangibile e si concentreranno sul lungo Ottocento.