Dibattiti

Machiavel : Une vie en guerres (éd. Passés Composés 2020)

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 Machiavel: Une vie en guerres. (éd. Passés Composés 2020).

Incontro con gli autori Jean-Louis Fournel e Jean-Claude Zancarini, moderato da Luca Boschetto e Daniele Conti

Modérateurs: Luca Boschetto e Daniele Conti

Vidéo: https://www.facebook.com/institutfrancais.firenze/videos/404651491164125

 

Basandosi su tutti i documenti disponibili e su tutti i testi scritti da Machiavelli, in particolare la sua corrispondenza, Machiavel, Une vie en guerres racconta la storia di una vita presa nella guerra quasi continua che travolge Firenze e l’Italia. Senza le Guerre d’Italia non si può capire nulla di ciò che Machiavelli ha fatto, detto e scritto. In tale situazione, scrittura e esistenza si intrecciano e si alimentano a vicenda, in un’esperienza che i luoghi comuni e i dibattiti tra specialisti non possono esaurire. L’attenzione ai testi e alla vita delle parole permette di far risuonare la voce di Machiavelli, libera da esegesi e semplificazioni eccessive. In questo modo, tutti gli scritti, anche i più famosi come Il Principe, diventano elementi di un’esperienza di vita e di pensiero.

Jean-Louis Fournel, professore all’Università di Paris-8 Vincennes/Saint-Denis, e Jean-Claude Zancarini, professore emerito all’ENS di Lione, hanno pubblicato numerose opere sulla storia del pensiero politico italiano in epoca moderna, tra cui Les Guerres d’Italie. Des batailles pour l’Europe (1494-1559), La politique de l’expérience e La Grammaire de la République. Hanno anche pubblicato diverse edizioni francesi commentate delle opere di Savonarola, Machiavelli e Guicciardini.

Version française

 

Jean-Louis Fournel et Jean-Claude Zancarini sont deux grands spécialistes de la Renaissance et de Machiavel, et la biographie qu’ils ont présentée le 13 octobre 2021 à Florence est le résultat d’années de recherche dans ce domaine.

 Pourquoi une nouvelle biographie ?

 Il s’agit d’une nouvelle biographie qui retrace la vie de Machiavel à travers ses écrits, pas nécessairement les plus connus et aux typologies très différentes (scritti di ufficio et di governo, lettres diplomatiques et privées, essais politiques…), en lui donnant la parole à travers des citations, avec une attention particulière au langage et aux concepts :

«Nous voulions faire entendre Machiavel, et donc introduire les citations non pas comme des illustrations (…) mais comme incarnation d’un profond processus en cours dans le récit et au service de l’écoute des propres mots de Machiavel.” (Jean-Louis Fournel)

Les auteurs souhaitent ainsi récupérer les aspects historiques de Machiavel et non le “mythe”. En outre, le choix d’écrits tels que ceux di governo ou di ufficio nous permet de percevoir la connaissance étendue que Machiavel avait des territoires florentins, et son pragmatisme pour résoudre les problèmes les plus matériels. Ce travail de terrain lui a donné une expérience politique très concrète qui se retrouve dans ses écrits.

On trouve également dans cette biographie une attention particulière au lexique, dans une période où le monde a profondément changé et où l’on a ressenti le besoin de le repenser avec de nouveaux outils théoriques.

 La République florentine

En suivant ce parcours politique et littéraire, c’est toute une période de l’histoire florentine et italienne qui est également retracée. Machiavel n’est pas seulement un penseur qui observe le monde : ses écrits répondent à une urgence pratique dans les années qui suivent l’instauration de la nouvelle République (1494), que les auteurs appellent aussi «laboratoire florentin». La crise de la tradition politique précédente - incapable de mettre fin aux guerres intestines entre cités-états - a poussé les humanistes à réinventer un lexique et une structure théorique adaptés à la nouvelle politique, non seulement pour la comprendre mais aussi pour agir :

 «Le système italien se retrouve face à des monarchies nationales : c’est ce problème politique qui est derrière les guerres d’Italie (…). Et en 1494, non seulement il y a l’exemple des monarchies nationales, mais elles viennent pour prendre l’Italie. Ce n’est pas un hasard s’il y a cette effervescence historique, politique et théorique : le monde a changé et il faut penser un autre monde. » (Jean-Claude Zancarini)

 Les auteurs insistent sur la spécificité et l’aspect révolutionnaire de cette nouvelle République, que Machiavel veut penser et défendre :

 «Le régime le plus démocratique d’Europe jusqu’à la fin du XVIIIe siècle a été établi avec la création du Grand Conseil de Florence à la fin du mois de décembre 1494. La démocratie n’est pas morte ici, au contraire la forme la plus ouverte et la moins oligarchique de gouvernement politique jamais conçue en Europe naît à ce moment-là (…). Les Florentins veulent rouvrir la salle du Grand Conseil, où plus de 3000 personnes pouvaient entrer. Il n’y a jamais eu dans la culture européenne, jusqu’à la France en 1789, un régime qui donne autant d’espace aux citoyens pour participer au gouvernement.» (Jean-Louis Fournel)

C’est le parcours politique, professionnel, littéraire et artistique de Machiavel que les auteurs nous présentent, à travers sa propre voix, comme si nous le lisions “par-dessus son épaule”.

Version italienne

 

Jean-Louis Fournel e Jean-Claude Zancarini sono due grandi specialisti del Rinascimento e di Machiavelli, e la biografia che hanno presentato il 13 ottobre 2021 a Firenze è il risultato di anni di ricerca in questo campo.

 Perché una nuova biografia ?

 E una nuova biografia che ripercorre la vita di Machiavelli attraverso i suoi scritti, con tipologie molto diverse (scritti di uffici e governo, lettere diplomatiche e private, saggi politici…) e non sempre quelli più rinomati, dandogli voce attraverso citazioni e con un’attenzione particolare alla lingua e i concetti :

 «Noi volevamo far ascoltare Machiavelli, e quindi introdurre citazioni non come illustrazioni (…) ma come incarnazione profonda del processo in corso nella narrazione e al servizio dell’ascolto delle parole stesse di Machiavelli.” (Jean-Louis Fournel)

 Gli autori vogliono recuperare gli aspetti storici e non il Machiavelli mitizzato. Peraltro, la scelta di scritti come quelli di governo o d’ufficio ci permette di percepire la conoscenza estesa che Machiavelli aveva dei territori fiorentini, e il suo pragmatismo nel risolvere le questioni anche più materiali. Questo lavoro fatto sul campo gli ha dato un’esperienza politica molto concreta che si ritroverà poi negli scritti.

Vi si trova anche in questa biografia un’attenzione particolare al lessico, in un periodo in cui il mondo cambia profondamente e in cui si sente la necessità di dover ripensarlo con strumenti teorici nuovi.

  La Repubblica fiorentina

 Seguendo questo percorso politico e letterario, si ripercorre anche un periodo intero della storia fiorentina e italiana. Machiavelli non è soltanto un pensatore che osserva il mondo : i suoi scritti rispondono a un’urgenza pratica negli anni dopo l’instaurazione della nuova Repubblica (1494) che gli autori chiamano anche “laboratorio fiorentino”. La crisi della tradizione politica precedente – incapace di mettere fine alle guerre intestine tra città-stati – spinge gli umanisti a reinventare un lessico e una struttura teorica adatta alla nuova politica, non solo per capirla ma anche per agire :

 «Il sistema italiano si ritrova di fronte a delle monarchie nazionali: è questo il problema politico che c’è dietro le Guerre d’Italia (…). E nel 1494, non solo vi è il confronto con le monarchie nazionali, ma queste ultime vengono in Italia per conquistarla. Non a caso vi è questa effervescenza storico-politica e teorica : è cambiato il mondo e bisogna pensarne uno nuovo.” (Jean-Claude Zancarini)

 Gli autori insistono sulla specificità e l’aspetto rivoluzionario di questa nuova Repubblica, che Machiavelli vuole pensare e difendere :

 «Il regime più democratico in Europa fino alla fine del ‘700 è stato instaurato con la creazione del Maggior Consiglio a Firenze alla fine del mese di dicembre del 1494. (…) Nasce la forma più aperta e la forma meno oligarca di governo politico che sia mai stata pensata in Europa (…). I fiorentini vogliono riaprire la sala del Consiglio Grande, dove potevano accedere più di 3000 persone. Non c’è mai stato nella cultura europea, fino al 1789 francese, un regime che desse così tanto spazio ai cittadini per partecipare al governo.” (Jean-Louis Fournel)

È proprio questo percorso politico, professionale, letterario e artistico che gli autori ci presentano, attraverso la voce stessa di Machiavelli, come se lo leggessimo, con lui, mentre scrive.