Le Merle a Dolomiti Contemporanee

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Corte di Cadore

 

 

Le Merle

«Un giorno abbiamo messo un pesce in una caffettiera e l’abbiamo chiamato Le Merle e da questo nome è nato il duo. Dai nostri aneddoti comuni vengono gli schemi. Disegniamo 200 m2 di piastrelle, nascondiamo le «gambe lunghe di papà», spariamo fuochi d’artificio, ci mascheriamo con le rane, raccogliamo le lacrime degli uccelli in una fiala».

  Dolomiti Contemporanee

Dolomiti Contemporanee è un progetto sorto nel 2011 nelle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Il progetto affronta grandi siti abbandonati o sottoutilizzati, come ex fabbriche, ex architetture storiche, civili e militari, particolarmente significative, o aree territoriali depresse. Questi “siti perduti”, nella montagna dolomitica, sono al centro di una serie articolata di programmi di rigenerazione territoriale, che vogliono riguadagnare risorse preziose, concependo per esse nuove destinazioni d’uso. Ci si occupa di Paesaggio e di Patrimonio dunque, attraverso un pensiero concreto che affronta nodi problematici. La riflessione intellettuale sull’identità della montagna contemporanea, sulle sue potenzialità e sulle sue criticità, viene condotta operativamente attraverso una pratica operativa, sul campo. I siti di progetto sono riattivati grazie alla Residenza internazionale, che è l’Istituto centrale del progetto. Ogni anno, centinaia tra artisti, curatori, architetti, designers, paesaggisti, filosofi, esperti del territorio, popolano i siti riattivati, contribuendo al loro riscatto. La montagna di Dolomiti Contemporanee non è fatta per i turisti di ferragosto, ma per capire qualcosa del mondo, e per accendere in modo significativo qualcosa che è spento. Due dei siti principali in cui si opera, sono l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, e l’ex scuola elementare di Casso, ora Nuovo Spazio di Casso, nel Vajont.