
ORIENTE OCCIDENTE DANCE FESTIVAL
ROVERETO
03-12 SETTEMBRE 2021
L’Associazione Incontri Internazionali nasce nel 1981 con l’ideazione di Oriente Occidente Dance Festival a Rovereto, città da sempre aperta al gusto del nuovo, del moderno, della ricerca culturale e delle sue tendenze. E appunto di ricerca e di tendenza ama definirsi questo Festival.
Oriente Occidente, da 41 anni, è uno dei più importanti Festival di danza contemporanea italiani conosciuto in tutta Europa. Tanto che nel 2015 è stato inserito dall’Unione Europea nella piattaforma EffeLabel (http://www.effe.eu) che include i Festival che si distinguono per qualità artistica e hanno un impatto significativo a livello nazionale ed internazionale.
Grazie alla sua importanza e al suo valore Oriente Occidente nel corso degli anni ha sviluppato ed instaurato una fitta rete di rapporti con molte realtà culturali internazionali ma anche con artisti e compagnie provenienti da tutto il mondo. Un particolare sguardo è da sempre stato posto al panorama coreutico e contemporaneo francese con il quale la direzione artistica del Festival ha riscontrato una forte affinità in termini culturali, artistici e d’innovazione delle proposte.
Il rapporto con le istituzioni culturali francesi Oriente Occidente Dance Festival fin dagli albori ha aperto attraverso la danza, linguaggio che per sua definizione supera molti confini, una serie di dialoghi e sinergie con realtà ed istituzioni culturali provenienti da tutto il mondo in un’ottica di scambio e collaborazione a sostegno della danza contemporanea per la condivisione di visioni e progettualità.
Un importante realtà di interfaccia del Festival sulla scena francese è costituita dal Théâtre de Chaillot di Parigi con la quele Oriente Occidente ha sviluppato azioni virtuose di contaminazione di linguaggi e visioni tra le direzioni artistiche delle due realtà che hanno portato a numerosi scambi artistici e azioni di supporto condiviso a compagnie italiane e francesi di interesse condiviso.
Dal 2020 inoltre la direzione artistica del Festival ha deciso di formare, sulla scia delle più significative esperienze europee, un proprio Advisory Board, quale organismo di consultazione e supporto al management allo scopo di sviluppare uno sguardo lontano in termine di strategie, scenari, visioni e/o semplicemente idee e ideali.
La squadra di lavoro composta da 5 realtà nazionali ed internazionali vede tra i membri anche Didier Deschamps direttore di Chaillot - Théâtre national de la Danse e Jarmo Penttila responsabile della programmazione danza di Chaillot - Théâtre national de la Danse.
Altri grandi realtà con cui il Festival è in contatto da anni sono: il Centre Chorégraphique National Le Pavillon Noir di Angelin Preljocaj, il Centre chorégraphique national de Créteil et du Val-de-Marne, Centre Chorégraphique National de Bourgogne Franche- Comté à Belfort e CCNR Yuval Pick.
Il legame e il dialogo con gli artisti Oriente Occidente nel corso dei suoi 41 anni di storia ha intrapreso un percorso di scambi e incroci non solo tra culture, ma anche tra generi e linguaggi della scena contemporanea mondiale.
Questo con un’attenzione particolare anche nei confronti degli artisti e delle compagnie ospiti con le quali la direzione artistica ha spesso sviluppato rapporti profondi, umani e duraturi che vanno al dì là della mera presentazione di uno spettacolo ma che hanno portato a sviluppare dialoghi costantemente aperti, conoscenza e stima reciproca che molto spesso si è poi concretizzata in azioni e progettualità di coproduzione.
Ciò è accaduto con l’artista Maguy Marin. Ospite alla prima edizione del Festival nel lontano 1982 con la prima rappresentazione italiana di May B, spettacolo che consacra la talentuosa coreografa a livello internazionale, Marin torna poi a Rovereto nel 1988 e nel 2015.
Si crea con la coreografa un rapporto di profonda fiducia e interazione, tanto che nel 1988 il Festival co-produce il lavoro Coups d’Etats. Successivamente nel 2015 viene presentato BIT creazione realizzata per la Biennale de la Danse di Lione 2014. Dopo diversi anni, in cui lo scambio e il dialogo tra la coreografa e la direzione artistica è stato sempre presente e costante, Maguy Marin torna a Rovereto con Umwelt, una delle creazioni più emblematiche del repertorio coreografico della compagnia. Spettacolo dalla struttura minimale, Umwelt immerge lo spettatore in un flusso di corpi che passano, sfilano, spariscono e riappaiono. Donne e uomini alle prese con il tempo lottano in un ambiente instabile e caotico, dove tutti i legami sociali sembrano essere scomparsi. La performance prodotta nel 2004 ma mai ancora presentata in Italia, tocca temi fortemente attuali e per questo la direzione artistica ha chiesto alla compagnia la possibilità di riportare in scena il lavoro mai così vicino al nostro tempo. Nel 2021 inoltre verrà realizzato anche un workshop formativo legato allo stile e all’universo artistico della coreografa, condotto da uno dei più stretti collaboratori della compagnia: Ulisse Alvarez.
Oltre ai grandi nomi della danza contemporanea francese la direzione artistica del Festival ha anche instaurato rapporti e dialoghi con compagnie emergenti che hanno successivamente riscosso ampio consenso nel panorama internazionale. Questo il caso degli artisti Sébastien Ramirez e Honji Wang, intercettati dal Festival nel 2013 quando presentano a Rovereto il loro duetto Monchichi. Il loro vissuto e la loro relazione li porta inevitabilmente a confrontarsi con i fenomeni che riguardano l’interculturalità e le differenze, a porsi domande esistenziali che investono l’area dell’identità, temi capisaldi e fortemente radicati nella mission del Festival.
Da qui la volontà di accompagnare e aprire uno scambio con la compagnia, sviluppato e costantemente coltivato nel corso di questi ultimi anni che ha portato alla volontà da parte della direzione artistica di supportare la compagnia per il nuovo progetto 2021 sia attraverso un contributo per una residenza creativa sia attraverso la coproduzione del pezzo stesso che verrà presentato a Rovereto in prima italiana a settembre 2021.
You-Me è il titolo della nuova performance che vedrà in scena tre donne (due danzatrici e una musicista) provenienti da mondi differenti: hip hop, flamenco e violoncello. Realtà che si fonderanno fortificandosi a vicenda, riconoscendo e accettando le proprie differenze.
In un’ottica ecologica e di sinergia, oltre che per la volontà di supportare ulteriormente la compagnia, dopo la presentazione a Rovereto i due artisti saranno ospiti al Festival di Torino Danza.
Infine uno sguardo anche alla danza verticale e alla scena circense maggiormente sviluppata e proficua nel panorama francese con la presentazione ogni anno al Festival di alcune compagnie di danza e teatro-circo proposte all’aperto, nel centro storico di Rovereto, per valorizzare l’architettura e le funzioni dei luoghi pubblici di incontro – piazze, vie, palazzi. Ospite per il 2021 la Company À Fleur d’Airs di Séverine Bennevault Caton con le due nuove creazione Desattraction 1.62 e Diagonal of Angels.
Si svolgerà quindi durante il Festival una sorta di focus dedicato al panorama della danza francese che permetterà al pubblico italiano di scoprire alcune delle più importanti compagnie attive nel panorama internazionale e cogliere così la ricchezza, la vitalità e i linguaggi della scena artistica contemporanea di questa Nazione.
Di seguito nel dettaglio le informazioni sulle compagnie e gli spettacoli ospiti:
MAGUY MARIN
Compagnie Maguy Marin
Umwelt
Prima nazionale
Creazione/Creation Maguy Marin
Coreografia/Choreography Maguy Marin
Danzano/DancersUlises Alvarez, Kostia Chaix, Kais Chouibi, Laura Frigato, Chandra Grangean,
Isabelle Missal, Louise Mariotte, Paul Pedebidau, Ennio Sammarco
Musica/Music Denis Mariotte
Suono/Sound design Chloé Barbe
Scenografia/Set design Pascal Bouvier
Luci/Light design Alexandre Béneteaud
Costumi/Costume design Nelly Geyres
Durata/Duration 60 min
Produzione/Production Compagnie Maguy Marin
Co-produzione/Co-production Le Théâtre de la ville (Paris), Maison de la danse (Lyon), Le Toboggan (Décines), Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape /cie Maguy Marin, Charleroi danse (revival 2021)
Con il supporto di/Supported by Le Ministère de la Culture – DRAC Auvergne-Rhône-Alpes, la Ville de Lyon, la Région Auvergne-Rhône-Alpes et reçoit l’aide de l’Institut français pour ses projets à l’étranger.
Creato nel 2004, l’Umwelt di Marin è un luogo dotato di regole autonome dove un dispositivo di pannelli e specchi scandisce la vita ai nove interpreti. Così si dispiega sul palco un’estenuante passerella di normalità e di ricerca del possibile senza una mèta chiara. Sospinti e ostacolati da un vento che soffia inesorabile, i protagonisti vanno avanti fino a quando c’è possibilità per farlo senza realmente cercare un significato alle loro azioni. Appaiono e scompaiono negli interstizi lasciati dai pannelli, portano con sé oggetti, ripetono azioni, sembrano incontrarsi, ma poi svaniscono. A testimonianza della necessità di un incontro, che non sfocia mai realmente nel contatto. Un ambiente popolato e percorso spasmodicamente, che brulica di attività spesso priva di senso. Un indubbio ritorno a Beckett e al teatro dell’assurdo per Maguy Marin dopo il capolavoro May B., già a Rovereto nel 1981. Un lavoro sulla disfatta del mondo travolto dal consumismo proiettante una visione molteplice, martellante, dispersiva. Il tutto messo in risonanza dalla musica battente composta dal fedele collaboratore Denis Mariotte, risvolto uditivo perfetto al tourbillon visivo messo in atto dalla coreografa.
HONJI WANG E SÉBASTIEN RAMIREZ
Compagnie Wang Ramirez
YOU-ME
Prima nazionale e coproduzione del Festival
Creazione/Creation Honji Wang, Sébastien Ramirez
Direzione artistica/Artistic direction Honji Wang, Sébastien Ramirez
Coreografia/Choreography Honji Wang
Danzano/Dancers Kalli Tarisidou, Sara Jimenez
Violoncellista/Cellist Elsa Guiet
Musica/Music Lacrymoboy & Elsa Guiet
Scenografia/Set design Wang Ramirez
Luci/Light design Guillaume Bonneau
Costumi/Costume design Annamaria Di Mambro
Durata/Duration 60 min
Produzione/Production Wang Ramirez Company
Co-produzione/Co-production Festival Regarding, Festival of new interpretation (Israël), Théâtre de la Ville, Paris (France), Scène nationale d’Albi, Albi (France), Oriente Occidente Dance Festival, Rovereto (Italy)
Con il supporto di/Supported by Company Wang Ramirez - Clash66 receives a structural support by Regional Cultural Affairs Directorate Occitanie, by Regional council Occitanie / Pyrénées-Méditerranée and by County council Pyrénées Orientales.
La compagnia riceve il sostegno della Fondazione BNP Paribas per lo sviluppo dei suoi progetti. Honji Wang & Sébastien Ramirez sono artisti associati del Théâtre de la Ville, Parigi e artisti sostenuti da l’Archipel, scène nationale de Perpignan.
Lei, Honji, è tedesca-coreana; lui, Sébastien, franco-spagnolo. Insieme dirigono la compagnia Wang Ramirez nel solco dell’hip hop sperimentale, delle arti marziali e della danza contemporanea. Il nuovo progetto, nato in parte da una residenza “virtuale” a Rovereto, YouMe (Tu sei tu - Io sono io) non vede in scena Honij e Sébastien. Dirigono, in questo caso, un incontro coreografico-musicale di tre donne, diverse per formazione e origini: la ballerina di flamenco spagnola Sara Jimenez, la greca Kalliopi Tarasidou, stella del popping (uno degli stili dell’hip hop) e la violoncellista francese Elsa Guiet.
L’idea? Costruire un dialogo, un “faccia a faccia” tra movimento e musica, tra grintose figure femminili, bellicose e complici. Con il violoncello simbolo dell’estensione del corpo invitato a condividere il palco con le danzatrici nel tentativo di trasformare spazio, tempo e suono in un unico racconto poetico. Una naturale evoluzione al fortunato lavoro Felahikum che sette anni fa, nel 2015, aveva immortalato sulla scena il dialogo interculturale tra Honji Wang e la stella del flamenco contemporaneo Rocío Molina.
ÉVERINE BENNEVAULT CATON
Company À Fleur d’Airs
Desattraction1.62
Diagonal of Angels
Creazioni site specific
Prime Nazionali
Creazione/Creation Séverine Bennevault Caton, Serge Ambert
Danzano/Dancers Séverine Bennevault Caton, Serge Ambert
Scenografia/Set design Séverine Bennevault Caton
Durata/Duration 20 min
Produzione/Production À Fleur d’Airs, Les Alentours Rêveurs
Mai come in questo periodo di confinamento e di privazione della libertà ci è sembrato necessario conquistare il cielo. Attività di cui Séverine Bennevault Caton, con la sua compagnia di danza aerea francese A fleur d’airs, ha fatto tesoro e arte. E proprio in risposta alla pandemia è nato l’assolo Desattraction1.62, una “boccata d’ossigeno e di leggerezza - l’ha definito la coreografa e interprete - per condividere sensazioni positive e respirare a pieni polmoni”.
Il titolo rimanda al peso lunare di 1,62m/s2 in relazione alla gravità e al peso terrestre che nell’assolo Séverine vuol far dimenticare a chi la osserva. Del resto è sempre una realtà ‘aumentata’ quella della danza aerea, disciplina acrobatica avente come mission il superamento dei confini e delle costrizioni trasformati sempre in opportunità. Le stesse opportunità che un felice incontro artistico può portare con sé. Così è avvenuto tra Sèverine Bennevault Caton e Serge Ambert. Noto ed eclettico danzatore per Andy Degroat, François Raffinot, Francine Lancelot e Jean-Claude Gallotta, poi coreografo per la sua compagnia Les alentours rêveurs dal 2004, Serge Ambert è interprete e co-autore con Caton di La Diagonale des Anges, secondo titolo proposto al Festival dalla compagnia. Un duetto di cui sono anche interpreti dove cielo e terra, corda e muro cercano un punto di incontro e di equilibrio.