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La Francia a Più Libri Più Liberi

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Véronique Ovaldé | Rebecca Lighieri | Mika Biermann | Bernard Friot | Guy Billout | Benjamin Lacombe

 

Scoprite gli autori francesi a Più Libri più liberi

 

Véronique Ovaldé, Le nostre vite imperfette (Clichy)
con Marcello Fois, Sala Giove, venerdi 5 dicembre, ore 16.00

Cosa unisce questa costellazione di personaggi che vanno e vengono e si rispondono l’un l’altro in queste otto storie di vite imperfette?

Un modo di navigare, senza dubbio, e di affrontare la vita, quel lungo fiume perfettamente in equilibrio. Vite complicate a volte dalla sfortuna, quella che sembra perseguitare Auguste; dal lavoro, quello che Eva si è assunta per accudire sua figlia adolescente; dalla paura, quella di Rachel quando scopre uno sconosciuto in salotto; o dal silenzio, quello improvviso e ostinato di Lili, che aveva promesso di rimanere tua amica. Per non affondare, è meglio avere il senso dell’umorismo, riuscire a dare un senso, essere pazienti, o al contrario, saper trovare la via d’uscita il più rapidamente possibile.
Lo stile arguto e corrosivo di Véronique Ovaldé sceglie una manciata di personaggi che sanno quanto coraggio ci vuole per vivere, e li presenta in brevi racconti in cui la sua arte dell’ellissi e della battuta finale riempie il cuore e la mente di chi legge.

Véronique Ovaldé è nata nel 1972 e vive a Parigi. È considerata una tra le voci più interessanti della giovane narrativa francese. Tra i suoi romanzi, tradotti in tutto il mondo, sono usciti in Italia Gli uomini in generale mi piacciono molto (minimum fax, 2005), Stanare l’animale (minimum fax, 2007), Quello che so di Vera Candida (Ponte alle Grazie, 2011), E il mio cuore trasparente (Neri Pozza, 2012), Vivere come gli uccelli (Ponte alle Grazie, 2012), La sorella cattiva (minimum fax, 2015).

 

 

Rebecca Lighieri, Il club dei bambini perduti (66thand2nd)
Domenica 7 dicembre, Sala Antares, ore 15.30.

Miranda è silenziosa, pallida, i capelli di un biondo quasi slavato. I suoi genitori, attori di teatro famosi, esuberanti e pieni di fascino, non si capacitano di aver dato alla luce una persona così dimessa. Armand, il padre, la guarda con molta tenerezza e un pizzico di compassione; si chiede perché lei non abbia ancora spiccato il volo, se mai lo farà. Birke, la madre, chiusa nella sua perfetta eleganza, sembra incapace di costruire un vero dialogo con la figlia.

Dietro l’apparente banalità della ragazza si nasconde un enigma. Attorno a lei si verificano di continuo piccoli eventi inspiegabili. Sarà proprio Miranda a condurre il lettore dentro questi misteri, sollevando il velo che usa per celarsi al mondo. Si rivelerà una persona del tutto diversa dalle apparenze: complessa e piena di ombre, con una vita segreta che per Armand e Birke resta del tutto inimmaginabile. Una vita che si muove su un filo sottile tra lucidità e follia, tra quotidianità ed esperienze paranormali.

Commovente e inesorabile, Il club dei bambini perduti esplora il rapporto tra due generazioni condannate a non comprendersi e mette in scena un conflitto tra mondi opposti: quello della creatività ricca di buonsenso e concretezza – incarnato da Armand – e quello dell’attenzione all’invisibile, dell’empatia tanto profonda da diventare fardello e paralisi. Questa è l’intima dimensione di Miranda, bambina perduta e veggente, creatura incapace di accettare il disincanto che la circonda e le piccole e grandi meschinità umane.

Rebecca Lighieri, pseudonimo di Emmanuelle Bayamack-Tam, è nata a Marsiglia. È scrittrice e docente di letteratura francese. Ha pubblicato diversi romanzi, sia con il suo vero nome sia con lo pseudonimo, tra cui I ragazzi dell’estate (La Tartaruga, 2020), Arcadie (vincitore del Prix du Livre Inter 2019, finalista al Prix Femina, al Prix Médicis e al Prix de Flore) e La treizième heure(vincitore del Prix Médicis 2022). Con Il club dei bambini perduti è stata finalista al Prix Goncourt des lycéens 2024.

 

 

Mika Biermann, Tre giorni nella vita di Paul Cézanne (L’orma)
Sala Nettuno, sabato 6 dicembre, ore 11.30.

Aix-en-Provence, a caccia del paesaggio perfetto Paul Cézanne si aggira per le campagne assolate con lo sguardo malizioso, i capelli arruffati e la schiena curva sotto il peso del cavalletto. Ma qualcosa disturba la sua apparente quiete: il ritrovamento del corpo di una donna. Questo evento sconvolgente lo trascina in un mondo in bilico tra realtà, sogno e allucinazione. Da quel momento, il pittore incontra fauni ubriachi, ombre del passato, amici perduti e fantasmi dell’arte, in una vertigine che ha il passo del thriller e l’incanto di un quadro en plein air.

Con una lingua densa, ironica, piena di ritmo e sorprese, Mika Biermann apre una finestra sull’immaginario del grande maestro burbero e malinconico della pittura post-impressionista, ossessionato da una sola verità: quella del colore.

Tre giorni nella vita di Paul Cézanne fa parte di una triade di romanzi a cui appartengono anche Tre donne nella vita di Vincent van Gogh e Tre notti nella vita di Berthe Morisot, pubblicati in Italia dalL’orma editore.

Mika Biermann (1959) è uno scrittore francese di origine tedesca. Dopo gli studi d’arte a Berlino si è trasferito a Marsiglia, dove si è dedicato alla pittura e alla fotografia prima di trovare la sua forma espressiva ideale nella scrittura. Attualmente collabora con il museo di Belle arti di Marsiglia.

 

 

Bernard FriotOre 25 e 05 con le illustrazioni di Guy Billout (Orecchio Acerbo)
Sala Aldus, lunedi 8 dicembre, ore 12.00.

Fasci di luce che si comportano come acqua, ruote di legno sgonfie come pneumatici; giardinieri che con le siepi potano anche i getti della fontana; riflessi nell’acqua che si cambiano di posto; ombre che inchiodano allo stop. In questo libro non sempre le immagini dicono la verità. E nemmeno le parole. Eppure, tutto sembra così reale. Ma attenzione: è nei dettagli che si nascondono le cose straordinarie. Guy Billout, un artista rinomato in tutto il mondo, modello per generazioni di illustratori, e Bernard Friot, un autore per ragazzi da milioni di copie vendute, si incontrano in un libro che è prima di tutto un’esperienza estetica: un viaggio nel surreale per bambini da 0 a 99 anni.

Bernard Friot si definisce uno “scrittore pubblico” perché ha bisogno del contatto regolare con i suoi giovani lettori per ritrovare in sé le emozioni, le immagini da cui nascono le sue storie. Più volte selezionato per l’Astrid Lindgren Memorial Award, ha esplorato dalla poesia al romanzo, dai racconti brevi all’autobiografia, passando per la traduzione. Amatissimo dai suoi tanti lettori, Bernard Friot è considerato in Francia il diretto erede di Gianni Rodari, tanto da esserne diventato il traduttore ufficiale. Tutti i suoi libri si possono leggere in almeno venti lingue diverse. Nato vicino a Chartres nel 1951, dopo aver lavorato a lungo come insegnante ed essersi interessato alle pratiche di lettura dei bambini e degli adolescenti, è stato per quattro anni responsabile dell’Ufficio del libro per bambini di Francoforte. Nonostante abbia dichiarato che odi scrivere, ha pubblicato moltissimi libri di grande successo. Fra i tanti, in Italia sono stati editi da Il Castoro “Il mio mondo a testa in giù” (2008), “La mia famiglia e altri disastri” (2009), “Ricette per racconti a testa in giù” (2011), “Altre storie a testa in giù” (2014). Fra i suoi libri di poesia si segnalano: “10 lezioni sulla poesia, l’amore e la vita” (Lapis 2016) e il recentissimo “Oggi la parola è meraviglia” con i suoi versi in francese, quelli in inglese di Susie Morgenstern e quelli italiani di Chiara Carminati (Pension Lepic 2025).

Nato nel 1941 a Decizes, Guy Billout ha studiato a Beaune, all’Ecole des Arts Appliqués. Nei primi anni della sua carriera ha collaborato con importanti agenzie pubblicitarie francesi, quindi nel 1969 si trasferisce a New York dove conosce Milton Glaser, all’epoca a capo dell’ufficio design del New York Magazine. Cominciano così le collaborazioni con riviste come The New York Times e Life. All’Atlantic Monthly lavora dal 1982 al 2006 a una sua rubrica bimestrale. Ed è qui che il suo gioco visuale surrealista ha inizio: una scena apparentemente normale, in cui c’è qualcosa di anomalo. Poi dal 2008 al 2012 per la stessa testata cura una seconda serie intitolata The Gallery. Nel 1973 il suo primo libro illustrato, “Number 24”, diventa un bestseller e vince prestigiosi riconoscimenti. È solo il primo di una lunga serie per arrivare al libro del 2002 il cui titolo è la summa del suo lavoro: “Something’s Not Quite Right”. Nel 2007 pubblica “The Frog Who Wanted to See the Sea” che gli fa vincere la sua terza Silver Medal della Society of Illustrators. La Gold Medal, invece l’ha vinta per quattro volte. Tra la decina di libri pubblicati a sua firma, almeno la metà è stata scelta tra i dieci migliori libri illustrati dal New York Times.

 

 

Francis Scott Fitzgerald, Il Grande Gatsby con le illustrazioni di Benjamin Lacombe (L’ippocampo Edizioni)
con Tommaso Pincio, Sala Elettra, sabato 6 dicembre, ore 16.00

Gatsby credeva nella luce verde, nel futuro orgiastico che anno dopo anno si allontana da noi. Allora ci sfuggì, ma non importa: domani correremo più veloce, distenderemo le braccia più lontano… e un bel mattino…

Pubblicato nel 1925, Il grande Gatsby è un romanzo mitico, che come pochi altri ha ritratto personaggi indelebili tratteggiando al contempo un’intera epoca. Dopo aver immaginato il sontuoso mondo di Dorian Gray, Benjamin Lacombe affronta un’altra opera capitale, offrendo la sua visione di Jay, Daisy, Tom e delle altre figure che popolano la baia di New York. Presentato nella traduzione d’autore di Tommaso Pincio, il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald – sempre amato e riscoperto da ogni nuova generazione di lettori – torna a emozionare insieme all’arte di un maestro dell’illustrazione contemporanea.

Benjamin Lacombe è un autore e illustratore francese. Compie i suoi studi presso l’École Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi (ENSAD) e all’età di 19 anni firma i suoi primi libri di fumetti e illustrazioni. È tradotto e premiato in numerosi Paesi; ha esposto i suoi lavori nelle più importanti gallerie del mondo. Vive e lavora a Parigi. Con Rizzoli ha pubblicato molti libri illustrati.