Anche quest’anno l’INSTITUT Francais ITALIA è lieto di sostenere il Festivaletteratura che presenta un’importante rosa di autori francesi:
Gaël Giraud Hala Kodmani, Olivier Sibony, Ivan Jablonka e Pascale Molinier
Scopriteli di seguito o sul sito del festival, insieme a tutti gli altri autori da tutto il mondo che animeranno il festival dall’8 al 12 settembre
Gaël Giraud e Emanuele Felice con Carlo Marco Belfanti
LA CURA DELLA NOSTRA CASA COMUNE
MERCOLEDÌ 8, ore 17:00 PALAZZO SAN SEBASTIANO
Gaël Giraud
Economista e religioso francese, classe 1970, dopo un dottorato in matematica è partito in Ciad per insegnare matematica e fisica in un collegio dei gesuiti. Lì ha dato vita al Centro di Balimba – un centro di accoglienza per i bambini della strada – dopo aver visto molti di loro nascere e morire in prigione. Attraverso questa esperienza è entrato in contatto con realtà di estrema indigenza, ispirato dagli insegnamenti di Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Tornato dal Ciad, ha dato seguito alla sua vocazione religiosa, entrando nell’ordine dei gesuiti e divenendo sacerdote. Già Chief economist dell’Agence Française de Développement e direttore di ricerca del Centre National de la recherche scientifique di Parigi, attualmente dirige il Centro per la giustizia ambientale presso la Georgetown University di Washington DC. Nel 2015 ha scritto il saggio Transizione ecologica, che gli è valso il Prix Lycéen «Lire l’Économie» e e il Premio Biella Letteratura e Industria.
Olga Grjasnowa e Hala Kodmani con Francesca Caferri
SCRIVERE DELLA GUERRA DI SIRIA
VENERDÌ 10, ore 21:15 FONDAZIONE UNIVERSITÀ DI MANTOVA - AULA MAGNA
Hala Kodmani
La scrittrice e giornalista Hala Kodmani è nata a Damasco, ha lavorato come addetto stampa di Boutros Boutros-Ghali presso l’Organizzazione Internazionale della Francofonia ed è stata collaboratrice delegata della Lega Araba a Parigi; ha inoltre diretto la redazione in lingua araba del canale France 242. Attualmente cura la rubrica Siria per il quotidiano francese Libération e partecipa a diversi documentari sul Medio Oriente, in particolare su Damasco. Nel 2011 ha fondato l’associazione francese Souria-Houria, che si batte per la democrazia, la libertà e i diritti dell’uomo in Siria, prestando soccorso ai siriani che si rifugiano in Francia. Nel 2013 ha ricevuto il premio dell’Associazione della stampa diplomatica francese per i suoi servizi giornalistici, in particolare a Raqqa, e per la copertura degli eventi bellici che hanno cambiato per sempre il volto del Medio Oriente. Nel libro La Siria promessa ha raccontato sotto forma di romanzo epistolare l’inizio delle manifestazioni e delle rivolte di piazza che nel 2010-11 si sono propagate dalla Tunisia alla Libia, passando per l’Egitto e, da ultimo, alla Siria, dove sono sfociate nella sanguinosa guerra civile che affligge il Paese da più di dieci anni.
Daniel Kahneman e Olivier Sibony con Elisabetta Tola
UN SASSO GETTATO NEL LAGO DELLA LOGICA
VENERDÌ 10, ore 21:30 PALAZZO SAN SEBASTIANO
Olivier Sibony
Olivier Sibony è docente all’École des hautes études commerciales de Paris (HEC) e Associate Fellow presso la Said Business School dell’Università di Oxford. Ha insegnato alla London Business School, all’École Polytechnique e in altre istituzioni e atenei. In precedenza è stato Senior Partner di McKinsey & Company in Francia e Stati Uniti. È specializzato nel pensiero strategico e nella progettazione dei processi decisionali, temi intorno ai quali ha firmato articoli su riviste specialistiche (Strategy Science, Long Range Planning, Research in Economics) e pubblicazioni destinate ai manager (Harvard Business Review, MIT Sloan Management Review, California Management Review). Con il premio Nobel per l’economia Daniel Kanheman e Cass R. Sunstein è autore del saggio Rumore. Un difetto del ragionamento umano (UTET, 2021).
Ivan Jablonka con Stefano Ciccone e Rosella Prezzo
SABATO 11, ore 10:30 FONDAZIONE UNIVERSITÀ DI MANTOVA - AULA MAGNA
Ivan Jablonka
Lo storico francese Ivan Jablonka è nato a Parigi nel 1973. Figlio di un ingegnere e di un’insegnante di letteratura, dopo gli studi magistrali viene nominato docente di Storia contemporanea all’Università del Maine e, dal 2013, all’Università di Paris 13. Dirige insieme a Pierre Rosanvallon il gruppo di riflessione «La République des idées», curando opere di sociologi ed economisti come Éric Maurin, Camille Peugny, Robert Castel e François Dubet, ed è caporedattore della rivista online La Vie des idées. Già autore del saggio-memoir Storia dei nonni che non ho avuto (2013), omaggio agli avi polacchi morti ad Auschwitz, con Laëtitia o La fine degli uomini (2016) – un libro che a partire da un caso di cronaca nera «lacera la realtà a colpi di descrizioni sempre più precise» (Télérama) – ha vinto il Prix Médicis e il Prix «Le Monde». Di prossima uscita in Italia per Moretti & Vitali il saggio Uomini giusti. Dal patriarcato alle nuove mascolinità.
Pascale Molinier con Annarosa Buttarelli e Sandra Morano
LA DEMOCRAZIA SALVATA DAL “PRENDERSI CURA”
DOMENICA 12, ore 12:15 FONDAZIONE UNIVERSITÀ DI MANTOVA - AULA MAGNA
Pascale Molinier
Nata nel 1959, è una psicologa e accademica francese. Insegna Psicologia sociale all’Università della Sorbona di Parigi Nord, ha studiato psicopatologia e psicologia sociale all’École des hautes études en sciences sociales e si è laureata con una tesi in Psicologia sotto la guida di Christophe Dejours. È stata caporedattrice della rivista internazionale di psicodinamica e psicopatologia del lavoro Travaille; dal 2014 al 2018 ha diretto del laboratorio UTRPP (Unità trasversale di ricerca in psicogenesi e psicopatologia). I suoi temi di ricerca – al centro di saggi come Care. Prendersi cura (Moretti & Vitali, 2019) – sono la psicodinamica del lavoro, la psicoterapia istituzionale e le forme di soggettività legate alla divisione sessuale nel mondo del lavoro.