Aspettando La Francia in Scena

La cultura come volano della ripresa dopo la crisi che stiamo attraversando

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di Paolo Damiani


Gli artisti, gli intellettuali e i direttori artistici protagonisti degli scambi culturali tra l’Italia e la Francia ci hanno mandato un loro messaggio. Oggi vi regaliamo quello di Paolo Damiani, direttore artistico del festival Una Striscia Di Terra Feconda

La cultura come volano della ripresa dopo la crisi che stiamo attraversando
di Paolo Damiani


«Oggi, chiuso in casa per proteggermi dal virus, mi interessa non tanto chiederci chi siamo, il presente, quanto piuttosto: chi stiamo diventando? L’attuale cioè, Il nostro divenir-Altro, per dirla con Gilles Deleuze. Quali sono i gesti creativi che inventiamo ogni giorno?

Ci provo, tento di immaginare nuovi scenari e territori in cui cercare affinità e contiguità, lotte e solitudini, tensioni e distensioni, nella ricerca comune e nell’ascolto. E frontiere da attraversare per andare verso l’ignoto, e suoni, silenzi e parole strane, drôles…affascinanti come certe facce bellissime e incomprensibili.

Per questo la Francia mi è sempre sembrata perfetta per vivere quella duplicità senza cui tutto sembra più rozzo e banale, insignificante. A me per inventare serve un margine da attraversare, violare anche, una soglia verso l’altro e l’altra, oltre. Un trouble, une lisière d’évanouissement… un’emozione come una melodia seducente di Debussy o Puccini, Rava o Sclavis.

Per tutto questo 23 anni fa abbiamo inventato Una striscia di terra feconda, “forma di festival” del tutto originale, fatta esclusivamente con musicisti italiani e francesi e incentivando la creazione di gruppi con artisti dei due Paesi, valorizzando non soltanto i più conosciuti ma anche alcuni dei migliori giovani talenti, grazie alla commissione di musica inedita e alle produzioni originali. Il festival esiste e dura perché assolve a una funzione fondamentale: quella di stabilire la differenza tra il commerciale e il creativo. Oggi molti pensano di essere à la page negando questa distinzione, ma l’arte vera produce sempre instabilità, un che di inatteso e di non riconoscibile. Non consola, disturba semmai. Tiene vivi.

E questo le persone lo cercano e lo apprezzano, il successo di pubblico è crescente, lentamente si sta creando un’autentica comunità d’ascolto nell’incontro e nello scambio, questo è Una striscia di terra feconda. Una dimensione che migliora la qualità della vita di ciascuno, semplicemente in questo inventare legami e incroci tra Italia e Francia, spostando la musica più in là e aiutando al meglio gli artisti a emozionarci: ‘toucher au cœur’, come sostiene Armand Meignan

“…Et après plus de vingt ans, une question: est-ce qu’un concert aide à vivre ? Est-ce que la communauté d’écoute dans la même cérémonie du concert aide à mieux vivre ensemble ? Est-ce une prétention de croire que nous allons changer le monde en portant la musique plus loin et en aidant les musiciens à nous «toucher» au coeur ? Et oui «toucher au cœur» c’est le grand point commun entre les musiciens français et italiens, cette formidable générosité qu’ils offrent chaque année, à chaque rencontre avec le public.’’

Cerchiamo di opporci e di resistere all’inquietante tendenza alla dissoluzione che sembra ormai inevitabile, creando durate, con fedeltà a ciò che sentiamo più profondamente nostro, alla nostra identità e divenire. La durata bisogna cercarla e costruirla, la trovo solo quando resto fedele a ciò che più mi riguarda .

C’est ne qu’un début, siamo solo all’inizio di un percorso tra Francia e Italia che ci condurrà molto lontano: insieme, unendo gesti, energie e qualità, capacità progettuali e desideri, saremo più forti di qualunque virus!»


Paolo Damiani
Compositore, direttore d’orchestra, contrabbassista e violoncellista, didatta, architetto, Paolo Damiani (Roma,1952) è il direttore artistico e co-fondatore del festival di jazz franco-italiano Una Striscia di Terra Feconda, creato nel 1998. È stato direttore artistico e musicale dell’ONJ – Orchestre National de Jazz in Francia, primo e unico artista straniero ad aver vinto il relativo concorso. Dal 2002 dirige il Dipartimento jazz del Conservatorio di S. Cecilia a Roma.

Foto: Massimo de Dominicis