Teatro

GLI ARTISTI FRANCESI a SHORT THEATRE 2022

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GISÈLE VIENNE | VANIA VANEAU | ENCYCLOPÉDIE DE LA PAROLE JORIS LACOSTE

 

PROGRAMMA COMPLETO
 

Short Theatre è il festival di arti performative ideato e realizzato da AREA06 che dal 2006 a Roma ricompone i segni del mutevole paesaggio dello spettacolo dal vivo. Una comunità temporanea che si rinnova ogni anno attorno ai percorsi artistici provenienti dalla scena nazionale ed internazionale: spettacoli, performance, installazioni, incontri, concerti e dj set. Una lente con cui interrogare i linguaggi che cambiano, immaginando nuove affinità, oltre i confini disciplinari, generazionali, geografici e culturali. Short Theatre è oggi uno snodo importante nella geografia culturale nazionale e internazionale della comunità dei festival multidisciplinari, attirando ogni anno numerosi operatori, programmatori e professionisti dello spettacolo dal vivo internazionale. Riflettendo sulla scena contemporanea, il programma si concentra sul teatro, la danza e la musica come discipline principali, ma comprende anche arti visive, installazioni, video arte, spettacoli e clubbing. Il festival si sforza di incorporare tutte le discipline e le pratiche presenti in tutta la scena contemporanea, nonché nuovi strumenti per riflettere i nostri tempi.


In questa diciassettesima edizione, Short Theatre inaugura un nuovo triennio (2022 > 2024) che vedrà la guida di una nuova direzione artistica affidata a Piersandra Di Matteo, una studiosa, drammaturga e curatrice nel campo delle arti dello spettacolo. Piersandra Di Matteo come consulente teorica e dramaturg, ha collaborato con la regista argentina Lola Arias e da quindici anni con Romeo Castellucci. Negli ultimi tre anni è stata curatrice artistica di Atlas of Transitions Biennale, un progetto di Europa Creativa per Emilia Romagna Teatro Fondazione, dedicato all’intreccio tra arte, migrazione e comunità, pratiche partecipative urbane al confine tra arte e attivismo. In questa nuova traiettoria progettuale, l’edizione 2022 di Short Thetare sarà segnata da alcune parole d’ordine: ibridazione, creolizzazione ed interconnessione transculturale. L’obiettivo sarà quello di accompagnare il pubblico nella scoperta dei percorsi di artisti e artiste attivi in più campi o di personalità artistiche che sperimentano la liminalità dei generi, approfondendone le varie direzioni.

Il festival aprirà a nuove forme di creazione e di spettatorialità attraverso diverse azioni, tra queste la disseminazione urbana della programmazione, entrando in contatto con diversi contesti di creazione artistica e intervento sociale, la condivisione di pratiche inclusive da porre in stretta connessione con le ricerche estetiche più significative della scena internazionale, le pratiche partecipative votate all’aggregazione di persone con diversi background ed esperienze di vita e l’elaborazione di forme innovative di trasmissione dei saperi corporei e teorici. Nell’intento di lasciare spazio alle voci e ai corpi meno presenti sulla scena artistica, Short Theatre 2022 ospiterà inoltre le performance di artiste che articolano un discorso drammaturgico intorno al tema della disabilità, coniugando così l’esigenza dell’accessibilità con la possibilità di aprire un nuovo campo di sperimentazione artistica nel quale equivalente attenzione sarà data al pubblico con disabilità, saranno infatti attivate una serie di strumenti e azioni in termini di accessibilità ai luoghi e ai contenuti del festival (traduzione simultanea in LIS Lingua Italiana dei Segni, didascalie e audiodescrizioni, etichette visibili, sensibili e sonore…).


Particolare spazio sarà aperto al discorso decoloniale e alle questioni di genere attraverso il coinvolgimento di figure artistiche e teoriche portatrici di un discorso che si inscrive questo tema tanto nel loro linguaggio artistico che nei loro corpi.
Anche in questa edizione la creazione contemporanea nelle sue forme esordiali troverà uno spazio di accoglienza, parte della programmazione sarà rivolta infatti alla sperimentazione di linguaggi e di formati proposti da artisti e artiste più giovani, con uno sguardo sempre rivolto anche alle nuove generazioni di spettatori per i quali verranno creati progetti specifici nella collaborazione con scuole e università per poter intercettare nuovi pubblici possibili.
Non sarà tralasciata la sperimentazione acustica che diverrà ancora più centrale a partire dall’edizione 2022, affiancando la programmazione con concerti, live e dj set, in collaborazione con realtà internazionali e realtà attive nella scena musicale della città.
Short Theatre 2022 si svolgerà dal 6 al 18 settembre 2022 e abiterà diversi luoghi della città con un numero ancora maggiore rispetto alle passate edizioni perché la diffusione sul territorio possa essere più incisiva: oltre alle sedi più consolidate come La Pelanda, WeGil, Teatro Argentina e Teatro India, molti altri saranno i luoghi della città e gli spazi urbani dove espandere la programmazione e poter intercettare nuovo pubblico e sviluppare nuove alleanze con le associazioni del territorio e attivare progetti partecipativi. Tra questi, Teatro Palladium, Teatro Bibilioteca Quarticciolo, Cinema Troisi, spazi pubblici e luoghi delle periferie.

Diversi saranno i nomi di spicco di questa 16esima edizione, che renderanno conto di un panorama artistico complesso e variegato, con particolare attenzione alle carriere degli artisti e le artiste di provenienza francese, con cui ogni anno Short Theatre collabora, introducendoli al pubblico nazionale e contribuendo a sostenerne l’internazionalizzazione.
Quest’anno la presenza francese al festival sarà rappresentata da quattro artisti/e: Gisèle Vienne alla quale sarà dedicato un vero e proprio focus attraverso la presentazione di diversi lavori in diversi formati (2 spettacoli, 1 film, 1 mostra e 1 libro e 1 talk), Vania Vaneau, Josèfa Ntjam, l’Encyclopédie de la parole / Joris Lacoste.
La linea che tiene insieme queste diverse esperienze artistiche e che costituisce il profilo di questo fcous francese è la sensibilità con cui ciascuna esperienza indaga l’ignoto traumatico in cui il reale è inteso come un vuoto che sostiene la nostra realtà sociale ma da cui è inseparabile il ruolo che la fantasia gioca su di esso. Ciò che è in gioco è la possibilità di mettere in discussione la percezione culturale della realtà.


Il ‘focus’ romano sull’universo di Gisèle Vienne, formidabile artista con grande riconoscimento a livello internazionale ma raramente presentata in Italia, si propone di colmare proprio questo vuotopresentando un progetto speciale che sia in grado di far emergere tutta la grandezza e la trasversalità dell’artista attraversando i diversi linguaggi che compongono la sua sfaccettata attività produttiva: dal teatrale all’installativo, dal cinematografico al teorico. Saranno presentati infatti lo spettacolo CROWD al Teatro Argentina, la mostra fotografica 40 PORTRAITS al Padiglione B dell’Ex Mattatoio di Roma, il film JERK al Cinema Troisi, lo spettacolo L’ETANG al Teatro Vascello e il libro PLATEAUX FANTASMATIQUES, GISÈLE VIENNE dell’autore francese Bernard Vouilloux nella sua traduzione italiana che verrà editata da NeroEditions. Immaginiamo anche un focus teorico attraverso un talk per il quale Palazzo Farnese sarebbe la location ideale.
Gisèle Vienne erode i confini della rappresentazione indagando l’indicibile delle relazioni umane, piegate tra eros e violenza, organico e inorganico, naturale e artificiale, in una concezione del corpo come territorio di manipolazione. I suoi lavori teatrali e le sue installazioni sono mondi popolati da marionette, bambole, esseri zoomorfi del folklore popolare, robot umanoidi, che abitano, o meglio infestano lo spazio scenico, sottoposti a dinamiche di dominazione, violazioni e fantasie criminali che si stratificano, in uno specchio di associazioni oscure e inquietanti ma combinando sempre insieme riso e abiezione.
Molto importante per la realizzazione di questo ambizioso e importante ‘focus d’artista’ saranno le collaborazione con varie diverse Istituzioni della città, senza le quali sarebbe impossibile la realizzazione di questo progetto, tra queste ricordiamo: Azienda Speciale Palaexpo, Teatro di Roma | Teatro Nazionale e Regione Lazio.

Vania Vaneau con il suo NEBULA, affronta il corpo umano in relazione alla natura in un contesto post-apocalittico. In una sorta di archeologia del futuro, NEBULA si interroga su nuove possibili
relazioni tra il corpo e il tempo, il lavoro e la terra e su quali mutazioni, ibridazioni e creature potrebbero emergere dal caos fino al raggiungimento di una nuova cosmogonia. Si tratta di rivelare lo stato originale degli elementi, di creare rituali di guarigione, di fertilizzare lo spazio e di esplorare le nozioni di catarsi ed estasi. NEBULA è un viaggio nell’ignoto, un momento di eclissi per intravedere delle possibilità dove il futuro e il passato si incontrano e il passaggio a spirale del tempo ci porta a una «fantascienza preistorica».

ENCYCLOPÉDIE DE LA PAROLE, progetto e collettivo artistico che esplora la lingua parlata in tutte le sue forme, presenterà al festival la versione italiana di JUKEBOX con la regia di Joris Lacoste. Jukebox è un solo site-specific che, attraverso un accurato processo di registrazioni vocali campionate in loco, compone un ritratto della città (Roma in questo caso) fatto di suoni, parole e discorsi per rilevare l’unicità linguistica di uno specifico contesto culturale e geografico.
L’ENCYCLOPÉDIE DE LA PAROLE è un collettivo di poeti, attori, artisti visivi, etnografi, musicisti, curatori, registi, drammaturghi, coreografi e produttori radiofonici che esplora l’oralità in tutte le sue forme. Dal 2007, raccoglie registrazioni vocali e le classifica in base a particolari fenomeni del discorso come la cadenza, la coralità, il timbro, l’enfasi, la spaziatura, il residuo, la saturazione o la melodia per articolarle poi in diversi progetti artistici, tra questi Jukebox ne è un esempio.
Sulla base di questa collezione, che oggi comprende più di 1.000 documenti, l’Encyclopédie de la parole produce pezzi sonori, performance, conferenze, concerti e installazioni.