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Conferenza sul processo di Bologna

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Parigi, 25 maggio

Conferenza sul processo di Bologna
Parigi, 25 Maggio

 

L’Italia accoglierà il segretario dell’ EHEA per il periodo 2018-2020 e accoglierà la prossima riunione interministeriale nel 2020.
Il processo di Bologna, iniziato nel 1998, mira all’unificazione dei sistemi universitari degli Stati europei, attraverso il riconoscimento dei diplomi e l’armonizzazione dei sistemi nazionali (sistema LMD). Ne fanno parte 47 Stati, di cui quelli appartenenti all’Unione Europea e altri paesi come la Russia e la Turchia.

 

Il 24 e 25 maggio si è tenuta a Parigi la conferenza ministeriale del processo di Bologna.  Il primo ministro, nel suo discorso di apertura, ha fatto del processo di Bologna un esempio di “diritto flessibile” e di ciò che potrebbe essere la cooperazione europea in un’epoca in cui la maggior parte degli europei desidera un’ Europa con meno norme e più partecipazione. Ha inoltre insistito sulla riforma d’accesso all’insegnamento superiore, inserendola nella scia dello “Spirito di Bologna” e ha esposto diverse proposte del presidente della Repubblica tra le quali potenziare la mobilità dei giovani (in Francia, la metà di una ogni classe dovrà passare sei mesi in un paese europeo) e creare “Università europee”. 

I ministri dell’ Insegnamento superiore si sono congratulati per i successi  dello Spazio europeo dell’istruzione superiore (European Higher Education Area, EHEA), sottolineando il ruolo che giocheranno l’insegnamento superiore e la ricerca nelle sfide attuali (disoccupazione e disuguaglianze, migrazioni, estremismo politico); l’insegnamento superiore, inoltre, vuole essere una garanzia di fatti nel dibattito pubblico. Deve contribuire allo sviluppo costante dei cittadini.

 

1/ Sebbene siano stati registrati dei progressi, l’attuazione non è omogenea. Due le principali direzioni da seguire per migliorare la situazione:

  • garanzia di  qualità: perseguimento dell’applicazione degli “Standards and Guidelines for Quality Assurance in the European Higher Education Area” (ESG); creazione di un “Approccio europeo per la garanzia della qualità dei programmi congiunti” per incoraggiare i doppi diplomi e i programmi congiunti; sviluppo di una “Banca dati dei risultati della garanzia della qualità esterna”(DEQAR)
  • incremento della mobilità e riconoscimento dei titoli e dei diplomi: completare l’impostazione degli ECTS; lavorare per il riconoscimento delle qualifiche dei migranti; creare un “Supplemento per il diploma” (adozione di una nuova versione e digitalizzazione); integrare i titoli in un ciclo breve nel quadro europeo delle qualifiche. I ministri mostrano interesse per il progetto della carta studenti europea.

2/ Saranno creati dei gruppi di lavoro (approccio per gruppi di sostegno reciproco) per i tre obiettivi prioritari del periodo 2018-2020:

  • creazione del sistema in 3 cicli (LMD, al quale si aggiungono le formazioni in ciclo breve);
  • creazione della Convenzione di riconoscimento di Lisbona;
  • garanzia di qualità.

3/ L’accento è stato posto sull’innovazione nel settore dell’insegnamento e sul contributo dell’insegnamento superiore e della ricerca alla società:

  • formazione costante;
  • sviluppo di “un’istruzione centrata sullo studente” e dell’open education;
  • digitalizzazione;
  • interdisciplinarità e sviluppo di un’istruzione mista tra insegnamento accademico e lavoro.


4/ Sono state evocate le prospettive dopo il 2020: il gruppo di monitoraggio di Bologna (BFUG) dovrà presentare delle proposizioni. I ministri hanno mostrato interesse per l’iniziativa delle “Università europee”. In programma: il ruolo dell’insegnamento superiore nello sviluppo sostenibile, la questione dell’inclusione sociale e della rappresentazione della diversità e dei gruppi più vulnerabili nell’insegnamento superiore. Infine, altro obiettivo, il rafforzamento della cooperazione con i paesi esterni a l’ EHEA.