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REPORT - Inaugurazione della mostra Isolement di Philippe Hérard

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Philippe Hérard – Isolement

Per l’inaugurazione della mostra di Philippe Hérard alla B.east Gallery di Firenze, l’artista ha presentato il suo lavoro all’Institut français di Firenze il 18 settembre, alle 17. Isolement raccoglie 56 dipinti fatti su scatoloni di cartone durante il lockdown.

 

56 dipinti per 55 giorni di lockdown

In realtà, sono 56 i dipinti che Philippe Hérard ha realizzato in 55 giorni di lockdown : dal 17 marzo al 20 maggio. L’artista ci spiega che l’ultima opera è stata realizzata il primo giorno del deconfinamento e rappresenta una donna che partorisce una scatola di cartone. Costituisce l’introduzione, l’avvenimento della serie, ma anche la sua conclusione.

 

Un confinamento alla campagna

Philippe Hérard è stato per tutto il tempo del confinamento a casa di sua mamma, con la compagna e le figlie, in Champagne. Non è stato un vero e proprio isolamento per l’artista che era con la sua famiglia, ha però cercato di immaginare la solitudine delle persone senza famiglia, sole o isolate. L’artista si è costretto ad una forma di isolamento per realizzare il suo lavoro, pur essendo in mezzo ai suoi familiari.

 

Per quanto riguarda la produzione, dopo aver pensato ad un soggetto Philippe Hérard, si faceva anche aiutare dalla famiglia : « Ho fatto lavorare tutti ! », dice con ironia. Chiedeva alla compagna di posare, alla figlia di fare una foto, e poi si dipingeva a partire da questi materiali. 

La maggior parte delle opere rappresentano luoghi in cui l’artista era davvero.

 

Philippe Hérard ha anche interrogato il rapporto con gli animali : una delle opere rappresenta una mucca nel corridoio di casa. L’artista ha voluto immaginare cosa hanno potuto pensare gli animali che non hanno più visto esseri umani durante questo periodo.

 

Anche se la campagna è stato un luogo privilegiato per trascorrere il confinamento, è anche un simbolo dell’isolamento, un luogo per pensare la solitudine : « Adoro la campagna ma mi ci annoio. » Un dipinto rappresenta così un uomo isolato nell’angolo di un campo, in mezzo all’immensità, come se l’immensità fosse troppo piccola o soffocante.

 

Una caramella regalata ogni giorno 

Questa serie ha avuto un grande successo. L’artista postava ogni giorno l’opera realizzata il giorno prima sui social media. Si è accorto progressivamente che la gente aspettava l’opera come un dolce o una caramella, ed era un modo per prendersi cura degli altri. Ad un certo punto l’artista ha passato quasi più tempo a rispondere ai messaggi della gente che gli scriveva che a dipingere.

 

E dopo ?

Alcune di queste opere saranno riprodotte in varie finestre e porte murate della città per simboleggiare la riapertura dei luoghi. 

 

Il libro è disponibile alla libreria francese dell’Institut français di Firenze e la mostra è visitabile fino al 19 dicembre alla B.east Gallery di Firenze, via di Mezzo, 42.

 

​(Sintesi a cura di Anne Detraz, lettrice di scambio Università  degli Studi di Bologna / Institut français Italia)