Gli sforzi compiuti nei Paesi francofoni negli ultimi quarant’anni per liberare la lingua francese dagli usi sessisti che le autorità avevano registrato e incoraggiato danno regolarmente luogo a violente polemiche nella Francia continentale. Il più recente, sorto nel 2017 intorno alla «scrittura inclusiva», ha permesso di andare oltre l’annosa questione dei «nomi delle professioni e delle funzioni», e di rendersi conto che l’obiettivo non è quello di femminilizzarle (esistono da secoli), ma di demascolinizzare il francese. Le élite maschili hanno infatti lavorato a lungo per piegare la lingua, sia lessicalmente che grammaticalmente, al fine di dare al genere maschile un potere sempre maggiore. Se l’entusiasmo che circonda questo nuovo progetto è grande (così come le preoccupazioni che suscita), c’è ancora molta strada da fare per liberarsi degli automatismi che sono stati integrati e per comprendere la piena portata del processo di democratizzazione che la rifemminilizzazione del francese porta con sé.
La conferenza sarà seguita da una discussione con le Professoresse Lea Durante, docente di Letteratura italiana e Iulia Ponzio, docente di Filosofia del linguaggio che fanno parte del CISCug (Centro Interdipartimentale di Studi sulle Culture di Genere).
L’incontro è stato realizzato in collaborazione con l’Alliance française di Bari e il dipartimento di ricerca e innovazione umanistica dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.
Eliane Viennot è Professoressa emerita di letteratura del rinascimento presso l’Università di Saint-Etienne. Ha insegnato lingua e letteratura francese presso le università di Washington (Seattle, USA), Nantes, Corsica e Saint-Etienne ed è stata membro senior dell’Institut Universitaire de France dal 2003 al 2013. Specialista di Marguerite de Valois e di altre donne di Stato del periodo rinascimentale, si interessa più in generale alle relazioni di potere tra i sessi e al loro trattamento storiografico nel lungo periodo. Attivista femminista dagli anni ‘70, ha partecipato a campagne per il diritto all’aborto, per la parità e per l’istituzionalizzazione degli studi femministi (o di «genere»). Sta lavorando per ripristinare l’uso del femminile nella lingua francese.