
L’ETANG
VENERDÌ 16 SETTEMBRE 2022 ALLE ORE 20.00
PRESSO IL TEATRO FABBRICONE (VIA TARGETTI 10/12, PRATO)
(con replica sabato 17 settembre, ore 20.00)
basato sulla storia originale Der Teich (The Pond) di Robert Walser
ideazione, direzione, scene, drammaturgia Gisèle Vienne
eseguito da Adèle Haenel & Henrietta Wallberg
adattamento testo Adèle Haenel, Julie Shanahan, Henrietta Wallberg
in collaborazione con Gisèle Vienne
produzione DACM / compagnia Gisèle Vienne
Adattamento di un’opera giovanile dello scrittore svizzero Robert Walser, L’Etang della regista e coreografa francese Gisèle Vienne racconta il dramma familiare di un ragazzo che, non sentendosi amato, finge di suicidarsi per mettere alla prova l’amore materno. Un’opera contemporanea a più voci con la sola presenza in scena di Adèle Haenel e Henrietta Wallberg che interpretano rispettivamente uno e due ruoli: Haenel, che ha raggiunto la fama come attrice cinematografica nel film Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma, incarna Fritz, il personaggio centrale che finge il suicidio, i suoi fratelli e i suoi giovani amici, mentre Fernandez rappresenta gli altri personaggi della storia. Nel paesaggio sonoro di L’Etang ogni sospiro è amplificato da un’inquietante colonna sonora elettronica che suscita diversi livelli di percezione della realtà e dell’interiorità sollevando domande sul teatro e sulle convenzioni familiari.
SEVEN WINTERS
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2022 ALLE ORE 21.00
PRESSO IL TEATRO FABBRICONE (VIA TARGETTI 10/12, PRATO)
concept e coreografia Yasmine Hugonnet
performers Matthieu Barbin, Stéphanie Bayle, Marta Bellu, Clara Delorme, Maïté Minh Tâm Jeannolin, Romane Peytavin, Ilaria Quaglia
produzione Arts Mouvementés
“Seven Winters è la nuova creazione di Yasmine Hugonnet, un’artista che ha sublimato il minimo gesto in un enigma.” Così inizia l’articolo di Le Temps che racconta quest’ultimo lavoro in cui sul palco sono riuniti sette interpreti per danzare, attraverso il tempo, lo spazio e il gesto, i temi del cambiamento e della relazione. Seven Winters si basa sul concetto di reciprocità, che si sviluppa su tre assi: la costruzione di connessioni tra sette corpi, la creazione di un affresco umano, o murales vivente, che gioca con la questione della molteplicità, e infine la presenza della marionetta come doppio della danzatrice.