
Non siamo qui per scomparire di Mathieu Touzé, Yuming Hey, Olivia Rosenthal
Artinvita - Festival Internazionale degli Abruzzi
sab 30 APRILE ore 21.00 Teatro Comunale C. De Nardis, Orsogna (CH)
dom 1 MAGGIO ore 19.00 Teatro Comunale C. De Nardis, Orsogna (CH)
Rappresentazione per le scuole sabato 30 aprile ore 10:30
Sabato 30 aprile dopo la rappresentazione, incontro tra artisti, medici, infermieri, professori universitari e il pubblico sul tema dell’Alzheimer.
Terza collaborazione con il Théâtre 14 e con il Collectif Rêve Concret, compagnia in residenza di adattamento per la versione italiana.
Liberamente ispirato a On n’est pas là pour disparaître di Olivia Rosenthal - Edizioni Gallimard /
Traduzione: Andrea De Luca / con Yuming Hey / Creazione musicale e musica dal vivo: Rebecca Meyer / Creazione Video: Justine Emard / Luci: Renaud Lagier Loris Lallouette / Assistente alla regia: Hélène Thil
Il romanzo On n’est pas là pour disparaître racconta la storia del signor T., affetto dal morbo di Alzheimer, che il 6 luglio 2004 ha accoltellato sua moglie con cinque coltellate. Il ritratto di Monsieur T. si intreccia con il racconto della scoperta della malattia alla fine dell’Ottocento, e risuona, in ciascuno di noi, dell’angoscia suscitata dall’oblio e dalla cancellazione della memoria: «Lo scopo di questo libro è di abituarmi all’idea che un giorno o l’altro potrei essere colpita dalla malattia di A. o che, cosa ancora più terribile, possa colpire la persona con cui vivo». Scrive Olivia Rosenthal. La voce del signor T. si interseca con le voci di chi gli è vicino, quella dei medici e quella della stessa autrice che, di volta in volta, propone ai suoi lettori esperimenti di pensiero nel tentativo di rappresentarsi in modo molto concreto l’effetto di questa perdita di identità e di punti di riferimento per il paziente: “Fai un esercizio.
Immaginatevi nella situazione di uno la cui storia è stata inghiottita”. Questi frammenti di dialogo colgono sul posto il processo di espropriazione di sé causato dal morbo di Alzheimer e suggeriscono, in questa perdita, una possibilità di reinventarsi. Nota di regia «Immagino, come nel mio sogno, un palcoscenico bianco con tre schermi che inquadrano il palcoscenico. Yuming Hey, solo sul set, indosserebbe un camice bianco come quelli indossati dai pazienti in ospedale. Immagino qualcosa di abbastanza statico nella postura dell’attore. La luce, bianchissima, avrebbe qualcosa di chirurgico. Ho suggerito a Justine Emard di creare i video in un’atmosfera simile a quella della sua creazione Soul Shift (2018), che mi ha ispirato per l’estetica dello spettacolo. Ha intenzione di creare uno spazio tra il testo e il video per aprire l’immaginazione e far dialogare il personaggio con le immagini proiettate. L’attore da solo sul set e le silhouette create da Justine potranno quindi rispondersi a vicenda, in un’andata e ritorno tra le parole pronunciate da Yuming Hey, il testo proiettato sugli schermi e la voce fuori campo». (Mathieu Touzé) Produzione Collectif Rêve Concret, coproduzione Théâtre de Sartrouville et des Yvelines-CDN e Théâtre 14 con adattamento alla scena italiana e sottotitoli con la collaborazione del team artistico Artinvita. Evento realizzato con il supporto dell’Institut Français d’Italie. Sabato 30 aprile, dopo lo spettacolo, sarà organizzato un incontro con il pubblico che coinvolgerà diverse professionalità del mondo scientifico e accademico grazie alla collaborazione con l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, ponendole a confronto con lo sguardo degli artisti protagonisti della performance e anche con diretti interessati che hanno vissuto da vicino questa malattia facendo luce su quelle che possono essere gli aspetti più incontrollabili di una patologia che rappresenta un mistero per la mente umana e che non è categorizzabile come lo sono altre patologie più convenzionali.
Saranno presenti, tra gli altri, il dott. Stefano Sensi, (Professore di Neurologia del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche), il dott. Michele Zito (Professore di Geriatria del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento), la dott.ssa Marilisa Laudadio (Farmacia di San Martino sulla Marrucina) e Antonella Di Giulio (Direttrice della casa di riposo di Pennapiedimonte Il Parco). Durante l’incontro sarà presente anche l’autrice del testo Olivia Rosenthal.
Il Collectif Rêve Concret, Mathieu Touzé e Yuming Hey, condividono una doppia linea artistica:
- La socialdemocratizzazione del teatro attraverso la rottura dei codici sociali inscritti nelle abitudini operative dello spettacolo dal vivo. Così il Collettivo rompe con le distribuzioni basate sul colore della pelle o sul sesso, e si interessa, attraverso la scelta dei soggetti per le sue creazioni, alle questioni di inclusione/esclusione: povertà, marginalità, disabilità, sessualità, suicidio, gioventù senza punti di riferimento.
- Sostenere l’eccellenza teatrale del mondo contemporaneo. Il Collettivo coglie i meccanismi della cultura che includono quelli del pop (Musica, Arte) e che partecipano all’inclusione di tutti. Il Collettivo
cerca di fondere questi meccanismi con la poesia degli autori, la poesia degli attori e la poesia dello spazio teatrale. Esplora una forma di disorientamento dovuto a un sovraccarico di informazioni, una
saturazione causata dalla cultura di massa, il neoliberismo e l’ubiquità del web, vettori di frustrazione e solitudine.
MATHIEU TOUZÉ | Regista, Coreografo, Attore
Dopo molti anni di studi teatrali e di diritto amatoriale, è entrato al Conservatorio Regionale di Poitiers per perseguire una pratica più intensa. Dopo aver superato i tre cicli, è entrato nella Scuola Dipartimentale di Teatro dell’Essonne. Allo stesso tempo, ha superato l’esame CAPA ed è diventato avvocato presso l’Ordine degli avvocati di Parigi. Nel 2013 ha iniziato la formazione in Filosofia, Storia dell’Arte e Letteratura presso l’Università di Paris X - Nanterre. Ha lavorato, tra gli altri, con Jean-Pierre Berthomier, Agnès Delume, Anne Théron, Jacques David, Anne Monfort, Antoine Caubet, Christian Jehanin, e ha diretto L’Avare di Molière, On ne badine pas avec l’amour di Musset, Madame Sans-Gêne di Victorien Sardou e Emile Moreau (Prix Défi Jeune, Prix MSA, con il sostegno dell’Associazione dei sindaci di Francia, Crédit Agricole e delle autorità nazionali e regionali Federazione delle case rurali) e L’Imprésario di Michel Moulin. Direttore artistico del Collectif Rêve Concret, creato nel 2012, ha presentato nel 2014 una messa in scena di Around my stone, it will not be night, e nel 2016 adatta Un Garçon d’Italie di Philippe Besson a Théâtre Ouvert. Lo spettacolo ha vinto il premio per l’adattamento, il premio per le prestazioni femminili e il premio per le prestazioni maschili al Rideau Rouge Festival. Nel 2019 ha diretto LAC di Pascal Rambert nell’ambito dell’Étrange Cargo Festival alla Ménagerie de verre. Da gennaio 2020 dirige, con Édouard Chapot, il Théâtre 14 di Parigi e offre un programma impegnato e innovativo, che unisce artisti riconosciuti (Pascal Rambert, tg STAN o Alain Françon) e compagnie emergenti. Il Théâtre 14 è il primo teatro a riaprire, a giugno 2020, per offrire uno spettacolo per bambini, Lei non è una principessa, lui non è un eroe di Magali Mougel, diretto da Johanny Bert. A luglio 2020, Mathieu Touzé sta organizzando il ParisOFFestival al Théâtre 14 per sostenere le piccole compagnie che si sarebbero esibite al Festival d’Avignon. A lui sono dedicati diversi articoli sulla stampa, in particolare su Le Monde e Les Inrockuptibles. Nel marzo 2021 ha presentato Une Absence de Silence, tratto dal romanzo di Olivia Rosenthal Cosa fanno le renne dopo Natale? alla Ménagerie de Verre. Lo spettacolo è stato ricreato a luglio 2021, in Italia, nell’ambito del festival Artinvita.