Cinéma et audiovisuel

RENDEZ-VOUS 2022

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RENDEZ-VOUS 2022 :  UN CINEMA MILITANTE E IMPEGNATO

30 marzo - 4 aprile

«Da una parte un cinema d’inchiesta, da l’altra parte un cinema francese che raconta grande passione», ha annunciato Vanessa Tonnini, direttrice artistica del festival Rendez-Vous, sul canale televisivo Rai 3. In effetti, il festival Rendez-Vous ha valorizzato il cinema militante francese, un cinema che analizza il sociale e la contemporaneità. Il cinema francese trova ancora una volta ampio spazio in Italia, rafforzando così i nostri legami culturali. Il Festival è stato un sucesso con oltre 3000 spettatori che hanno assistito alle proiezioni romane.

La kermesse, giunta alla sua XII edizione, apre i battenti, come ogni anno, a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, dove sono accolti film e ospiti della rassegna.

Il più prestigioso evento cinematografico italiano dedicato al cinema francese nasce da una iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, è realizzato dall’Institut français Italia, co-organizzato con Unifrance, ente di promozione del cinema e dell’audiovisivo francese nel mondo. Il responsabile del progetto è Benoît Blanchard e la direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini.
BNL BNP Paribas, per il dodicesimo anno consecutivo, è sponsor principale della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – del Sofitel Rome Villa Borghese, e di France 24, la chaîne d’information internationale.
partner media della manifestazione sono Rai Movie, Rai Radio 3, Sentieri Selvaggi e Taxi Drivers.

Il festival, come ogni anno, ha portato in viaggio il cinema francese per il resto dell’Italia. Dopo la Capitale, gli eventi speciali di Rendez-Vous sono stati ospitati dal Cinema Massimo di Torino, alla Cineteca di Bologna e all’Institut français di Napoli.

RISCOPRI IL PROGRAMMA DE QUESTA DODICESIMA EDIZIONE !

 

La dodicesima edizione del festival del nuovo cinema francese, dunque, si è svolta nel segno del cinema d’inchiesta e sociale. Tra due mondi | Ouistreham, film d’apertura del festival e presentato in anteprima in Italia, incarna perfettamente questo segno. Emmanuel Carrère, alla terza prova dietro la machina da presa, ci conduce in viaggio sul battello di quelle invisibili, protaginiste di una Francia periferica, fortemente colpita dalla crisi economica.
Sensualità e psicanalista dei sentimenti sono stati rappresentati da Arnaud Desplechin con il suo ultimo lungometraggio Inganno | Tromperie, il regista  dichiara di aver filmato « una utopia attraversata dal desiderio ». Un cast stellare con Denis Podalydès, Lea Seydoux e Emmanuelle Devos.
Cinema sociale con Il Blogger maledetto | Arthur Rambo, Laurent Cantet si ispira da una storia vera per raccontare ascesa, gloria e caduta di un giovane scrittore militante, ai tempi dei social. 
Cinema politico, Stéphane Brizé porte in scena con Un Altro mondo | Un Autre monde, il ricatto dell’economia globalizzata, la deriva dell’ultra liberalismo, interrogando sulla questione della scelta e della responsabilità. Per questo ultimo emozionante ritratto ritrova il sodalizio con Vincent Lindon e Sandrine Kiberlain.
Ritroviamo Emmanuelle Devos e Sandrine Kiberlain nel biopic di Martin Provost, Violette, che ripercorre l’amicizia tra Violette Leduc, autrice di L’asphyxie, La Bâtarde, e Simone de Beauvoir, grande scrittrice francese a incoraggiarla a dedicarsi alla letteratura, a trasformare le proprie angosce esistenziali in parole.
Primo lungometraggio da regista di Sandrine KiberlainUne Jeune fille qui va bien è un delicato racconto di formazione e un travolgente inno alla vita, alla giovinezza e alla passione per l’arte, durante i tempi difficili sotto il nazismo e le leggi razziali.
Robert Guédiguian con Twist à Bamako, ha fatto viaggiare il pubblico in Mali durante gli anni Sessanta. Guédiguian torna agli ideali di gioventù, tra la luce dei sogni rivoluzionari e le ombre del fallimento del sogno socialista, in un film struggente e lirico, ispirato alle immagini immortali di Malick Sidibé, grande fotografo, scomparso nel 2016, che Guédiguian ha scoperto in una esposizione alla Fondazione Cartier.
Nel suo quarto lungometraggio, Mikhaël Hers immerge l’iconica Charlotte Gainsbourg nella Parigi degli anni Ottanta con Passeggeri della notte | Les Passagers de la nuit. Il regista affronta l’immersione nell’intimità di una famiglia e diventa il cronista di un’epoca, il nuovo film del regista di Amanda è una lettera d’amore a una Parigi che non c’è più.
Comunque, le relazioni possono diventare divorante è quello che dimostra Claire Simon riscostruendo la relazione tra Marguerite Duras, grande scrittrice francese, e Yan Andréa nel suo ultimo lungometraggio Vous ne désirez que moi. Usando estratti di archivio e fiction, la regista mette in scena lo spazio mentale di una passione staordinaria, dominata dal potere della parola amorosa e del desiderio.
Cinema noir. Antoine Barraud è tornato a Rendez-Vous per presentare Madeleine Collins, thriller hitchcockiano sofisticato, ritmato da colpi di scena e suspense, scritto attorno alla personalità affascinante e borderline di una donna prigioniera della sua menzogna e delle sue illusioni. 
Amour fou, nel senso più letterale del termine, Régis Roinsard porta sul grande schermo il bestseller di Oliver Bourdeaut, En Attendant Bojangles, la meravigliosa e commovente avventura di una passione senza limiti che vive al massimo, sempre in bilico tra commedia e dramma.
Con un cast d’eccezione - tra gli altri : Monica Bellucci, Carole Bouquet, Denis Podalydès, Jean-Paul Rouve, Céline Sallette, Karin Viard - i fratelli Foenkinos, Stéphane e David, per il loro ultimo lungometraggio Fantasie | Les Fantasmes esplora i fantasmi più nascosti della vita intima di sei coppie.
Opere Prime, Louda Ben Salah-Cazanas offre un racconto di formazione sul passaggio verso l’età adulta, Le Monde après nous è un lungomettragio che segna la nascita di un giovane autore di talento che parla di tempi difficili, precarietà e della difficoltà di uscire dal determinismo di classe imposto dalla società.
È una ode alla vita l’esordio alla regia della cantante Aurélie Saada che con l’opera prima Rose mette in scena la storia di una «rivoluzione intima», una rinascita commovente e divertente affidata alla strepitosa performance di un’immensa Françoise Fabian che interpreta una moglie, madre e nonna che, dopo aver perso il marito, si ribella al dolore e lotta per riassaporare il gusto della vita.
Illuminato di sole e di buon umore l’esordio alla regia di Emma Benestan che con la sua commedia sentimentale Fragile insegue il fragile e incerto andamento del suo protagonista, un giovane operaio negli allevamenti di ostriche a Sète alle prese con il mal d’amore.
Forte, tenero, poetico e struggente, La Traversée di Florence Miailhe è una favola magnifica e senza tempo sulle complessità e il dolore di ogni crisi migratoria. Il film di animazione racconta la fuga, da un imprecisato paesino esteuropeo, di una famiglia minacciata dal regime spietato che governa la zona.
Senza dimenticare la nuova collaborazione tra Rendez-Vous e il Nuovo Cinema Aquila con il documentario Animal di Cyril Dion, un piccolo manuale di lotta per un mondo migliore. Dopo il successo di Domani, Dion torna con un lucido e appassionante documentario sull’importanza della lotta per preservare il mondo e il futuro degli esseri umani. Un’iniezione di energia e speranza.

 

INCONTRI CON OSPITI D’ECCEZIONE

ospite di apertura : emmanuel carrère

Quest’anno, ritorna il celebre e amatissimo scittore Emmanuel Carrère per aprire la dodicesima edizione del Festival del Nuovo Cinema Francese Rendez-Vous, il mercoledì 30 aprile. Ritorniamo sulla presenza di questo maestro del cinema francese che ha incontrato il pubblico di Rendez-vous dopo la proiezione del suo ultimo film Tra due mondi | Ouistreham, film proiettato nella giornata di apertura della Quinzaine des Réalisateurs del 74° Festival di Cannes. Ouistreham è il riuscito adattamento del best seller della giornalista Florence Aubenas, il romanzo-inchiesta sul mondo delle lavoratrici precarie impegnate nelle imprese di pulizie sui ferryboat che attraversano la Manica. Il dramma sociale, nello sguardo di Carrère, diventa un’ode intima e umana degli ultimi, ma anche l’occasione, per interrogarsi con onestà quasi feroce, ancora una volta, sull’ambivalenza del giornalismo di infiltrazione, sull’etica nella finzione, sul rapporto tra verità e menzogna, perseguendo la sua tutta personale esplorazione dell’incontro con l’altro. «È stata proprio la scrittrice a fare il mio nome per la regia, sia perché mi apprezza come scrittore, ma soprattutto perché sapeva che il mio modo di fare film è vicino al documentario. In effetti a me piace rimanere su questa frontiera tra realtà e finzione», dice Carrère. Il film entra in punta dei piedi nel racconto di un mondo del lavoro dal punto di vista di chi è invece privilegiato, come la protagonista del film, «Juliette Binoche ha un ruolo decisivo perché lei è all’origine di tutto. È da un suo desiderio che è partito il progetto. Così, quando abbiano iniziato le riprese è arrivata un giorno prima ed è stata accolta da queste signore, donne delle pulizie, in maniera un po’ diffidente. Mentre lei, con la sua gentilezza - parola che oggi sembra a torto troppo sdolcinata - ha conquistato tutti, avvicinandosi a loro con autenticità e semplicità, caratteristica che è stata poi la cifra di tutte le riprese».

 

focus sandrine kiberlain : elogio della differenza

Rendez-Vous ha dedicato il focus speciale della XII edizione a una delle interpreti più raffinate e poliedriche del cinema francese : Sandrine Kiberlain. Tre i titoli proposti al pubblico: Un autre monde | Un alotro mondo di Stéphane Brizé, Violette di Martin Provost e Une Jeune fille qui va bien, primo lungometraggio da regista di Sandrine Kiberlain che incontrerà il pubblico al Cinema Nuovo Sacher. La sua opera prima da regista ha un sapore autobiografico: “La mia famiglia sono ebrei di Polonia. E molte cose che racconto in questo mio primo film sono reminiscenze dai racconti della mia nonna”. Infatti Irene la protagonista del film è una giovane ragazza ebrea a Parigi nel 1942 alle prese con i suoi sogni artistici, i suoi amori e le leggi razziali : “La guerra non si vede nel film e non ho voluto ricreare quel periodo storico, ma solo e soprattutto i sentimenti e le ambizioni di una ragazza di quei anni li. Che non sono molto diversi da quelli di oggi.” Bisogna ammettere che Sandrine Kiberlain è riuscita alla grande. “Une jeune fille qui va bien” rispetta le regole del gioco cinematografico e ci offre un punto di vista inedito.
Grazie all’intensità delle sue performance, alla capacità e sensibilità di trasformarsi sullo schermo e alla sua forte personalità, Sandrine Kiberlain è l’attrice di riferimento per autrici e autori di generazioni diverse come Laetitia Masson, Éric Rochant (ha vinto il César per En avoir (ou pas) e il premio Romy Schneider per Les Patriotes), Benoit Jacquot, Bruno Podalydès, Alain Resnais, Jacques Audiard, André Téchiné, Claude Miller, Nicole Garcia, Martin Provost e lo stesso Brizé. Oggi Sandrine è una donna radiosa, dalla prolifica carriera, che si è messa alla prova, ed è andata dietro la macchina da presa per dar voce ai ricordi di famiglia. Le storie di guerra di sua nonna diventano una “autobiografia immaginaria» di una Sandrine diciannovenne nella Francia del 1942 occupata dai tedeschi, un delicato racconto di formazione e un travolgente inno alla vita, alla giovinezza e alla passione per l’arte. La sua opera prima è una scommessa vinta.

Dei registi impegnati : Laurent cantet & stéphane brizé

La forza del cinema francese risiede anche e molto nella sua capacità di offrire un cinema impegnato, portare alla luce dei messaggi da difendere. Il festival ha accolto dei registi che hanno lasciato il segno nel paesaggio cinematographico.
Cinema da sempre attento ai rapporti di classe ed esistenziali quello di Laurent Cantet che è tornato al festival Rendez-Vous per presentare - in anteprima nazionale - il suo ottavo lungometraggio Arthur Rambo | Il Blogger maledetto.  Ispirato a una storia vera, e interpretato da Rabah Nait Oufella (che era un adolescente quando ha fatto parte del film La classe), il film si pone nel solco del cinema sociale del cineasta francese abituato a osservare la società negli occhi, senza moralismi, cercando di indagare il mondo moderno in tutta la sua complessità. Cantet non solo ritrova i suoi temi favoriti, la forza del gruppo e dell’amicizia, le illusioni perdute, ma rinnova la questione politica e la dialettica tra individuo e gruppo, ponendole nel perimetro astratto e pericoloso del mondo dei social.
 

  

Ancora cinema sociale e militante quello di Stéphane Brizé che ha presentato a Roma venerdì 1 aprile al Cinema Nuovo SacherUn autre monde | Un altro mondo, in Concorso alla Mostra di Venezia 78. Dopo aver dediacto la vita al lavoro, trascurando la famiglia, un dirigente viene ridimensionato : si ritrova così in crisi e, come se non bastasse, un passo dal divorzio. In nove lungometraggi, il cineasta si è imposto con un cinema politico, asciutto, che affonda le sue radici nel reale, con un taglio naturalistico e insieme profondamente umano.
 

  

dei registi appassionati : Claire simon, Arnaud Desplechin & antoine barraud

Il cinema francese è anche segnato dalla sensibilità e della passione che emana dalle sue opere. I registi hanno già lasciato il segno nel paesaggio cinematografico francese grazie alla loro raffinatezza e sensibilità, alla loro capacità di affrontare argomenti attuali e al tempo stesso atemporali con uno sguardo sempre nuovo, ed una regia singolare.
Presentato a San Sebastian e ai Rendez-Vous a Roma, Vous ne désirez que moi, il film di Claire Simon rievoca l’amore tra Marguerite Duras e Yann Andréa come riflessione sul potere creativo della parola e del linguaggio. Esperimento di finzione a firma della documentarista, basato sulle lunghe chiacchierate tra la giornalista Michèle Manceaux (Emmanuelle Devos) e Yann Andréa (Swann Arlaud), interviste registrate su nastro nell’ottobre 1982, in cui l’allora compagno di Duras cerca di sviscerare la relazione ossessiva che lo lega alla donna, di 38 anni più grande. Claire Simon gioca d’altronde con gli elementi del cinema sin dall’incipit, l’elenco dei personaggi sul cartello iniziale e poi il sonoro che si “attiva” solo quando il mangianastri di Michèle è impostato su REC: se il film corre il rischio di apparire un po’ “accessorio” all’interno della filmografia della cineasta, assume una nuova urgenza se lo si guarda come riflessione sulla capacità creatrice della parola.
 

  

Grande cineasta, Arnaud Desplechin è tornato il 2 aprile al Nuovo Sacher per presentare Tromperie | Inganno. Il film, con protagonista Emmanuelle Devos e Lea Seydoux, è la trasposizione dell’omonimo romanzo di Philip Roth. Tromperie | Inganno narra la storia di Philip Roth (Denis Podalydès), uno scrittore americano esiliato a Londra con la moglie, incontra regolarmente l’amante inglese (Léa Seydoux) nel suo studio, diventato il loro rifugio. I due fanno l’amore, litigano e parlano di tutto durante i loro dialoghi tra amanti. Dal romanzo Inganno di Philip Roth, un adattamento sensuale ed elegante, di sopraffina intelligenza, sull’intreccio tra arte e vita e sui misteriosi recessi del desiderio. In questo nuovo intenso capitolo della sua filmografia, un tributo all’amore che non perde di vista il potere delle parole. Perché per Desplechin il cinema è radiografia esistenziale e sentimentale, come dire, raccontare per esistere.

  

Viene da un cinema sperimentale e senza compromessi il regista Antoine Barraud che, per il suo secondo lungometraggio di finzione, Madeleine Collins, innova il cinema noir. Presentato a Venezia, alle Giornate degli Autori, è la storia di una donna dalla doppia vita, cui presta il volto e tutta l’intensità Virginie Efira, in Francia è sposata con il direttore d’orchestra Melvil ed è madre di due adolescenti ; e in Svizzera ha un’altra famiglia con il giovane amante, Abdel. Un avvolgente thriller psicologico, un gioco a incastri ricco di suspense, colpi di scena e rivelazioni inaspettate su una donna intrappolata nella propria illusione.

  

Un regista della melanconia : Mikhaël Hers

Direttamente dalla Berlinale è arrivato a Roma, in anteprima nazionale, Les Passagers de la nuit | Passaggeri della notte, presentato dal regista Mikhaël Hers.
Mitterrand è appena stato eletto Presidente. Per le strade si respira un’aria di speranza e cambiamento, non per la protagonista (l’iconica Charlotte Gainsbourg) rimasta sola a dover badare ai due figli dopo essere stata lasciata dal marito. Ma la vita sorprende sempre e cambia, e il quotidiano è fatto di magici incontri come quello con Vanda, interpretata da Emmanuelle Béart, e la giovanissima Talulah (l’astro nascente Noée Abita). Nel terzo capitolo della trilogia sulla perdita - dopo Ce sentiment de l’été e Amanda – entrambi presentati al festival Rendezvous – questa volta il regista più rohmeriano della selezione affronta il tema della separazione, confermandosi grande narratore dei paesaggi interiori, cantore della melanconia della vita che, quando sembra spezzarsi, d’improvviso riprende forza e trova luce.
 

  

 

Un’attrice indimenticabile : emmanuelle devos

Più di 50 film, due Premi César, una carriera tra la Francia e l’Italia, e un intensità recitativa che l’ha resa una delle attrici più apprezzate Emmanuelle Devos ha onorato della sua presenza il Festival del Nuovo Cinema Francese Rendez-Vous.
Ad accompagnare Arnaud Desplechin per Tromperie | Inganno e Claire Simon per Vous ne désirez que moiEmmanuelle Devos ha partecipato a una sessione di domande e rispote con il pubblico.
Nata in 1964 a Puteaux e figlia dell’attrice Maria Henriau, da bambina segue la madre sul posto di lavoro, respirando l’aria del set da cui non saprà più separarsi. Appena finite le scuole superiori, si iscrive alla più importante scuola di cinema di Parigi, La Femis, dove, frequentando i corsi e i laboratori, ha l’occasione di conoscere e rapportarsi con persone che condividono il suo stesso percorso. In particolare si avvicina molto all’artista Arnaud Desplechin, grazie al quale ottiene il suo primo ingaggio in un lungometraggio del 1991, «La vie des morts», dove ha l’occasione di recitare accanto alla Moreau. Il sodalizio artistico con Desplechin continua con il successivo film «Le Sentinelle«(1992) e si traduce in una grande e duratura stima reciproca e continuità lavorativa. Dovrà attendere il 2001 per essere nota al pubblico internazionale, grazie al film «Sulle mie labbra» di Jacques Audiard, di cui è interprete accanto a Vincent Cassel. E il ruolo di Carla, una segretaria immobiliare che cambia la sua vita in seguito al fortuito incontro, le vale anche il Premio César 2002 come miglior attrice protagonista. La sua consacrazione artistica si consolida con il ruolo della remissiva moglie di Clovis Cornillac nel film di Frederic Fonteyne, «La moglie di Gilles«(2004), molto apprezzato all’estero e grazie al quale i suoi ingaggi diventano sempre più numerosi. Oltre a continuare il rapporto lavorativo con l’amico Desplechin, incontra personalità come Emmanuel Carrère («L’amore sospetto», 2005), Amos Gitai («Plus tard, tu comprendras…», 2008), Alain Resnais («Gli amori folli», 2009). Nel 2009 riceve una gratificante vittoria con il Premio César come miglior attrice non protagonista per il film «À l’origine«(di Xavier Giannoli). Nel 2010 è chiamata a far parte della giuria della sezione Cinéfondation della 63ma edizione del Festival di Cannes. Dopo La moglie del cuoco, è protagonista del film di Martin Provost Violette, biopic sulla scrittrice francese Violette Leduc.
 

  

MOMENTI IMPORTANTI

Questi sei giorni sono stati ritmati dalle diverse proiezioni ma anche da alcuni momenti significativi che ripercorriamo di seguito attraverso foto e video. 

serata di apertura

Il festival si è aperto mercoledì 30 marzo con il film Ouistreham | Tra due mondi di Emmanuel Carrère in presenza del Ministro Consigliere di Francia in Italia, Christophe Lemoine, di UniFrance e del gruppo BNL Paribas, di numerosi sponsor, giornalisti, spettatori e del regista al cinema Nuovo Sacher. 
 

  

A seguire, la serata di gala al Palazzo Farnese è stata inaugurata dal discorso di Christophe Lemoine, Ministro Consigliere di Francia in Italia, e dalla consegna del premio France 24 a Nicolas Eschbach il venditore della Traversée di Florence Miailhe, film vincitore. Una serata soto il segno dell’incontro tra artisti del cinema italiano e del cinema francese tra gallerie e saloni dell’Ambasciata di Francia.
 

  

La giornata professionale organizzata da unifrance : UN INCONTRO FRANCO-ITALIANO A PALAZZO FARNESE

I professionisti del cinema si sono incontrati a Palazzo Farnese per discutere e fare il punto sulla situazione dei settori della produzione, della distribuzione e del sfruttamento cinematografico in Italia.
Dopo ogni presentazione, i professionisti francesi presenti hanno potuto condividere le loro reazioni e testimonianze, in particolare sulle finestre di finanziamento, sulla cronologia dei media o l’integrazione delle piattaforme.
Gli scambi sono stati ricchi e interessante, in questo formato «gruppo di lavoro», che tutti hanno molto apprezzato.
 

  

INCONTRI : IL CINEMA FRANCESE E IL PUBBLICO ITALIANO

Gli incontri sono stati prima di tutto quelli tra il cinema francese e gli spettatori italiani che sono usciti dalla sala con il sorriso o le lacrime agli occhi, ma ad ogni modo ricchi di emozioni e insegnamenti.

LA SALA DIGITALE

Il festival ha datto appuntamento su MYmovies.it, per approfittare di una programmazione speciale on-line del meglio del cinema francese contemporaneo. Dal 30 marzo al 4 aprile, i spettatori hanno scoperto sulla piattaforma una selezione di titoli scelti dal programma di Rendezvous. Accessibile in tutta Italia, queste proiezioni virtuali sono state limitate a 500 spettatori per proiezione.
I titoli selezionati per quest’edizione erano: 
- Fragile
- Le Monde après nous
- Tromperie
- Rose
- Vous ne désirez que moi
- En attendant Bojangles
- Animal
- La Traversée
- Une jeune fille qui va bien

 

IL FESTIVAL E I MEDIA

I giornalisti hanno seguito le proiezioni dei film, gli incontri e gli ospiti all’hotel Sofitel Rome Villa Borghese e al cinema Nuovo Sacher. Ecco cosa ha riportato la stampa della nona edizione del nuovo cinema francese:
 

  

La radio franco-italiana Rai Radio 3 era anche al festival per la realizazzione di interviews e podcast da ascoltare senza fine! 
 

I canali audiovisivi della Rai hanno consecrato dell’interviste degli ospiti : 

UNA VEICOLAZIONE ATTRAVERSO I CANALI SOCIAL DELL’INSTITUT FRANÇAIS ITALIA SIGNIFICATIVA

Attraverso le pagine FacebookTwitterInstagram e Linkedin, abbiamo riportato in tempo reale tutte le notizie e gli avvenimenti più importanti della nostra manifestazione. Inoltre, grazie a giochi e contest lanciati insieme ai nostri partner, molti dei nostri utenti, sempre attivi ed entusiasti delle nostre iniziative, sono riusciti ad ottenere ingressi omaggio per le nostre proiezioni.
 

RINGRAZIAMENTI DEI PARTNER

Il festival Rendez-vous su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Institut Français Italia tiene a ringraziare particolarmente i suoi partner che permettono ogni anno di far vivere il cinema francese in Italia. Grazie ad UniFrance senza il quale la distribuzione inedita di questi film non sarebbe stata possibile, al gruppo BNL per il sostegno dell’hotel Sofitel Rome Villa Borghese che ha accolto i nostri ospiti, ai giornalisti e all’equipe di Rendez-vous. Ringraziamo, inoltre, per il sostegno, la Fondazione Nuovi Mecenati, Sofitel Rome Villa Borghese e France 24. Il festival ringrazia il Nuovo Sacher e il Nuovo Cinema Aquila per aver permesso la proiezione dei film. Grazie a tutti i media partner che hanno coperto e valorizzato il festival alla radio, in televisione, sui giornali o su internet: Rai Movie, Rai Radio 3, Taxi Drivers e Sentieri Selvaggi. Grazie ai partner tecnici Magiordomus. Senza dimenticare i luoghi che hanno accolto il festival nelle altre città italiane: la Cineteca di Bolognail Cinema Massimo di Torino e all’Institut français di Napoli