Synopsis
Thomas ha 22 anni ed è tossicodipendente. Nel tentativo di cambiare vita, si unisce a una comunità di ex tossici che vivono isolati in montagna e usano la preghiera come cura. Inizialmente riluttante, poco a poco Thomas accetta di sposare una vita spartana fatta di disciplina e astinenza, lavoro e preghiera. Ma nella sua testa c’è soltanto Sybille, la figlia di due contadini di cui si è follemente innamorato. Attraverso un percorso di lotta dolorosa e redentrice, Kahn, con sguardo intenso e limpido, affronta il tema della fede e della sua dimensione irrazionale, della droga e delle dipendenze, in un film che turba e affascina, tra bellezza mistica e natura selvaggia. Ottima l’interpretazione del giovane protagonista Anthony Bajon, premiato con l’Orso d’Argento alla Berlinale 2018.
A seguire dopo la proiezione incontro con il regista: Nato a Parigi nel 1966, l’attore e regista Cédric Kahn debutta alla regia nel 1991 con Bar des rails. Tre anni dopo, Trop de bonheur vince il Premio Jean Vigo. Dopo il tv movie Culpabilité zéro (1996), ottiene grande successo con La noia (1998, dal romanzo di Alberto Moravia) e Roberto Succo (2001), che ricevono il Prix Louis-Delluc. Nel 2003, con Feux rouges [tit. it. Luci nella notte], tratto da George Simenon, è in Concorso alla Berlinale. Nel 2004 gira L’avion, basato sui fumetti di Denis Lapière e Magda Séron, cui seguono Les regrets (2008), Une vie meilleure (2011) e Vie sauvage (2014). Nel corso della sua carriera ha, inoltre, recitato in film come Dopo l’amore, Cold War e Marche ou crève. La Prière è il suo decimo lungometraggio.
