Il programma culturale | novembre 2019 > gennaio 2020

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Contaminazioni transalpine e felici

l nostro autunno continua con proposte artistiche e poetiche che viaggiano da un lato all’altro delle Alpi, arricchendosi strada facendo di suggestioni e influenze.

> Aperta in occasione di Bookcity, prosegue in mediateca PARIS CANAILLE, la canzone d’autore dei maledetti francesi, una mostra proposta da Jean-Luc Stote, collezionista e animatore radiofonico, e dal cantautore Giangilberto Monti. Attraverso spartiti, libri e copertine di preziosi vinili, la ricerca appassionata del duetto fa rivivere l’epoca d’oro della canzone francese, che dai testi canaglia di Bruant alle provocazioni di Gainsbourg, passando per la ribellione di Leo Ferré, l’ironia di Vian e Brassens, le strofe malinconiche di Georges Moustaki e Charles Trenet, e le rock ballad di Renaud, ha raccolto l’eredità dei poètes maudits del Novecento.

> Accanto all’omaggio di un cantautore italiano alle sue ispirazioni francesi, in galleria è in mostra invece un francese innamorato del paesaggio italiano: Julien Mauve ha realizzato infatti il suo ultimo lavoro fotografico a Napoli e nella baia partenopea, andando incontro a persone e paesaggi, simboli e segni. Nel corso della sua ricerca, il fotografo ritrae gli abitanti di questa natura minacciata dal Vesuvio senza mai cadere nella folcloristica “fotogenia”, concentrandosi invece sulla loro capacità di adattarsi a una zona circondata da vulcani che possono eruttare da un momento all’altro. Il cinema d’auteur ci farà poi approdare a Capri, con la versione restaurata de Le Mépris, film culto di Jean-Luc Godard in cui la villa Malaparte è protagonista alla pari di Brigitte Bardot, Michel Piccoli e Fritz Lang. Torniamo nelle strade notturne di Parigi con la star-rivale di Bardot e un altro classico restaurato: Ascenseur pour l’échafaud, opera prima di Louis Malle che rivelava una Jeanne Moreau insolente e misteriosa. Per bilanciare queste due irraggiungibili stelle, ci voleva Fabrice Luchini, attore prodigio che passa con disinvoltura dal comico all’inquietante: con tre film recenti, ci darà ancora una prova del suo inesauribile talento.

> Con i tre appuntamenti del ciclo Premières Loges, il CinéMagenta63 sarà sempre di più il luogo di tutte le arti e di svariate emozioni: con l’abbinamento di due tragedie di Euripide, Ivo Van Hove propone una lettura di Electre e Oreste incentrata sulla radicalizzazione di anime giovani confrontate al tradimento e al desiderio di vendetta. Slealtà, vendetta e rapporto con il potere sono i moventi anche de Il Principe Igor, unica opera lirica di Borodin, che verrà trasmessa in diretta dall’Opéra de Paris. Cambiando radicalmente genere, la Comédie-Française regala un momento di irresistibile comicità rispolverando un capolavoro del vaudeville: la nuova regia di La Puce à l’oreille, interpretata con un’energia gioiosa, si iscrive già come una delle più riuscite dell’esilarante pièce di Feydeau. Il Cinémagenta63 si trasformerà infine in palcoscenico per l’ultimo spettacolo del 2019: ci faremo gli auguri di Natale ascoltando dal vivo la colonna sonora dei Maledetti francesi, con la musica di Giangilberto Monti e Ottavia Marini e le parole di Oliviero Ponte di Pino. Alla fine non siamo poi così maledetti.