Storie vere di Palermo

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Histoires vraies de Palerme / Storie vere di Palermo

3 artisti si immergono in città : Hind Meddeb, Lina Issa, François Beaune

Il progetto Storie vere di Palermo è organizzato dall’associazione Histoires vraies de Méditerranée in collaborazione con l’Institut français Italia, con il sostegno dell’Institut français di Parigi e del Comune di Marsiglia

Chi sono gli abitanti di Palermo di oggi? François Beaune, scrittore francese e ideatore del progetto Palermo: Storie vere, Lina Issa, artista libanese e Hind Meddeb, regista franco-tunisina-marocchina tenteranno di rispondere a questa domanda immergendosi per tre settimane all’ascolto della città. Primo appuntamento: dal 14 al 17 aprile.

Il processo storie vere prevede una fase di raccolta, a stretto contatto con gli abitanti di un territorio, una seconda fase di confronto, messa in scena e assimilazione del primo materiale raccolto. L’idea è quella di raccogliere elementi sulle persone, con un atteggiamento di profonda curiosità, e allo stesso tempo quella di selezionare e immaginare le forme più adatte a riscrivere le loro storie. Le veglie a cui saranno invitati i Palermitani saranno delle scene aperte all’espressione, che daranno forma a materiale video e sonoro di cui gli artisti potranno servirsi per offrire ai Palermitani un ritratto, incompleto ma vivente della loro città.

Le restituzioni delle Storie vere di Palermo si svolgeranno nel giugno 2018, in occasione della Biennale Manifesta. Essi prevedono la proiezione e la diffusione delle realizzazioni originali prodotte dal collettivo di autori: registrazioni, video incontri, letture e performance.

François Beaune – Ecrivain

François Beaune est né en 1978 à Clermont-Ferrand. Résidant désormais à Marseille, il est l’auteur de quatre fictions parues aux Éditions Verticales : Un homme louche (2009; Folio, 2011), Un ange noir (2011), La lune dans le puits, des histoires vraies de Méditerranée (2013 ; Prix des Lycéens et Apprentis d’Île-de-France 2014 ; Folio Voyages, avril 2017) et Une vie de Gérard en occident (Janvier 2017). Il est aussi auteur d’un album jeunesse Youk le râleur, illustré par Julia Wauters, (Hélium, 2014).

François Beaune a fondé deux revues, La Cocotte (de 1998 à 2001) puis Louche de 2002 à 2004. Au théâtre, il a écrit un spectacle de cabaret hommage au second anniversaire de la mort de Jean-Daniel Dugommier, le héros du roman Un homme louche, intitulé Le Majestic Louche Palace (créé en juillet 2010 aux Subsistances à Lyon). Il a collaboré à l’écriture de la pièce La Victoire avec Hervé Guilloteau (créée au Théâtre Universitaire de Nantes en 2011). Il s’adonne aussi au détournement de coupures de presse dans Loucheactu et soutient vigoureusement le blog d’un certain Jacques Dauphin.

En 2012 il part en quête d’Histoires vraies de Méditerranée, en partenariat avec Marseille-Provence 2013, et a créé avec Fabienne Pavia une bibliothèque d’Histoires Vraies de la méditerranée (textes, sons, vidéos).

Ce projet s’est soldé en octobre 2013 par la parution de son ouvrage La Lune dans le puits, ou le portrait des méditerranéens à travers leurs histoires vraies en miroir de celles de l’auteur, d’une collaboration avec Arte radio pour la diffusion des histoires, d’une lecture musicale qui tourne aujourd’hui sous le titre Ces voix sur les rochers, avec le musicien Malik Ziad. Son roman Une vie de Gérard en Occident a aussi fait l’objet d’une libre adaptation en fiction radio pour France Culture et d’un « seul en scène » de Gérard Potier co-produit par la Scène Nationale le Grand R à la Roche-sur-Yon qui avait accueilli François Beaune en tant qu’auteur-associé en 2014-2016.

En 2015, à Marseille, François Beaune fonde l’association Histoires vraies de Méditerranée qui a pour objet de développer la bibliothèque multimédia et multilingue histoiresvraies.org, avec un collectif d’auteur (écrivains, artistes, chercheurs…) du pourtour méditerranéen. Ainsi, entre réalités et fictions, il poursuit et partage sa démarche d’écriture pluridisciplinaire.

Son dernier livre vient de paraître : L’esprit de famille, 77 positions libanaises, 1er titre de la collection Histoires vraies aux éditions Elyzad à Tunis.

Lina Issa - Artista

Lina Issa è un’artista libanese che vive e lavora ad Amsterdam.

Laureata in graphic design all’American University di Beirut (2002). Lina Issa ha lasciato il Libano per una borsa di studio post-doc in belle arti all’Accademia Jaan Van Eyck a Maastricht (2003-2005). Ha quindi ottenuto una laurea magistrale in arti visive all’Istituto Piet Zwart di Rotterdam (2006).

In seguito ha lavorato, sola o in collaborazione con altri, su diversi mezzi per esplorare le tensioni tra il personale e l’universale. In quanto immigrata nei Paesi Bassi, il suo lavoro performativo si ispira a questioni di luoghi, alterità e identità culturale.

Utilizzando delle idee di spostamento fisico, Lina si mette in delle situazioni che creano delle condizioni di sviluppo di nuove relazioni e di racconti reali e immaginari. Nel suo lavoro, Lina mette in discussione i modi in cui costruiamo e (ri)mettiamo in pratica le nostre soggettività.

Il lavoro di Lina Issa si basa su questioni di luoghi, alterità, memoria incarnata e performatività dell’identità (culturale). Il processo prende la forma di un evento sociale - una performance o un evento. La sua opera è caratterizzata da una tensione tra il personale e l’universale e prende diverse forme: performance, video, foto o testo.

Hind Meddeb - Documentarista

Hind Meddeb è una giornalista e documentarista franco-tunisina.

Il suo primo documentario, De Casa au paradis, segue il destino di 14 kamikaze marocchini provenienti dal quartiere popolare di Sidi Moumen nella periferia di Casablanca. All’indomani della rivoluzione egiziana, ci porta nelle bidonville del Cairo, dove i giovani ballano al ritmo dell’Electro Chaabi. Il suo film, Tunisia Clash, è un road movie intimo e racconta la fuga del rapper Weld el 15 in attesa del suo processo. La regista attraversa con lui la Tunisia post-rivoluzionaria dalle periferie popolari di Tunisi fino alle pianure desertiche dell’entroterra. Lungo questa rotta, si disegna una scena alternativa. Artisti,militanti, cittadini ordinari gli confidano i loro sogni e le loro speranze: tra amare constatazioni, desiderio di rivolta e sete di libertà.

Il Community Organizing. Ovvero l’arte di elaborare dei gruppi di pressione cittadini capaci di confrontarsi con il potere. Con Organisez-vous !, Hind Meddeb torna sulla storia di questa tecnica inventata dal sociologo Saul Alinsky negli Stati Uniti  negli anni 30 e ripresa oggi da alcuni giovani francesi che tentano di introdurla in Francia.

Cittadina delle due coste, Hind Meddeb si sente a casa da una parte e dall’altra del Mediterraneo. Questa dualità dà al suo sguardo una mobilità che scioglie i pregiudizi.