
LUMPEN - Il Cinema in testa
direzione artistica: Franco Maresco
in collaborazione con
Comune di Palermo
Assessorato alla Cultura
Institut français Palermo
Redazione FuoriOrario (Rai3)
Cineteca di Bologna
Il Cinema Ritrovato
Alessi Pubblicità - Palermo
Tipografia dell’Università - Palermo
Il Cinema Ritrovato a Palermo 2017/18
direzione artistica Franco Maresco
À PROPOS DE VIGO
Tutto il Cinema di Jean Vigo in versione restaurata
Rassegna realizzata in collaborazione con la redazione di FUORIORARIO
Venerdì 2 febbraio/Sabato 10 febbraio - ore 21
Cinema De Seta - Cantieri Culturali alla Zisa - via Paolo Gili, 4 - Palermo
Nei pochi anni che gli sono stati concessi, Jean Vigo ha tracciato nel cinema il percorso d’una stella che non si sarebbe mai spenta. Diceva di lui François Truffaut: Vigo è “un realista e un esteta”. Certamente lo è, e quel che possiamo aggiungere oggi è che lo è stato sottraendosi alle trappole dell’una e dell’altra maniera. Il viaggio sulla chiatta dell’Atalante, con il suo sguardo febbrile e le sue amorose visioni, l’infanzia sovversiva nel collegio di Zero in condotta , la città di Nizza esposta a uno sguardo che sotto il turbinare della festa scopre “il lavoro della carne e della morte”, ci parlano ancora con il linguaggio d’una concreta poesia. Ci parlano ancora, e sanno sollecitare l’ascolto contemporaneo, anche per il modo con cui si pongono con naturalezza dalla parte dei più deboli, che siano bambini vessati (ma capaci di insurrezione e di vendetta) o innamorati che si smarriscono (ma l’amore infine vince su tutto). Racchiusa in soli quattro titoli, l’opera di Vigo vive di una tensione primaverile, ‘avanguardia veggente’, cinema poetico, che anticipa le libertà linguistiche e figurative delle nouvelle vague mondiali. Non a caso è un autore perennemente citato, da Bertolucci, Carax, Garrel, Akerman, Kusturica, Gondry… Autore maledetto e censurato per eccellenza, sopravvissuto grazie al lavoro delle cineteche, restaurato più volte, torna finalmente in sala grazie a un colossale lavoro di restauro, diretto scientificamente da Bernard Eisenschitz e voluto, meritoriamente, dalla Gaumont.
Programma
Venerdì 2 febbraio, ore 21
L’ATALANTE di Jean Vigo
introduce
Eric Biagi (Dir. Institut français Palermo)
Franco Maresco (regista)
Sabato 10 Febbraio, ore 21
À PROPOS DE NICE di Jean Vigo
TARIS di Jean Vigo
ZERO IN CONDOTTA di Jean Vigo
introduce
Eric Biagi (Direttore Institut français Palermo)
Franco Maresco (regista)
tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli
Per conoscere i film
http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/latalante
ingresso 5 euro
prevendite billetto.it
biglietteria cinema De Seta 30 minuti prima di inizio proiezione
associazionelumpen@gmail.com
www.associazionelumpen.com
I film
L’ATALANTE
(Francia/1934) di Jean Vigo (89’)
È il film simbolo della cinefilia: quel tuffo nel fiume e il sorriso della sposa in bianco che appare sott’acqua, visti e rivisti grazie ad Enrico Ghezzi e alla leggendaria sigla di “Fuori Orario”, sono l’immagine stessa della passione per il cinema.
Riportare L’Atalante in sala, in versione restaurata e per la prima volta nella sua “veste originaria” dopo un attento e lungo lavoro di ricerca sui diversi materiali (e sulle differenti versioni) esistenti, è quindi un’occasione d’oro per scoprire che film straordinario c’è intorno a quel tuffo: un inno poetico alla giovinezza eterna dell’amore che si gioca attorno ai tre protagonisti: il marinaio (l’indimenticabile Père Jules di Michel Simon), il capitano (interpretato da Jean Dasté) e la novella sposa (Dita Parlo, immortalata da L’Atalante, prima di La grande illusion di Jean Renoir). L’Atalante deve però la sua intramontabile magia anche ad altri “personaggi”: il paesaggio francese, il fiume, la chiatta, il viaggio, la fisarmonica e il grammofono, il desiderio e l’illusione, la Parigi immaginata e quella reale, la gelosia, l’amore perduto e ritrovato. E perché no? Anche i gatti dello svalvolato Père Jules.
Restaurato in 4K nel 2017 da Gaumont in collaborazione con Cinémathèque française e The Film Foundation con il supporto di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée presso i laboratori L’Immagine Ritrovata e L’Image Retrouvée a partire da nitrati originali di prima generazione provenienti da BFI – National Archive, Cineteca Italiana e Cinémathèque française
ZERO IN CONDOTTA
(Zéro de conduite, Francia/1933) di Jean Vigo (44’)
La fantasia anarchica di Jean Vigo investe i dogmi dell’autorità con l’umorismo e l’irriverenza della fanciullezza. Allo sguardo di un ragazzo, infatti, i riti retorici e ipocriti degli adulti non possono apparire altro che ridicoli. L’ebbrezza della rivolta dei bambini nel dormitorio assume la forma delle piume liberate dai cuscini che cadono ovunque come fiocchi di neve, mentre un fanciullo esegue spericolate acrobazie. Adottando il ralenti e la musica di Jaubert registrata al contrario, Vigo cala l’azione in un clima ovattato e in una dimensione onirica. (Roberto Chiesi)
Restaurato in 4K nel 2017 da Gaumont con il supporto di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée presso i laboratori L’Immagine Ritrovata e L’Image Retrouvée a partire dal negativo camera originale e da copie originali nitrato provenienti da Cineteca Italiana
À PROPOS DE NICE
(Francia/1930) di Jean Vigo e Boris Kaufman (25’)
Splendido falso documentario su una città che Vigo trasforma nell’allucinato e incantatorio “processo” al mondo borghese. “Non appena indicate l’atmosfera di Nizza e lo spirito della vita che vi si conduce (e che si conduce anche altrove, purtroppo!), il film muove alla generalizzazione degli insulsi divertimenti, messi sotto l’insegna del grottesco, della carne e della morte, ultimi bruschi trasalimenti d’una società che si abbandona, fino a darvi la nausea e a farvi complici di una soluzione rivoluzionaria” (Jean Vigo)
Restaurato in 4K nel 2017 da Gaumont con il supporto di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée presso i laboratori L’Immagine Ritrovata e L’Image Retrouvée a partire dal negativo originale e da due copie nitrato originali di prima generazione provenienti dagli archivi Gaumont
LA NATATION PAR JEAN TARIS, CHAMPION DE FRANCE
(Francia/1931) di Jean Vigo (9’)
“Il film sul campione di nuoto Jean Taris, commissionato a Vigo da Germaine Dulac, viene spesso considerato, nel complesso dell’opera di Jean Vigo, un film minore, anzi, talvolta viene persino ignorato, quando invece reca, ben stampato, il nome “Vigo”, anche se il regista amava, del film, solo le sequenze girate sott’acqua. Tanto che se ne ricorderà durante la lavorazione di L’Atalante. Ma non c’è solo questo: la scena del “nuoto in camera” è insolita e divertente, così come i trucchi e l’ammicco di Taris allo spettatore, quando, completamente vestito, cammina sulle acque. È la prima esperienza sonora di Vigo, in un’epoca in cui non esisteva il missaggio. Il cineasta è riuscito a creare un contrappunto tra voce umana e rumore dell’acqua in movimento”. (Luce Vigo)
Restaurato in 4K nel 2017 da Gaumont con il supporto di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée presso i laboratori L’Immagine Ritrovata e L’Image Retrouvée a partire da un acetato interpositivo sonoro di terza generazione e copie nitrato di terza generazione conservate da Gaumont
NOTE DI BERNARD EISENSCHITZ, CURATORE DEI RESTAURI
Jean Vigo, prima di morire a ventinove anni, ha girato quattro film. Un’opera per proiettare la quale basta un breve pomeriggio, e che pure si è impressa nella memoria di intere generazioni di cineasti e spettatori, nel mondo intero.
Per cui, a rigore, sembrava difficile aspettarsi grosse sorprese quando Gaumont ha intrapreso (dopo quelli realizzati nel 1990 e nel 2001) un nuovo restauro dell’unico lungometraggio di Vigo, L’Atalante (con la collaborazione della Cinémathèque française e della Film Foundation), e degli altri tre film. Ma non si erano tenuti nel debito conto, a distanza di diciassette anni (data del precedente restauro), lo sviluppo degli scambi tra archivi e le nuove potenzialità della ricerca e della tecnica. I nuovi mezzi, insieme al lavoro su documenti ritrovati negli archivi di Luce Vigo – scomparsa il febbraio scorso, proprio quando stava iniziando a prender forma questo progetto – e di molte cineteche, hanno consentito di conoscere meglio il metodo di lavoro di Vigo e i suoi film così come li aveva portati a termine.
Il confronto tra le sei copie anteriori al 1940 di L’Atalante e di Le Chaland qui passe (la versione con il sonoro mutilato e rimontato per l’uscita in Francia) ha confermato che la copia del British Film Institute era la princeps del vero Atalante, proiettato a Londra nell’autunno 1934.
Molti spettatori erano rimasti colpiti dalla bellezza degli elementi che erano stati integrati nei restauri anteriori (1950, 1990). Queste interpolazioni, che sono parte di un insieme di scarti [rushes et chutes] acquisito dalla Cinémathèque française alla fine degli anni Quaranta, non trovano più posto nel film L’Atalante propriamente detto, ma andavano comunque messe a disposizione dello spettatore, insieme al film ristabilito nella sua “purezza originaria” (Henri Langlois); nel girato infatti si può leggere la storia di una lavorazione ad alto rischio, nonché il metodo di un cineasta ispirato e padrone dei propri mezzi.
Un’altra sorpresa: si è scoperto che la copia di Zéro de conduite della Cineteca Italiana di Milano, inviata da Henri Langlois a Luigi Comencini nel 1947, aveva un metraggio superiore a quello della copia conosciuta, uscita nel 1945. Si tratta, infatti, di due montaggi differenti, entrambi datati 1933. La copia di Milano presenta (ancora) le didascalie esplicative scritte da Vigo; e vi figurano parecchie inquadrature ‘censurabili’, poi attenuate o eliminate nella versione conosciuta; mentre una sequenza ricompare nella sua versione completa. Si è deciso di dare la preferenza a questa versione, restaurando comunque entrambi i montaggi, con un ritorno, per la prima volta, al negativo originale.
Ultima ricomparsa: quella delle undici bobine di materiali (immagine e sonoro) dello stesso Zéro de conduite, depositate da Gaumont presso Les Archives du film français, tra le quali nove minuti di inquadrature e di riprese scartate, all’interno delle quali si può scorgere il giovane Vigo.