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Le ore più belle

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Le ore più belle
Un film di Anne-Clémence de Grolée e Gandolfo Schimmenti

ANTEPRIMA
Domenica 9 dicembre, alle ore 11
Cinema Rouge et Noir, Palermo

Un automa, con le sembianze di clown ammaestratore di rane, ci guida dentro i meandri della memoria di una antica famiglia delle Madonie, nell’entroterra siciliano. Due donne, nipote e zia, dalle forti e distinte personalità, intrecciano frammenti d’infanzia e riflessioni sulla fuga del tempo, facendo risuonare echi di giorni ormai lontani. Riaffiorano in modo erratico figure quasi dimenticate, affetti cruciali, case amate e perse, mentre il tempo sembra sospendere il suo volo, lasciandoci trasognati… Il Pupo incantatore ricongiunge, infine, un figlio, precocemente scomparso, e una madre, chiusa nel suo dolore, che qui ritrova la parola. Una riflessione intimista sulla memoria e la persistenza degli affetti, tra due giardini lussureggianti, seguendo il volo capriccioso delle libellule sopra la gebbia e il gorgoglio ininterrotto della sorgente.

Un progetto nato nelle Madonie nel cuore dell’estate 2017 da un sodalizio creativo tra Donatella Pucci, Anne-Clémence de Grolée e Gandolfo Schimmenti.
Con la partecipazione di Renata Pucci di Benisichi e la voce di Irene Ientile che interpreta canti delle tradizioni popolari siciliane.
Musiche di Weber, Bartok, Ravel, Schumann.

Scheda tecnica

Genere: documentario d’autore
Durata: 46’50’’
Format: DVD, a colori
Lingua: italiano

Soggetto: Donatella Pucci e Anne-Clémence de Grolée
Regia: Anne-Clémence de Grolée e Gandolfo Schimmenti
Fotografia: Gandolfo Schimmenti
Montaggio: Gandolfo Schimmenti e Anne-Clémence de Grolée

Produzione: Donatella Pucci e Anne-Clémence de Grolée
Anno di produzione: 2018
Trailer su youtube: https://youtu.be/NdnY2NvWghU

Biografia registi

Anne-Clémence de Grolée
www.degrolee.info
Nata a Parigi nel 1963, Anne-Clémence de Grolée realizza, dopo la laurea presso l’Ecole Régionale des Beaux-Arts di Nantes (F), il suo sogno di vivere in Italia. Una prima borsa del Ministère de la Culture le permette di sviluppare un progetto a Bologna, al termine del quale viene invitata, nel 1996, dal Centre Culturel Français di Palermo come Artista in residenza presso la Fiumara d’Arte (ME). Decide poi di stabilirsi a Palermo dove la sua ricerca, incentrata su problematiche legate al corpo e all’identità femminile (installazioni in situ, opere grafiche, libri d’artista) si allarga negli anni a varie questioni irrisolte del Meridione: degrado ambientale e abusivismo edile, gestione dell’immigrazione e disgregazione della memoria collettiva.
Proprio il tema della memoria, personale e familiare, si è affermato nei progetti più recenti: “Cortile/ curtigghiu”, installazione in situ dal taglio antropologico per Farm Cultural Park (Favara) ed altre opere dedicate alla trasmissione per via femminile, durante la residenza presso La Non-Maison (Aix-en-Provence).

«Da artista francese che opera in Sicilia, vivo in una situazione ambivalente di ospite ed osservatore, ossia partecipe ed insieme testimone di una cultura familiare eppure a me estranea come quella siciliana. In quest’ossimoro risiede proprio il lieve distacco che rende possibile il dialogo tra questa e la mia cultura d’origine “.
Nel 2017 una mostra antologica presso la Galleria d’arte moderna di Palermo, Une île à soi – Anne-Clémence de Grolée: vent’anni di ricerca in Sicilia, a cura di Giulia Ingarao, evidenzia un’appartenenza ormai mista ai due luoghi che è diventata identitaria nelle sue opere.

Gandolfo Schimmenti
www.gandolfoschimmenti.it
Ritratto, Paesaggio, Arte, Spettacolo: questi i generi che più attraggono e condensano l’attività di Gandolfo Schimmenti, fotografo e regista. Originario di Polizzi Generosa dov’è nato nel 1985, ha alle spalle una passione per la fotografia iniziata da bambino sulle orme del padre, dove il gioco con il congegno fotografico si trasforma lentamente in espressione visiva.
Promotore di iniziative artistiche e fotografiche, ha realizzato workshop sul processo della camera oscura.
Sue immagini sono state pubblicate su volumi nazionali come: “Claustrum significa Paradiso” Opera del Duomo di Cefalù, “I miti dei luoghi e delle narrazioni” per la Fondazione G.A. Borgese.
Assistente alla fotografia nel progetto del “Corpus Italicum degli Amboni” per la CEI Conferenza Episcopale Italiana, e nel set cinematografico di Mattew Rolston sulle Catacombe dei Cappuccini di Palermo. Collabora con: teatri, scuole di musica e orchestre da camera. È impegnato nella regia di teaser promozionali, videoclip musicali, cortometraggi su tematiche sociali e documentari.