
Les vies de Thérèse
Sébastien Lifshitz
Francia 2016 / 55’ / v.o. sott. it.
Le tante vite dell’attivista francese Thérèse Clerc, che prossima alla morte decide di lasciare a futura memoria la testimonianza di una vita vissuta in nome delle battaglie sociali e della libertà di scelta dell’individuo. Approdata al pensiero marxista dopo vent’anni di matrimonio passati da casalinga devota, sul finire degli anni ’60 Thérèse è in prima linea per il diritto all’aborto, all’uguaglianza sessuale e per i diritti degli omosessuali. Tramite i suoi racconti e quelli dei quattro figli, scopriamo il percorso che ha portato la donna da un’età “dell’innocenza” e dell’inconsapevolezza fino alla completa coscienza di sé.
Conclusi gli studi di storia dell’arte, Sébastien Lifshitz è passato al cinema nel 1994, dirigendo il suo primo cortometraggio, Il faut que je l’aime. Nel 1995 ha girato un documentario sulla regista Claire Denis e nel 1998 è uscito il pluripremiato medio metraggio Open Bodies . Nel 1999 ha diretto Cold Lands per il canale televisivo Arte e l’anno successivo è uscito il suo primo lungometraggio di finzione, Come Undone. Nel 2001 il suo secondo lungometraggio, un documentario con elementi di road movie intitolato The Crossing, viene selezionato a Cannes per la Quinzaine des Réalisateurs. Nel 2004 gira Wild Side, vincitore del Teddy Award al Berlino Film Festival. Nel 2009 gira Going South mentre Les Invisibles è del 2012, il documentario viene preso nella Selezione Ufficiale del Festival di Cannes e vince il premio César nel 2013. Lo stesso anno conclude il documentario Bambi, insignito del Teddy Award al Berlino Film Festival.