
GIULIA DI MAGGIO – LE DUE MADRI
Residenza Kultur Ensemble in Germania, in collaborazione con l’Harun Farocki Institut di Berlino
La regista Giulia Di Maggio è in residenza presso l’Harun Farocki Institut di Berlino da metà agosto a inizio dicembre 2025.
Biografia
Giulia Di Maggio (Palermo, 1995) si laurea in Comunicazione e Spettacolo all’Università di Pisa e poi in regia di documentari al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo con il film Una volta ancora, selezionato da Vision Du Réel e vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali. Nel 2023 Giulia dirige Le Fenne, cortometraggio ibrido vincitore del Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival.
Nel 2025 Giulia dirige Night Blooms, cortometraggio sperimentale nato dalla collaborazione con il compositore Giovanni Di Giandomenico, prodotto dall’archivio Aamod e attualmente in distribuzione. Giulia sta ora sviluppando Le due madri, il suo primo lungometraggio documentario, vincitore del Premio Solinas, prodotto da Nefertiti Film.
Progetto
Le due madri è un documentario creativo che esplora le sfumature dell’amore materno attraverso l’elaborazione del lutto e la riscoperta della storia familiare della regista.
Giulia Di Maggio è cresciuta con la consapevolezza di avere due nonne materne, Maria e Maria Grazia detta Peri – che in siciliano significa “madrina”, una di città e una di campagna; poiché sua madre, a sua volta, diceva di essere figlia di due madri, appartenenti a due mondi diversi, che non era mai davvero riuscita a unire.
Nel corso di sette anni di riprese, la regista si lascia guidare dalle parole delle tre donne più importanti della sua vita per tracciare un’esplorazione intima dell’amore, della complessità dei legami familiari e del significato della maternità.
Il progetto Le due madri è stato selezionato da una giuria composta dalla regista britannica basata a Palermo Beatrice Gibson, da Francesca Bolognesi, responsabile della programmazione e delle residenze europee presso Villa Salis, e da Clio Nicastro, Harun Farocki Institut.
foto Giulia Di Maggio © Giulia Di Maggio