Cinema & audiovisivo

Pierrot le fou

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al Supercineclub del Cinema Rouge et Noir

Cinema Rouge et Noir e Institut français Palermo
Presentano

PIERROT LE FOU [Il bandito delle 11]
di Jean-Luc Godard (Francia, 1965, 112’)
con Anna Karina, Jean-Paul Belmondo, Raymond Devos

Il film verrà proiettato al Rouge et Noir di piazza Verdi alle 18:00 e alle 21:00 nell’ambito del Supercineclub.
Versione originale con sottotitoli in italiano per tutte e due le proiezioni.
Alle 20:30 la presentazione di  Gian Mauro Costa  ed Eric Biagi.
Biglietto 4 euro e 3 euro per under 30 e titolari della card dell’Institut français Palermo.

« Pierrot le fou è uno dei capolavori assoluti di Godard e dell’intera storia del cinema, un film cult degli anni ‘60, ricco di passato e presente ma rivolto al futuro.
L’ambizione di Godard è fare il punto su un’epoca, l’osservazione disperata di una civiltà in declino. Ferdinand (Jean-Paul Belmondo), cinicamente sposato con una donna ricca, una sera decide di fuggire dalla sua lugubre esistenza con Marianne (Anna Karina), una ragazza che ha amato una volta e che ha ritrovato per caso. Questa corsa, al contempo gioiosa e disperata, attraverso la soleggiata Francia, dà a Pierrot le fou il fascino di un «road movie» che si tinge di commedia musicale, film noir e melodramma sgargiante.

Pierrot-Ferdinand e Marianne attraversano una moltitudine di paesaggi, geografici (la Francia filmata come terra straniera, con oasi e isole deserte), politici (i fantasmi dell’Algeria e del Vietnam, la Storia che arriva ad inquinare la trama) e culturali (Elie Faure accanto alla Série noire). La morte, più di Marianne che gli sfugge costantemente, in un film che esalta la coppia per mostrarne meglio la sua impossibilità ontologica, è la vera compagna di Ferdinand, fino all’abbraccio finale.

Pierrot le fou, caotico e limpido, leggero e tragico, unisce la bellezza convulsa di Fino all’ultimo respiro con il lirismo contemplativo del Disprezzo.

Pierrot le fou è un film collage costruito - o decostruito - seguendo il principio surrealista di associazioni e incontri, opposizioni e duplicazioni. L’incredibile ricchezza visiva e sonora del film è tipica del cinema di Godard, che porta al culmine l’arte della citazione, cinematografica, pittorica e letteraria, senza dimenticare la pop art e i fumetti. Anche se non viene mai citato, è a Rimbaud che pensiamo in gran parte del film, fino al brano della sua poesia «L’Éternité», di fronte al mare, in un’ultima inquadratura sublime che concilia vita e morte, acqua e fuoco, uomo e donna.

In Pierrot le fou Godard filma corpi moderni e ci regala un nuovo discorso amoroso, con dialoghi e canzoni indimenticabili. Difficile dissociare la bellezza del film di Godard da quella della mitica coppia formata da Jean-Paul Belmondo e Anna Karina, al centro di uno spettacolo pirotecnico di azioni ed emozioni, amplificato dalla musica di Antoine Duhamel e le immagini di Raoul Coutard. » Olivier Père