Arti visive

La Sindrome di Ulisse, Soundwalk Collective | Francia in Scena 2018 | Manifesta 12

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organizzato nell'ambito di:

LA SINDROME DI ULISSE

Inaugurazione: Sabato 16 giugno, dalle 19 alle 22

Dal 17 Giugno al 29 Luglio 2018 dal Martedì al Sabato, dalle 18 alle 22

Ex Oratorio di Santa Maria del Sabato, Vicolo Meschita, Palermo

SOUNDWALK COLLECTIVE
LA SINDROME DI ULISSE

ingresso libero
 

La Sindrome di Ulisse di Soundwalk Collective è una mostra prodotta da Fantom, curata da Massimo Torrigiani, con l’allestimento di Luca Cipelletti, e realizzata con il sostegno dell’Ambasciata di Francia in Italia, Institut français, La Francia in Scena - Stagione artistica dell’Institut français Italia, la Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea, e il patrocinio di “Italia, Culture, Mediterraneo”, un progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

La mostra è inserita nel programma ufficiale degli eventi collaterali di Manifesta 12 Palermo.

Una installazione di suono e luci, che dal 17 giugno al 29 luglio 2018 ridarà vita, per la prima volta dopo il suo recente affidamento alla Comunità ebraica della città da parte dell’Arcivescovo di Palermo, all’ex Oratorio di Santa Maria delle Grazie, detto “del Sabato”, in Vicolo Meschita.

Il progetto sarà successivamente presentato a Beirut e a Tunisi nell’ambito delle attività dei rispettivi istituti italiani di cultura, all’interno del programma “Italia, Culture, Mediterraneo”.

LA MOSTRA

Un panorama sonoro del Mediterraneo composto ripercorrendo il viaggio di Ulisse da Troia a Itaca. Una vastità di frammenti canti armonie: un coro, un’entropia uditiva.

In oltre due mesi di navigazione lungo
le coste di Medio Oriente, Italia, Nord Africa ed Europa Meridionale, i Soundwalk Collective hanno intercettato con
scanner, antenne e registratori, un ascolto tecnologico, aumentato, sovrapposizioni accidentali di rumori, musiche e voci, conversazioni private e comunicazioni di servizio, tra barche, navi e la costa.
Hanno poi riascoltato in studio le registrazioni, per cogliere il senso di suoni, tracce, diafonie: accenni di storie, scorci di mondi, lasciandosi condurre verso quello che si è rivelato un état des lieux del Mediterraneo.

Il risultato è una mappa musicale in continua ricomposizione, un’installazione polifonica, il riflesso di un archivio sonoro. Una deriva sinfonica del Mediterraneo che a Palermo trova il suo spazio nell’ex Oratorio di Santa Maria del Sabato, le cui mura fanno eco ad altrettante vicende. La dimensione corale dell’Oratorio è così amplificata dall’allestimento, che accoglie i visitatori in una dimensione densa e sospesa, che affievolisce la vista. Un rimando alla navigazione notturna, a un mare messo sotto ascolto.


Situato in Vicolo Meschita (della moschea), nell’antico quartiere ebraico della città, dopo la partenza degli ebrei alla fine del Quattrocento, l’Oratorio è stato sede di congregazioni cattoliche fino alla sua chiusura, dieci anni fa. In questa occasione, con La Sindrome
di Ulisse e con Manifesta, riprende vita, con l’eco dell’Odissea, di tutte le odissee. Annunciando la sua imminente rinascita come Sinagoga, grazie al recente affidamento che ne ha fatto l’Arcivescovo di Palermo alla Comunità ebraica della città.


La data di inaugurazione della mostra attiva un’ulteriore risonanza. Il 16 giugno è il giorno nel quale, nel 1904,
si svolge l’Ulisse di Joyce. Ricorrenza del “Bloomsday”, nel quale si celebra, e celebriamo, il poeta irlandese, uno degli spiriti guida di quest’opera.

“Ascoltando La Sindrome di Ulisse (i segni di Ulisse, o l’insieme dei suoi itinerari), sento questo spostamento di ritornelli. Non sono fisso nei segni, ma alla deriva all’interno di segnali. Come un pipistrello o un delfino, sento scansioni di frequenze altrimenti non udibili ai miei limiti umani e queste voci e toni catturati dall’etere mi sembrano il nostro equivalente di quelle voci di dèi che pronunciavano “parole che volavano”; la musica afferma le sue affiliazioni regionali e culturali eppure, allo stesso tempo, si allontana disorientata nell’oceano del suono. Una delle sirene nell’Ulisse di Joyce produce un guscio, un corno di mare, in modo che uno dei suoi avventori possa ascoltare. “Anche l’orecchio di lei è una conchiglia”, scrisse Joyce, “il lobo che fa capolino lì… il mare credono di sentire. Che canta. Un bombito. È il sangue. Flusso nelle orecchie qualche volta. Be’, è un mare. Isole Corpuscoli.” Note fluttuanti, lamenti, voci incorporee, il ronzio dell’esistenza contemporanea. Qual è la figura; qual è il terreno? Dall’interno delle nostre isole corpuscoli chiudiamo gli occhi, in partenza verso il mare per scoprire esattamente questo”. David Toop, dal saggio Black-Winged Night in Soundwalk Collective, Transmissions (Dischi Fantom 01, 2017)

 

 

SOUNDWALK COLLECTIVE

L’approccio alla composizione del collettivo di artisti-musicisti Soundwalk Collective (Stephan Crasneanscki, Simone Merli, Kamran Sadeghi) combina antropologia, narrazione non lineare, psicogeografia, osservazione della natura ed esplorazioni nella registrazione e nella sintesi sonora e musicale, insieme a fotografia e video.

Il materiale di origine delle loro opere è sempre legato a luoghi specifici, naturali o artificiali, e richiede lunghi periodi di studio e di ricerca sul campo.

Hanno esposto le loro installazioni audio-video al Rubin Museum (New York), al District Six Museum (Cape Town), a Capo d’Arte (Gagliano del Capo, Lecce), e a Times Square (New York), dove nell’aprile del 2016 hanno montato Jungle-ized, una grande installazione partecipativa.

Negli anni hanno eseguito le loro composizioni dal vivo al Funkhaus Berlino; La Monnaie (Bruxelles); Opéra Dijon; Triennale Teatro dell’Arte (Milano); Opéra de Lyon; CTM Festival (Berlino); KW Institute of Contemporary Art (Berlino); Volksbühne (Berlino); Novas Frequencias Festival (Rio de Janeiro); Strichka Festival (Kiev); Arma 17 (Mosca); Barbican Center (Londra); Berghain (Berlino); Centre Georges Pompidou (Parigi); Firenze Gould Hall (New York); Mobile Art di Zaha Hadid (Hong Kong, Tokyo, New York); MUDAM (Lussemburgo); MuCEM (Marsiglia); Museo Madre (Napoli); Museo Nazionale di Singapore; New Museum (New York); TAP (Poitiers) e Villa de Noailles (Hyères).

Nel 2016 hanno pubblicato Killer Road, un disco registrato con Patti Smith, dedicato alla cantante Nico, e nel 2017 Before Music There Is Blood, un lavoro che combina i suoni che hanno raccolto nei cortili e nei corridoi dei conservatori di Napoli, San Pietroburgo e Shanghai.

Di recente hanno composto la colonna sonora per due nuovi lavori della coreografa Sasha Waltz, ora in tournée internazionale, e hanno pubblicato un disco, What We Leave Behind, parte di un più ampio lavoro radiofonico ed editoriale intorno all’archivio del regista Jean-Luc Godard.

Transmissions, un’antologia delle loro opere basate su registrazioni ambientali effettuate nel Mediterraneo, nel Mar Nero, in Bessarabia e nel deserto del Rub’ al Khali, è stata pubblicata da Fantom nel 2017.

IL LUOGO: EX ORATORIO DI SANTA MARIA DEL SABATO

L’ex Oratorio di Santa Maria delle Grazie, detto “del Sabato”, sito nei pressi degli antichi quartieri ebraici della Guzzetta e della Meschita, fu costruito intorno agli inizi del 700 per poi ospitare, a partire dal 1500 e nei secoli successivi, un susseguirsi di congregazioni religiose cattoliche.

L’Oratorio si sviluppa attorno a una navata centrale di 8 metri di altezza, per una superficie complessiva di 155 mq circa.

A oltre cinquecento anni di distanza dal decreto di espulsione degli ebrei del 1492 con l’editto di Alhambra (editto di Granada), firmato dai sovrani spagnoli cattolici Ferdinando e Isabella, la comunità ebraica torna ad avere un luogo di studio e di culto a Palermo.

Nel Settembre 2017, Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo della città, ha concesso l’Oratorio in comodato d’uso gratuito alla Comunità ebraica, che ne farà la sua Sinagoga.

 

 


La Sindrome di Ulisse è una mostra realizzata nell’ambito degli eventi collaterali di Manifesta 12 Palermo. Il progetto sarà successivamente presentato a Beirut e a Tunisi nell’ambito delle attività dei rispettivi istituti italiani di cultura all’interno del programma “Italia, Culture, Mediterraneo” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
www.soundwalkcollective.com
www.fantomeditions.com
www.manifesta.org
pieghevole-sindrome_di_ulisse.pdf

 

SOUNDWALK COLLECTIVE
Stephan Crasneanscki, Simone Merli, Kamran Sadeghi

UN PROGETTO DI
Fantom

SOSTENUTO DA
Ambassade de France en Italie
Institut français
La Francia in Scena - Stagione artistica dell’Institut français Italia
Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea

PATROCINIO DI
“Italia, Culture, Mediterraneo”, un progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

A CURA DI
Massimo Torrigiani

ALLESTIMENTO
Luca Cipelletti

PRODUZIONE
Ilaria Speri/Fantom
Alessandro Sala/Porte Aperte Palermo

ATTREZZATURA AUDIO
Sinergie Group Palermo

GRAFICA
Boiler Corporation Milano

RINGRAZIAMENTI
Evelyne Aouate
Eric Biagi
Fondazione Marevivo, Roma
Francesca Italiano