
Fissare l’arcipelago
Con Hervé Charles, Michele Ciacciofera, Stefania Galegati, Sylvie Luccisano, Ignazio Mortellaro, Rossella Poidomani, Tanguy Poujol, Sarah Ritter, Anna Safiatou Touré, Daphné Targotay, Philippe Terrier-Hermann
+ film di ricerca di Alizée Berthet, Léna Besson, Tanjim Chowdhury, Mathilde Gros, Maëlle Helias, Lucine Letassey, Mathilde Noir, Luca Nuvolone, Camille Poitevin, Barbara Salomé Felgenhauer e Victoria
Vernissage il 12 settembre alle 18:00
13/09/2025 - 26/10/2026
dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 20:00.
Palazzo Sant’Elia - Via Maqueda 81, Palermo
Con il sostegno di Institut français, Institut français Palermo, Ministère de la culture français, Institut Supérieur des Beaux-Arts de Besançon, ENSAV La Cambre, Wallonie Bruxelles International, Fondazione Sant’Elia + Cantine Pupillo Siracusa
Il programma Fissare l’arcipelago, avviato nel 2017 da Philippe Terrier-Hermann, artista e docente all’ISBA di Besançon e all’ENSAV La Cambre di Bruxelles, esplora le isole del Mediterraneo come spazi di ricerca e di creazione. Si fonda su questo arcipelago — spazi di libertà e di meticciato culturale — per interrogare le nozioni di territorio, migrazione, identità e frontiera.
Sicilia, Elba, Brioni, Frioul, Hydra e le isole dei Principi sono state vissute come spazi fluidi di peregrina-zione, di memoria e di ancoraggi temporanei. Attraverso film, fotografie e installazioni, gli artisti hanno sviluppato un approccio che intreccia archivi, racconti locali e pratiche contemporanee, proponendo una riflessione etica ed estetica sulle urgenze del presente, valorizzando il pensiero nomade e l’alterità.
Nell’estate del 2024, una parte del gruppo di ricerca franco-belga è stata ospitata in residenza presso la Fondazione Sant’Elia, braccio operativo culturale della Città Metropolitana di Palermo. In restituzione, quattro artisti residenti in Sicilia sono stati invitati a presentare opere che esplorano anch’essi il tema dell’insularità mediterranea. Il frutto di tutti questi lavori è esposto nei 500 m² del secondo piano del Palazzo della Fondazione Sant’Elia.
Fissare l’arcipelago
Durante l’estate 2024, una parte del team di ricerca franco-belga è stata invitata in residenza presso la Fondazione Sant’Elia per lavorare sul contesto storico e sociale della Sicilia. Questa mostra presenta dunque sia le opere dei 7 artisti invitati, sia i lavori di 4 artisti siciliani che condividono un forte legame con la nozione di insularità mediterranea, e soprattutto l’insieme dei film realizzati sulle isole mediterranee dai membri del gruppo di ricerca.
L’intera esposizione, attraverso una grande varietà di opere e punti di vista, affronta questioni molto attuali, particolarmente urgenti nei contesti insulari. L’Antropocene, l’ecologia, i cambiamenti climatici, le migrazioni della fauna, della flora e degli esseri umani, il nazionalismo, il proto-cronismo, la guerra, il femminismo, il rapporto con la Storia e la sua dipendenza dalla politica, sono pensati a partire da questi territori insulari, nei quali ogni azione, ogni pensiero si manifesta in modo al tempo stesso cruciale e singolare.
Per la sua storia e la sua posizione strategica al centro dell’arcipelago, questa mostra é stata concepita per svolgersi a Palermo, una delle maggiori città del Mediterraneo, il cui cuore batte sempre più forte, tra i tre continenti. La posizione della fondazione, nel centro storico, in un quartiere che mescola le culture del mondo, assume per il nostro gruppo un significato particolare.
Parlare dal mare, fissare dalla terra
«Le isole diventano luoghi di raccoglimento o di quiete, di pentimento o di espiazione, di esilio o di reclusione: da qui tanti i monasteri, prigioni e asili, che talvolta portano all’estremo la condizione e il destino insulare.» - Predrag Matvejević, Breviario mediterraneo
Il programma di ricerca “Fissare l’arcipelago” è nato nel 2017 dal desiderio di proporre diverse metodologie di lavoro a partire dallo spazio insulare mediterraneo, considerandolo non solo come punto di partenza, ma soprattutto come un punto di vista specifico per sviluppare un pensiero geografico e metaforico sulle posizioni degli artisti e dei cittadini nella società.
Il Mediterraneo, mare medi terra in latino, significa letteralmente “mare in mezzo alle terre”. Le isole mediterranee, terre al centro del “mare di mezzo”, sono formate, per la maggior parte, dalle influenze dei tre continenti che si affacciano sul Mediterraneo: Africa, Asia, Europa. Questo minuscolo bacino d’acqua ospita centinaia di isole: molte appartengono agli Stati costieri, poche sono indipendenti. Esse stesse ospitano circa dodici milioni di abitanti, che parlano almeno una decina di lingue. L’arcipelago mediterraneo è considerato uno dei grandi culle delle civiltà. Molti testi fondamentali, letterari o religiosi, vi sono nati. La Mesopotamia, l’Egitto, la Grecia e Roma vi hanno fatto germogliare una cultura nutrita da miti condivisi dai popoli dell’arcipelago: una cultura meticcia. Non si tratta qui di redigere un inventario della cultura mediterranea, come ha fatto in maniera notevole Matvejević, ma di pensare l’arcipelago come un processo di deterritorializzazione di un insieme di relazioni. Guardare il mondo dal mare, considerare le isole come terre di mezzo.
Certo, c’è un’utopia o una poesia nel volerle considerare come un territorio di libertà del pensiero. C’è una volontà di deriva, di smarrimento, come proponeva l’Internazionale Situazionista, che voleva porre fine alla miseria storica, alla società di classe e alla dittatura della merce. C’è anche una necessità di ignorare i confini politici di questo territorio, per affrontarlo nelle sue specificità sovranazionali e far emergere i possibili legami e le essenze meticce di queste diverse terre emerse.
Attraversando le isole, che diventano terreni di ricerca, vaghi e discontinui, punti di ancoraggio e di peregrinazione, abbiamo elaborato un corpus di film, fotografie, disegni e testi. Ci siamo nutriti dei testi di Thoreau, Rousseau, Glissant, Debord, Starhawk… che proponiamo di rileggere a partire da questi spazi, così come delle piante, degli abitanti e dei racconti che condividono con noi. Esplorando l’arcipelago mediterraneo nella sua dimensione storica e simbolica, ci appropriamo di strumenti per decostruire le nozioni di confine, migrazione, margine, che alimentano la retorica politica attuale.
Fissare l’arcipelago è un programma di ricerca diretto da Philippe Terrier-Hermann, artista, docente e ricercatore, responsabile del polo di ricerca Contrat Social, ISBA Besançon e professore del Master in fotografia presso La Cambre, Bruxelles.
Alla ricerca dei Siculi, Video
Isola delle Femmine, Stafania Galegati
Archipel de récits, video Daphné Targotay
Archipelago Mediterraneo, Philippe Terrier-Hermann