Cinémardi #15

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Cinémardi

quindicesima edizione
24 gennaio – 21 marzo 2023

Cinema De Seta
Cantieri Culturali alla Zisa (via Paolo Gili, 4 – Palermo)

tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli italiani - ingresso gratuito
in collaborazione con Città di Palermo / Assessorato alla Cultura, IFcinéma

Calendario

[ 24 GENNAIO – 21.00 ]
PETITE NATURE
di Samuel Theis
Francia / 2022 / 93’
nell’ambito di MyFrenchFilmFestival

[ 31 GENNAIO – 21.00 ]
UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN
di Sandrine Kiberlain
Francia / 2022 / 98’

[ 7 FEBBRAIO – 21.00 ]
LE MONDE APRÈS NOUS
di Louda Ben Salah-Cazanas
Francia / 2022 / 85’
nell’ambito di MyFrenchFilmFestival

[ 14 FEBBRAIO – 21.00 ]
RIEN À FOUTRE
di Julie Lecoustre, Emmanuel Marre
Belgio, Francia / 2022 / 110’

[ 21 FEBBRAIO – 21.00 ]
RETOUR À REIMS [FRAGMENTS]
di Jean-Gabriel Périot
Francia / 2022 / 83’

[ 28 FEBBRAIO – 21.00 ]
FRANCE
di Bruno Dumont
Francia, Germania, Italia, Belgio / 2021 / 133’

[ 07 MARZO – 21.00 ]
DEBOUT LES FEMMES!
di Gilles Perret, François Ruffin
Francia / 2021 / 85’

[ 14 MARZO – 21.00 ]
WENDEMI, L’ENFANT DU BON DIEU
di S. Pierre Yameogo
Burkina Faso, Svizzera, Francia / 1994 / 95’

[ 21 MARZO – 21.00 ]
LA VIE EST BELLE
di Benoit Lamy, Mweze Ngangura
Belgio, Repubblica Democratica del Congo, Francia / 1988 / 80’

Presentazione

Sono 9 i film in programma per questa nuova edizione di Cinémardi, rassegna cinematografica organizzata dall’Institut français di Palermo presso il Cinema De Seta in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e IF Cinéma, la piattaforma digitale dell’Institut français. Come di consueto, Cinémardi intende promuovere il cinema francese o francofono e permettere al pubblico palermitano di vedere film con poca o nessuna distribuzione in Italia.

Si parte il 24 gennaio con Petite nature, proiettato nell’ambito di MyFrenchFilmFestival, festival internazionale del cinema francese online fondato nel 2011 da UniFrance e che si svolge ogni anno da metà gennaio a metà febbraio. Con questo secondo lungometraggio, già presentato a Palermo all’ultima edizione del Sicilia Queer Filmfest, l’attore e regista Samuel Theis firma un’opera commovente, semplice e sottile, sul risveglio di un ragazzo di modesta classe sociale, verso nuovi orizzonti.

Cinémardi ricorderà la Giornata della Memoria con la proiezione di Une jeune fille qui va bien. Per il suo primo film dietro la macchina da presa, presentato alla Settimana della Critica del Festival di Cannes, l’attrice Sandrine Kiberlain racconta la tragedia dell’Occupazione attraverso il delicato ritratto di una giovane ragazza appassionata che si prepara alla sua audizione per il Conservatorio con un testo di Marivaux. L’opera volta le spalle al pathos e agli effetti drammatici che ci si potrebbe aspettare dai film ambientati in questo periodo storico ed è l’occasione per assistere all’emergere di una giovane attrice, Rebecca Marder, già nota in Francia per le sue interpretazioni a la Comédie Française.

Sempre nell’ambito di MyFrenchFilmFestival, il 7 febbraio sarà proiettato Le monde après nous, primo lungometraggio di Louda Ben Salah-Cazanas, presentato alla Berlinale 2021. Un “transfuga di classe”, una storia d’amore in erba e la vita di un artista sono al menù di questa cronaca sociale e sentimentale di un giovane che deve trovare la sua strada in un mondo ostile, al crocevia delle difficoltà. Un film il cui merito principale è senza dubbio quello di aver saputo trovare il tono per raccontare una certa gioventù di oggi e cogliere lo spirito dei tempi.

Testimoniare la vita precaria dei giovani del nostro tempo è anche prerogativa, tra la finzione e il documentario, di Rien à foutre (ovvero, alla lettera, chissenefrega), di Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre, registi e sceneggiatori che vivono e lavorano tra Parigi e Bruxelles. Il film, distribuito in Italia da I Wonder con il titolo Generazione Low Cost, è un’esplorazione intima e politica della vita quotidiana di una hostess di volo che racconta lo stato emotivo della Generazione Y, e che trova in Adèle Exarchopoulos una perfetta e magnifica incarnazione. 

Retour à Reims [Fragments], in programma il 21 febbraio, continua il lavoro svolto da Jean-Gabriel Périot da diversi anni, al confine tra documentario, cinema sperimentale e finzione. Il regista sviluppa il proprio stile di montaggio che mette in discussione la violenza e la storia a partire da archivi cinematografici e fotografici. Qui, adattando il libro di Didier Eribon, racconta la storia dolorosa e politica degli operai di Francia, grazie a un ricco montaggio di archivi che collegano l’intimo al collettivo.

Distribuito in Italia da Academy Two, France è l’ultimo film di Bruno Dumont, che abbiamo avuto il piacere di ricevere al Cinema De Seta nel 2018 durante la tappa palermitana del festival Rendez-vous. France, opera sarcastica e iconoclasta, feroce ritratto dell’epoca, offre a Léa Seydoux il suo ruolo più bello e si inserisce perfettamente nell’opera in continua evoluzione del suo autore, al tempo stesso una delle più coerenti e sconcertanti del cinema francese contemporaneo.

In uno stile diametralmente opposto, il deputato de La France insoumise, François Ruffin, dopo essersi interessato al mondo delle imprese in Merci patron! e ai Gilet Gialli in J’veux du soleil!, entrambi proiettati nelle passate edizioni di Cinémardi, continua il suo cinema militante con Debout les femmes!. Il film, impegnato, politico, umano, mette in luce donne solitamente invisibili il cui compito è prendersi cura degli altri (assistenti della vita sociale, animatrici extrascolastiche, accompagnatrici di studenti con disabilità, addette alle pulizie, ecc.). 

Spazio infine al cinema africano, in occasione delle Giornate della Francofonia, con due classici restaurati: Wendemi, l’enfant du Bon Dieu di S. Pierre Yameogo e La vie est belle di Benoît Lamy e Mwenze Ngangura. Il cinema di S. Pierre Yameogo (nato a Koudougou in Burkina-Faso nel 1955, morto a Ouagadougou nel 2019) è profondamente radicato nella critica sociale e si è affermato come uno dei più significativi del cinema africano degli ultimi decenni. Wendemi, l’enfant du bon Dieu è il suo più grande successo. Attraverso il destino dell’orfano Wendemi e le sue peregrinazioni in una società burkinabé che lo rifiuta, S. Pierre Yaméogo dipinge un ritratto senza compromessi di un mondo fratturato tra varie classi sociali. Quanto a La vie est belle, co-diretto dal belga Benoît Lamy e dal congolese Mwenze Ngangura, il film ha come protagonista Papa Wemba, una leggenda della rumba congolese e descrive bene l’atmosfera di Kinshasa negli anni ‘80, la vita, i modi stravaganti e l’energia di una capitale di oltre quattro milioni di abitanti in uno stato di sopravvivenza quotidiana.