
Catherine Malabou
Al ladro! Anarchismo e filosofia
Incontro e dibattito con Catherine Malabou (University of Kingston, University of California) e Salvo Vaccaro (Università degli Studi di Palermo)
05 febbraio 2024 – ore 18
Institut français Palermo – Cantieri Culturali alla Zisa
Edizioni elèuthera in collaborazione con Institut français Palermo e Università degli Studi di Palermo
È prevista la traduzione in consecutiva
L’opera
Considerata una delle filosofe più influenti della scena contemporanea, Malabou ci mostra non solo che il concetto di anarchia non ha esaurito il suo potenziale esplicativo, ma che, al contrario, è forse l’unico in grado di offrire nuove interpretazioni della crisi che le nostre società stanno attraversando.
L’uomo può fare a meno del governo? No, ha detto e ripetuto la filosofia per secoli inseguendo Aristotele. La vita in società ha bisogno della politica, e la politica è inseparabile dal comando e dall’obbedienza, elementi costitutivi senza i quali si sprofonda inesorabilmente nel caos dell’anarchia. Sono stati necessari due millenni – e l’audacia dei Godwin e dei Proudhon – perché l’anarchia assumesse un significato positivo facendo propria quell’idea che la politica non aveva mai smesso di reprimere e temere: un governo imposto è sempre una forma di dominio arbitrario, assolutamente incapace di giustificarsi. Da sempre ossessionata dall’abisso dell’ingovernabile, dalla «assenza di necessità», la filosofia non ha tardato a seguire l’esempio dell’anarchismo politico. E così ne ha rubato il gesto radicalizzandolo, estendendolo oltre la sfera della politica tramite una decisa decostruzione dell’idea stessa di «principio», su cui si è basata l’intera tradizione occidentale. Attraverso questa potentissima interpretazione Malabou mostra come l’anarchia sia diventata il nuovo centro di decentramento nel pensiero di sei grandi filosofi del XX secolo: Schürmann, Lévinas, Derrida, Foucault, Agamben, Rancière. Nessuno di loro, però, ha osato definirsi anarchico, nessuno ha saputo prevedere fino in fondo la nascita di una società liberata dalla divisione tra chi comanda e chi obbedisce. Ed è questa denegazione che dobbiamo capire e indagare, ci dice Malabou, se vogliamo rilanciare la proposta di un pensiero filosofico dell’anarchia. L’unico, in un momento di consapevolezza globale sulla necessità di visioni alternative, capace di scuotere la nostra fiducia nella necessità di dover essere governati per sopravvivere.
L’autore
Catherine Malabou (Sidi Bel Abbès 1959), allieva di Derrida, insegna filosofia alla Kingston University (Regno Unito) e alla University of California di Irvine ricoprendo quella che fu la cattedra del suo maestro. Studiosa del pensiero di Hegel, Freud, Heidegger e Derrida, si è occupata della relazione fra filosofia, neuroscienze e psicoanalisi, nonché dei concetti di essenza e differenza nel femminismo. Autrice di numerosi saggi, in italiano sono stati tradotti tra gli altri Che tu sia il mio corpo. Una lettura contemporanea della signoria e della servitù in Hegel (Mimesis, 2017), Divenire forma. Epigenesi (Mimesis, 2020), Metamorfosi dell’intelligenza (Mimesis, 2021) e Il piacere rimosso. Clitoride e pensiero (Mimesis 2022).