Verso un design dell’ecologia materica - dalla materia al materiale
École Nationale Supérieure de Création Industrielle - Les Ateliers
Curatrice: Elena Tosi Brandi, designer et insegnante, Ph.D ENSCI-Les Ateliers
Scenografia: Elena Tosi Brandi, Léo Sexer, Xavier Montoy
Progetti in mostra
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CALCAIRES
Léo Sexer, progetto per il diploma di creazione industriale, 2018
_DATA GRASS PROJECT
Barbara Cerlesi, progetto di ricerca nell’ambito dell’Atelier Design et Recherche(s)
_AU FIL DE L’EAU : MATIÈRES MARINES
Axelle Gisserot, progetto per il diploma di design tessile, 2018
_TERRE DE PARIS
Andreane Vallot, progetto di ricerca nell’ambito dell’Atelier Informe, 2016
_SUBSTANCES SALINES
Annelise Légaré, progetto per il diploma di creazione industriale, 2017
_100% CASEINE
Marion Seignan, progetto per il diploma di creazione industriale, 2018
_POUDRES AUX YEUX
Xavier Montoy, progetto per il diploma di creazione industriale, 2018
_THE COCONUT ALTERNATIVE
Guillemette de Brabant, progetto per il diploma di creazione industriale, 2018
Le sfide planetarie legate all’ingresso nell’era dell’Antropocena invitano il mondo del design a prendere una posizione non solo come mezzo al servizio della produzione consumistica, ma anche come strumento critico in grado di rispondere agli sconvolgimenti degli equilibri ecologici, politici, economici ed etici.
In questo contesto di riflessione e autocritica che assiste all’emergere di nuovi territori per il design contemporaneo, l’ENSCI-les Ateliers incoraggia pratiche strategiche e creative che permettono di mettere in discussione i rapporti tra uomo, natura e industria, così come la trasformazione e la circolazione dei materiali, l’organizzazione di sistemi complessi e gli squilibri ambientali.
Riparare la frattura tra entità messe in opposizione tra loro come natura e cultura, umano e non-umano, soggetto e oggetto, materia e pensiero, si concretizza in una filosofia progettuale attraverso la quale le sostanze naturali, i processi di trasformazione artificiale e la produzione di artefatti si rinnovano in combinazioni e assemblaggi inediti. Attraverso questo processo di design, emerge una nuova capacità di azione e di pensiero sul mondo, volto alla decostruzione di questi dualismi moderni.
Un contesto di ricerca e creazione
Attraverso una selezione di progetti nati da ricerche e sperimentazioni creative degli studenti designer, la scuola cerca di rendere tangibili alcune delle possibili risposte a questi interrogativi contemporanei sollevati sia da un nuovo pensiero antropologico sulla natura che da un’azione riparatrice del design.
Gli approcci di ricerca presentati da Matter Matters dimostrano la volontà di dare forma a strategie progettuali orientate alla valorizzazione di materiali naturali ed ecologicamente nobili, che tuttavia troppo spesso vengono trascurati, banalizzati, sprecati o relegati allo status di rifiuti.
Latte in eccesso, cristalli di sale, materiali calcarei, gusci di uova e ostriche, carapaci d’insetti, pelle di pesce, alghe invasive, fibre di molluschi, terra di risulta proveniente da grandi scavi, tonnellate di erba tagliata in ambiente urbano: tutti questi elementi grezzi vengono analizzati, ripensati e trasformati attraverso nuovi processi che permettono di riutilizzarli in manufatti biodegradabili, processi eco-responsabili, materiali economici. Si trasformano così in nuove risorse, in grado di sostituire le sostanze inquinanti e ad alto consumo energetico originate dalla petrolchimica.
Scarti naturali si metamorfizzano in materiali utili, nobili e accessibili. Organiche, di origine animale o minerale, queste sostanze naturali, e disponibili in grandi quantità, diventano sia materiale di produzione sia materiale di riflessione critica. Se da un lato hanno riacquistato un nuovo valore economico ed ecologico, dall’altro rivelano la straordinaria utilità nascosta di questi giacimenti non sfruttati.
Un approccio critico, un approccio rigenerativo
Questo approccio progettuale mette in discussione la responsabilità dell’uomo e l’impatto sull’ambiente delle sue attività produttive e di consumo che caratterizzano l’attuale cambiamento epocale. Allo stesso tempo, propone pratiche innovative che fanno parte della transizione energetica e rivelano una nuova ecologia nei settori tecnologici e industriali. Così, i progetti qui presentati appaiono come un modo per formalizzare strategie che abbiano come fine la riparazione e/o la rigenerazione dei rapporti danneggiati tra l’uomo e l’ecosistema in cui vive.
Inscrivendosi in questo movimento rigenerativo, la visione promossa dall’ENSCI-Les Ateliers considera l’ambiente non come una nicchia puramente ecologica composta dalla natura, ma come un sistema sinergico, fatto di interdipendenze tra elementi naturali, culturali e tecnici di cui fanno parte gli artefatti risultanti dai processi progettuali.
Attraverso questa ricerca, emergono anche nuovi modi di prendere coscienza delle scale temporali legate alla formazione e trasformazione della materia. Che si tratti di milioni di anni per il sale e il calcare o di qualche giorno per un filo d’erba, il tempo è parte integrante del processo, che è scandito dai cambiamenti ambientali. Questa temporalità, inscritta nei codici della natura, diventa nelle mani del designer un’entità manipolabile che permette di dare forma, in una diversa scala temporale, a materiali sfruttabili, utili e recuperabili.
Matter Matters ci invita a ripensare/recuperare le relazioni tra ecologia e design e a liberarci dal dualismo antropologico costruito dal pensiero e dalle pratiche moderne occidentali, tra ambiente organico e ambiente tecnologico. Ci propone una visione in cui l’ambiente non è un mondo distaccato, separato dall’uomo, o un’estensione di se stessi. L’ambiente è tutto ciò in cui siamo immersi, è l’esperienza stessa.
Elena Tosi Brandi , Ensci-Les Ateliers
La scuola
école Nationale Supérieure de Création Industrielle - Les Ateliers
Née d’une volonté politique en 1982, l’École Nationale Supérieure de Création Industrielle (ENSCI-Les Ateliers) est la seule école nationale exclusivement consacrée à la création industrielle et au design. Il s’agissait alors de rompre avec les modèles académiques en plaçant la création au cœur des préoccupations de la production industrielle et ainsi renouer avec l’esprit du Bauhaus ou du Black Mountain College.
Dès son origine, l’ENSCI-Les Ateliers a mis en place une pédagogie innovante basée sur le projet et le cursus individualisé, selon une approche centrée sur l’élève et son parcours. À l’ENSCI-Les Ateliers, on «apprend par le faire» : on expérimente, on procède par itération, on manie les incertitudes. On apprend à gérer la complexité, à concevoir des usages et des systèmes dans une démarche socialement responsable.
Deux diplômes sont proposés en formation initiale : Designer textile et Créateur industriel, chacun élevé au grade de Master. Établissement public à caractère industriel et commercial, l’ENSCI-Les Ateliers est placé sous la double tutelle des ministères chargés de la Culture et de l’Industrie et jouit d’une reconnaissance et d’une insertion nationale et internationale de premier plan.