Cinéma et audiovisuel

La Chambre bleue

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Mercoledì 15 novembre, ore 21
Cinema Rouge et Noir (piazza Verdi)
Biglietto: 7,50 euro / 5 euro per chi porterà una copia del giorno de «la Repubblica» (la Repubblica - Palermo) / 4,50 per gli under 30 e per i possessori della card dell’ Institut français Palermo. 

#Rewind, la nuova iniziativa del cinema Rouge et Noir che permetterà di vedere film mai distribuiti in Italia o passati troppo frettolosamente e che meritano dunque un’altra occasione, parte mercoledì 15 novembre con una “prima” eccezionale nel segno di Georges Simenon: La chambre bleue (2014) di Mathieu Amalric, tratto dall’omonimo e splendido romanzo (in italiano La camera azzurra) del grande scrittore di lingua francese. 
La chambre bleue è stato proiettato al Festival di Cannes 2015 e in Italia non è mai stato distribuito (unica proiezione a Roma, nell’ambito di Rendez vous). Adesso viene offerto al pubblico palermitano in lingua originale e con sottotitoli in italiano grazie alla collaborazione tra il Rouge et Noir e l’Institut français Palermo.

La Chambre bleue
Francia, 2014, 76’, colore
v.o. sott. it.

Regia Mathieu Amalric
Sceneggiatura Stéphanie Cléau, Mathieu Amalric
Fotografia Christophe Beaucarne
Suono Olivier Mauvezin, Séverin Favriau, Stéphane Thiébaut
Montaggio François Gedigier
Cast Léa Drucker, Mathieu Amalric, Stéphanie Cléau, Laurent Poitrenaux, Serge Bozon
Produzione Alfama Films, Arte France Cinéma

L’appuntamento è sempre nello stesso luogo: l’Hôtel des Voyageurs, dove le pareti azzurre della stanza sono le sole testimoni della passione tra Julien ed Esther. Ex compagni di scuola ritrovatisi quarantenni e sposati, sono irrimediabilmente attratti l’uno dall’altra. Nel corso di un’estate di incontri clandestini e menzogne, accade qualcosa che l’uomo non riesce a ricostruire, prigioniero dei ricordi e dei momenti passati nella camera blu.

Basandosi sulla meccanica perfetta del romanzo omonimo di Georges Simenon che adatta, il film dipana con abilità e un’arte consumata della suspense un intreccio in cui un contenuto psicologico tutto sommato relativamente banale (un uomo e una donna tradiscono i rispettivi coniugi) va a mescolarsi con un’indagine di polizia che ricostruisce gli eventi e un ritratto vacuo della vita di provincia.

Mathieu Amalric
Per la sua sottile natura cangiante Mathieu Amalric è stato spesso definito un camaleonte. Attore poliedrico, capace di adattarsi ai registri di generi diversi, ha lavorato in oltre ottanta film e vanta collaborazioni con registi di primo piano, come Alain Resnais, Arnaud Desplechin, i fratelli Larrieu, Steven Spielberg, Wes Anderson, Roman Polanski, Guy Maddin, Eugène Green. Recentemente si è avvicinato anche al teatro, ma il suo interesse principale resta la regia cinematografica. I sette lungometraggi che ha realizzato come regista sono molto diversi fra loro, nel genere e nella forma: si spazia dall’autobiografico Mange ta soupe alla commedia drammatica con Tournée, fino ai raffinati adattamenti di opere letterarie, come Le stade de Wimbledon, tratto dal primo libro dello scrittore Daniele Del Giudice, e La Chambre bleue, ispirato all’omonimo romanzo di Georges Simenon. Il suo ultimo film, Barbara, è stato proiettato in apertura di Un certain Regard a Cannes 2017.