Un gioco estremamente pericoloso
Installazione interattiva, video, suono
Annika Katja Boll e Renaud Mundabi Muyanunu, 2023
Nell’ambito di #wallofsounds 2023 Festival
Archivio Storico Comunale di Palermo
Opening/performance degli artisti: 14 dicembre, ore 17:30
Venerdì 15 dicembre e sabato 16 dicembre: visite guidate dalle ore 10 alle ore 13 in presenza degli artisti.
Sabato 16 dicembre apertura fino alle 17:30.
Un gioco estremamente pericoloso è un paesaggio digitale in cui lo spettatore incontra una varietà di elementi visivi e sonori. Composto da frammenti di eventi locali e sociali registrati e sparsi in un ambiente 3D, lo scenario che ne risulta unisce elementi architettonici, vegetali e oggetti, scansionati e rielaborati attraverso la tecnica della fotogrammetria. L’incontro tra suoni e immagini libera questi due elementi dalle loro associazioni originali, dando vita ad altre modalità percettive. Mosso da uno scopo sconosciuto, lo spettatore è invitato a inoltrarsi in questo luogo indefinito, dove l’astrazione del paesaggio siciliano diventa immaginario di altri luoghi possibili.
Un gioco estremamente pericoloso è il risultato della residenza artistica svolta da Annika Katja Boll e Renaud Mundabi Muyanunu nell’autunno 2023 nell’ambito di Kultur Ensemble Palermo (curato dal Goethe-Institut Palermo e dall’Institut français Palermo).
La residenza è sostenuta dall’Ufficio franco-tedesco per la gioventù (OFAJ/DFJW).
Per la registrazione di alcuni suoni utilizzati nel progetto si ringraziano l’artigiano del tamburo Fabrizio Fazio e l’associazione Stra Vox Palermo.
Renaud Mundabi Muyanunu è un artista multidisciplinare la cui pratica combina installazioni visive, musica e letture performative. Diplomato alle Beaux-Arts di Marsiglia, ha conseguito il DNSEP presso Villa Arson (Nizza) nel 2023. Il suo lavoro sonoro prende la forma di composizioni che combinano registrazioni sul campo, storie, canzoni e dibattiti, che integra in un immaginario poetico permeato da questioni di identità multiple. Scrive e recita racconti la cui leggerezza formale gli permette di relazionarsi con le questioni sociali e politiche che lo animano. La sua pratica può uscire dal white cube e spostarsi in spazi pubblici, come ad esempio le biblioteche: questo spostamento dà alla lettura un contesto diverso e mette in discussione il luogo in cui l’installazione prende vita.
Annika Katja Boll è un’artista visiva nata a Westerwald, in Germania. Dopo aver completato gli studi di antropologia e psicologia a Göttingen e Ahmedabad, ha studiato arte alla Kunsthochschule di Kassel, prima di trasferirsi in Francia per completare gli studi a Villa Arson (Nizza). Il suo lavoro oscilla tra la realtà virtuale e la realtà visiva che la circonda: fonde i due mondi ricontestualizzando il digitale nello spazio reale e viceversa. Si interessa alla variabilità del significato di un oggetto, cambiandone i materiali o collocandolo in un contesto diverso: crea giardini digitali in cui vengono riportati in vita frammenti di scansioni 3D di piante parzialmente scomparse. Queste passeggiate digitali, una sorta di «cyber-flâneries» o “cyber-wander” in una natura artificiale, mettono a confronto il piacere estetico con la realtà di una natura morente.