WÙLU
di Daouda Coulibaly
Francia, Senegal / 2015 / 95’
con Ibrahim Koma, Inna Modja, Habib Dembélé
Versione originale con sottotitoli italiani
Ingresso gratuito
Ladji ha 20 anni e grandi ambizioni, ma non ha più un lavoro. Per sopravvivere, accetta di trasportare carichi di cocaina. È facile, si guadagna bene, è un mestiere in crescita. Finalmente arriva il suo momento. Senza scrupoli, coglie la sua occasione, fa la scalata, incontra uomini d’affari spregiudicati e militari corrotti. I guadagni sono enormi. Ma quando arriva in cima, le cose si complicano.
Nelle società segrete bambara esistono cinque livelli d’iniziazione che definiscono da dove si viene, dove si va, chi si è, il proprio posto nell’universo e, infine, il proprio posto nella società. Quest’ultimo è simboleggiato dal cane, il Wùlu, che è anche il titolo del primo lungometraggio del regista francese di origine maliana Daouda Coulibaly. Tra cronaca sociale, favola politica e thriller, il film ritrae una società profondamente corrotta dove l’estrema povertà e le tentazioni del denaro, simbolo di potere, legano i destini della gente, e in cui il materialismo schiaccia tutto al suo passaggio, creando un vuoto disperato che annienta la gioventù locale.