Arti visive

XXII Triennale | Padiglione francese. Case study days - PROMOZIONE SOCI

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organizzato nell'ambito di:

National day - Case study days 

Lab e Teatro dell’Arte

NATURA, DESIGN e sistemi:  DALLA STORIA ALLO SFRUTTAMENTO…
 

La ricerca nel design, che affronta progetti complessi legati a questioni ecologiche ed umane, ha bisogno di tempo per riflettere alle prossime trasformazioni. Questa disciplina si avvalora di un vasto panello di pratiche di tipo testuale, sperimentale, antropologiche, mediatrici, audiovisive o digitali, realizzate in situ oppure in laboratorio. La Francia, essendo erede di una lunga storia nell’arte applicata, possiede un vantaggio nel pensiero e nelle scienze umane. Dimostrandolo nella ricca linea di filosofi che si è distinta in questi argomenti, da Gilles Deleuze a Felix Guattari, come da Philippe Descola a Bruno Latour. Le più giovane generazione che oggi parlano di questi argomenti, di cui li scritti sono letti dai loro creatori, da Emanuele Coccia a Samir Boumedienne passando per Tristan Garcia, discutono con i designers. La giornata alla Triennale o i diversi incontri negli altri Istituti Francesi offrono la parola ed il dialogo a questi filosofi e creatori di testi, di forme, etc. 

GLI STUDENTI E I SOCI DELL’INSTITUT FRANÇAIS MILANO POTRANNO VISITARE LA MOSTRA XXII TRIENNALE DI MILANO AL PREZZO SCONTATO DI 14 EURO

(PORTATE CON VOI LA VOSTRA CARTE IFM O IL PASSIFM+)

IL DIBATTITO E LA PERFORMANCE SONO A INGRESSO LIBERO

MATTINATA [10 :30 – 13 :00]

Natura, sapere e significati

Basata sulla conocenza e su una storia che pone le piante al centro di diversi trasferimenti e mediazione, questa parte tratta di questione storiche e contemporanee del sapere. Quale sono le ripercussioni economiche, la “gestione”, il potere e le possibilità di contro-potere in rapporto con la conoscenza delle piante?

10h45 
Introduzione Catherine Geel

11h 
Emanuele Coccia, filosofo (École de Hautes Etudes en Sciences Sociales):

Agricoltura simmetrica. Come ogni specia coltiva le altre

 

12h 
Astrid de la Chapelle, designer, artista e regista, e Pauline Briand consultante ambientale

163 km2 — racconti digitali. 
163 km2 è un’esplorazione di Rapa Nui attraverso le sue piante invasive. Dall’angolazione del vegetale, il progetto propone un panorama spaziale e temporale dell’Isola di Pasqua affrontando la problematica della crescita e delle dinamiche del suolo, andando a interrogare il concetto di ripristino di questo ecosistema allo stato « originale ». Rapa Nui è un laboratorio dove si sovrappongono, si intrecciano e si ibridano diversi tipi di territori e campi: umano, vegetale, animale, statale, ancestrale…
Coerentemente con queste dinamiche, il progetto 163 km2 è composto da una piattaforma internet che dialoga con disegni e oggetti.

12h30 - 13h 
Discussione condotta da Claire Brunet

PRANZO [13:00-15:00]

POMERIGGIO [15:00 – 19:00]
Ecologia, Sistemi e reti 


Se si considerano o paragonano le capacità sistemiche della natura rispetto a quelle artificiale sviluppate dagli esseri umani, ci si può interogare su come i ricercatori, filosofi o concettori possono determinare il loro possibile contributo alla conoscenza o a dei progetti che non sono dei “gestori” della natura. Fabbrica, sogno, sapere, riflessione, etc.

15:00 
Introduzione Clément Gaillard

15:30 
Marie-Sarah Adenis, designer e biologista (PILI)

Fabbriche cellulari del colore — Progetto biotecnologico
Dal 2015 PILI si dedica alla creazione delle prime fabbriche cellulari del colore.
Per produrre efficacemente il colore, la materia vivente non ha invece bisogno di petrolio. I più dotati nel campo sono i microorganismi. Ed è con questi ultimi che PILI sta sviluppando una nuova generazione di coloranti ecologici per arginare definitivamente l’era dei coloranti petrolchimici. I microorganismi trasformano la materia in modo pulito ed efficace grazie ai loro enzimi. Oggi, all’inizio del XXI secolo, basandosi sulla biologia, la chimica e il design, PILI traspone alla biologia moderna il patrimonio ancestrale della fermentazione per produrre colori a livello industriale. Il tutto con un impatto energetico inferiore, in quanto gli enzimi, che sono dei microrganismi, agiscono a temperatura ambiente, senza solventi tossici, e necessitano di quantitativi di acqua ed energia di gran lunga inferiori a quelli della petrolchimica. 

16:30 – 16:45 Pausa

16:45 
David Enon, Designer 

Mineral Accretion Factory — Sperimentazione di un procedimento technico
Il Mineral Accretion Factory (MAF) è un sistema alternativo di produzione di arredi e oggettistica utilizzando la modalità costruttiva delle scogliere artificiali Biorock, sviluppato congiuntamente dal prof. Wolf Hilbertz (Symbiotic Process Laboratory), architetto / biologo, e dal prof. Thomas J. Goreau (Global Coral Reef Alliance), biologo, per restaurare le barriere coralline e, più generalmente, i fondali marini (fauna e flora).
Immergendo in mare una struttura di acciaio (lo scheletro di un oggetto) collegata ad una fonte elettrica a bassa tensione (un pannello solare o una pala eolica) si genera una reazione di ossidoriduzione: l’oggetto si autogenera in un materiale derivato dai minerali dell’oceano.
Il Mineral Accretion Factory (MAF) consente di dimostrare che è possibile produrre diversamente nell’ambito di un meccanismo naturale (senza unità produttiva), in rapporto diretto con il contesto ed esercitando un impatto positivo sull’ambiente (ripristino della barriera corallina). Pur essendo semplice, il meccanismo tecnico si basa su conoscenze scientifiche di alto livello (low tech + high tech = wild tech) in armonia con il ritmo produttivo biologico (slow tech), riducendo al minimo le operazioni e i mezzi.

17:30 
Justinien Tribillon, urbanisto, autore, editore e co-fondatore di Migrant Journal.

Migrant Journal — Editoria
Migrant Journal è una rivista in sei numeri che esplora la circolazione delle persone, dei beni, dell’informazione, della fauna, della ora nel mondo intero, insieme alla loro incidenza sullo spazio. Ancorché iscritta nella genesi della storia umana, la migrazione sembra un fenomeno diventato onnipresente, con ramificazioni complesse e che si presenta con un ritmo sempre più sostenuto.
Migrant indaga sui rapporti tra tutti questi elementi, eventi, viaggi e spazi riuniti sotto la denominazione « migrazione ». Questo concetto proteiforme è diventato indispensabile alla comprensione della nostra società contemporanea.
Per rompere gli stereotipi e i pregiudizi sui migranti e la migrazione, Migrant invita artisti, giornalisti, professori universitari, designer, architetti, filosofi, attivisti, fotogra e cittadini a ripensare il nostro approccio alla migrazione andando ad esplorare criticamente i nuovi spazi da essa creati.
Migrant è edito da Justinien Tribillon, Michaela Büsse e Dámaso Randulfe. Offshore Studio di Isabel Seiffert e Christoph Miler ne è il coeditore e autore del design.

18:15 
Discussione condotta da Olivier Peyricot

19:15 
Ringraziamento e fine


PERFORMANCE [20:00 – 21:00]

Matters (Duncan Evennou, Clémence Hallé, Benoît Verjat) 

Performance in inglese con sottotitoli in francese. 
Matters è una performance che da vita agli archivi del primo incontro del Anthropocene Working Group tenutosi nel 2014 a Berlino. L’attore colloca e trasforma la parola storica, scientifica e politica del gruppo, giocando con la sensibilità delle sue parole.

ingresso libero aL DIBATTITO E ALLA PERFORMANCE

PER I SOCI DELL’IFM INGRESSO ALLA MOSTRA XXII TRIENNALE AL PREZZO SPECIALE DI 14 EURO

Triennalefrenchsection.fr/

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