Arti visive

Would you like to be a fish?

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29 Fotografie di Nicolas Cohen

Mostra prolungata fino al 30 giugno

 

“Sono francese. Uno sguardo straniero, uno sguardo da straniero. La prima cosa che salta all’occhio quando si percorre quotidianamente e per parecchi mesi questa città, è l’umanità che emerge dalle sue strade. Oltrepassati il teatro della vita napoletana, l’eccentricità promessa dall’arrivo, i gesti, le attitudini, i visi diventano più familiari, più quotidiani, ma questa umanità è ben qui, più presente ancora. Si vede meglio, sui visi, si incrocia negli sguardi, si sente. Questa città ha un odore, l’odore del vivo. Ci si parla, ci si tocca, ci si abbraccia, si mangia, si litiga come tutti, ma senza la minima moderazione. La città è stancante, stancante di vita.

Non ci ho incontrato né sdegno, né disprezzo, né invidiosi. Anche se ognuno è al suo destino, si può cadere, mendicare, qualcuno verrà a tirarvi su. Il ridicolo non esiste. Si può pensare che il proprio vicino è pazzo, scemo o arrogante. È così, non lo si biasima. Si fa come si vuole o come si può. Ma Io sono di noi.

Lo sguardo dell’altro non è un problema, fa parte della vita, di una sorta di gioco, di seduzione, di questionamento, di considerazione, o il riflesso di quello che si è o che si vuol lasciar vedere.

Questa città è ricca della sua storia, della sua architettura, dei suoi paesaggi, delle sue stradine scure attraversate da una luce abbagliante. Ma la sola ricchezza che conta e che percorre la storia caotica di questa città, ogni napoletano la porta in sé, si legge su ogni viso, si trasmette, per fierezza sicuramente, forse per epilogo . La ricchezza è napoletana.

Ho provato a fotografare questa città cercando di cogliere, di trattenere soltanto la città nuda, senza presenza umana. Per me “non funziona”, né di giorno, né di notte. Capisco che si possa odiare questa città, esserne spaventato, perché è ovvia, essenziale, non nasconde niente, della sua opulenza passata e presente, della sua vitalità, della sua anarchia (per me nel senso positivo), dei suoi dolori. Si incrociano grazia  ed oltranza.

Qui si può immaginare qualsiasi tema, pretesto all’immagine, alla fotogenia. Ma l’unica evidenza, per me, è l’Uomo. L’esistenza dell’Uomo, in tutta la sua umiltà, o la sua assurdità. Quindi ho provato a restituire e a trattenere, fra tutte le fotografie che ho potuto fare qui, delle sagome, dei visi, degli sguardi, isolati, inquadrati sotto questa luce  a volte accecante. Donne, uomini, bambini, semplicemente incontrati in diversi luoghi di questa città. Momenti in sospeso, istanti senza importanza, anodini, senza significato, quasi niente, ma che fanno pure le nostre vite. Come dei ricordi, prove di esistenze singolari, il ricordo di queste vite.

Allora perché questo titolo : Would you like to be a fish ?

Perché nonostante le crisi, ideologico-economico-umanitarie, che conosciamo, inventiamo, rivanghiamo, un poco disarmati, grazie a tutti questi visi, queste attitudini, gesti e sguardi, colti all’angolo delle strade, nel corso di questi ultimi mesi, sono ancora lieto, di essere una donna, un uomo di qui o d’altrove, e di esserne consapevole.

Allora, se dovessi scegliere, non avrei voluto essere un pesce.” Nicolas Cohen

 

La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2017

Orario: Lunedì - Venerdì 09.00-21.00 e Sabato 08.30-19.00

Presentazione in pdf