
di Robert Bresson
Francia, 1959, 75’
con Martin LaSalle, Marika Green, Jean Pélégri
Michel diventa borsaiolo un po’ per caso, un po’ per il piacere del gesto, e perché pensa che gli esseri superiori possano ignorare la legge. Il furto è un gioco, un’arte, il suo modo di essere. Ma Michel è sorvegliato da un ispettore di polizia che vede tutto, anche la coscienza del ladro e la sua storia con Jeanne…
Uscito lo stesso anno di I 400 colpi di Truffaut e Hiroshima mon amour di Resnais, Pickpocket (Diario di un ladro) è un altro monumento del cinema che vede l’affermazione dell’arte bressoniana del cinema. Il film è famoso per le scene di borseggio, puro piacere cinematografico in cui le mani della banda di ladri ballano con portafogli, borse e orologi rubati in perfetto silenzio e senza che un’espressione compaia sul viso dei colpevoli; ma da un furto all’altro, senza spiegazioni, l’implacabile regia dà al destino di Michel la dimensione universale di una redenzione.
VERSIONE ORIGINALE FRANCESE CON SOTTOTITOLI IN italiano
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