Dibattiti

Aspettando i robot

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Antonio Casilli e i lavoratori del click

In occasione dell’uscita di Aspettando i robot, Feltrinelli, 2019 - En attendant les robots. Enquête sur le travail du clic, Seuil, 2019

Antonio Casilli con Fabrizio Turoldo, professore di filosofia morale, Università Ca’ Foscari Venezia e Simone Arnaldi, sociologo della scienza, Università di Trieste


Lo sviluppo delle intelligenze artificiali sembra rendere attuale una profezia ricorrente: la sostituzione degli esseri umani con le macchine farà scomparire il lavoro. Alcuni si allarmano, altri vedono nella trasformazione digitale un’opportunità di emancipazione basata sulla partecipazione e la condivisione.

Dietro le quinte di questo teatro di marionette (senza fili) quello che si mostra è uno spettacolo molto diverso. Quello degli utenti che alimentano gratuitamente29 le piattaforme «sociali» con i loro dati personali e con contenuti creativi per il profitto dei giganti del web. Quello dei fornitori delle start-up della economia collaborativa, il cui connettersi quotidiano serve meno a guidare automobili o ad assistere delle persone, che a produrre flussi di informazioni sul loro smartphone. Quello dei microlavoratori, inchiodati davanti ai loro schermi, che, a domicilio o nelle «fabbriche di clic», promuovono la viralità dei marchi, filtrano le immagini pornografiche e violente o interpretano dei frammenti di testo per far funzionare i software di traduzione automatica.

Contro l’illusione dell’automazione intelligente, Antonio Casilli fa apparire la realtà del «digital labor»: una miriade di cottimisti del clic sottomessi al potere algoritmico delle piattaforme, che stanno riconfigurando e precarizzando il lavoro umano.


Organizzato da: Festival della Tecnologia di Torino, Teresa Scantamburlo, European Centre for Living Technology (ECLT), Università Ca’ Foscari di Venezia, con il sostegno di Institut français Italia


  • Antonio Casilli è un sociologo, professore associato presso Télécom ParisTech e ricercatore presso l’Institut interdisciplinaire de l’innovation (i3). Fine osservatore delle mutazioni generate dalle tecnologie dell’informazione, negli ultimi anni si interessa particolarmente al «digital labor». Ha pubblicato: Les Liaisons numériques (Seuil, 2010) e con Dominique Cardon, Qu’est-ce que le digital labor ? (INA, 2015).