I film ribelli di Agnès Varda

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I film ribelli di Agnès Varda

41° Festival di Cinema e Donne


«Il festival Cinema e donne non è un festival come gli altri, perché porta un’attenzione particolare sull’impegno delle donne nel mondo del cinema; non è stato mai facile, le vicende quotidiane ce lo ricordano continuamente. Il festival Cinema e donne propone una visione del mondo a 360° gradi attraverso lo sguardo femminile, che può essere diverso a seconda dei paesi. Una regista, in particolare, ha attirato la mia attenzione, una regista francese, ovviamente, scomparsa questo anno, ovvero Agnès Varda.
Sia come regista di film e documentari, che come fotografa o essere umano, Agnès Varda ha lasciato un’impronta duratura e un vivo ricordo in tutti quelli che l’hanno incontrata.
Aveva un’aura immensa, questa modesta donna con gli occhi scintillanti, che ha creato fino alla fine. Unica regista donna della Nouvelle vague, è stata anche figura di spicco del cinema d’avanguardia e del femminismo in Europa e negli Stati Uniti. Ha tracciato e seguito il suo percorso, con la sua umanità e la sua macchina fotografica. Ognuno dei suoi film straordinari, così ben bilanciati tra documentario e finzione, è unico e tutti fanno già parte della storia del cinema.
L’Istituto francese di Firenze si unisce al Festival Cinema e donne per l’omaggio dedicato ad Agnès Varda e al suo lavoro eccezionale che potrete scoprire il 21 e 23 novembre all’istituto francese.»

Manon Hansemann, direttrice
 

 

Programma proiezioni e incontri all’Institut français (Sala cinema)

Giovedì 21 novembre 2019,  ore 18

L’une chante l’autre pas Francia, 1977, 120’

L’ho girato in 35mm (Eastmancolor) a Parigi, a Bobigny, lungo l’Oise e il Rodano dalle parti di Carqueiranne, dal 1 all’8 marzo e dal 26 aprile all’8 giugno 1976, più 4 giorni ad Amsterdam. Interpreti: Mona Mairesse (la madre di Pomme), J.Van Der Swalnen (il padre di Susanne),Gilette Barbier (la madre di Susanne), Mathieu Demy (Zorro,4 anni), Francois Courbin (Mathieu, 9 mesi), Frédéric Boyot (Mathieu, 2 anni 1/2), Laurent Plagne (Mathieu, 15 anni), Salomè Wimille (Marie, 3 anni) Isabelle Eduards (Marie, 5 anni), Dominique Ducros (Marie, 13 anni), Rosalie Varda (Marie, 17 anni), Nicole Clèment (la prof. di filosofia), Sapho (la corista), Dane Porret (la rocker), Francoise Bette (la portiera), Fred Maubert (il commissario), Gisèle Halimi (nel suo ruolo), Francois Gibert ( Francois,1°chitarrista), Marion Hansel (la funambola incinta) e molti altri…

“Il sacrosanto bastione dell’amore materno’’ è un’affermazione veramente terribile. Per questa ragione bisognava affrontare l’argomento: la maternità su tutti i fronti, aborto libero senza colpevolizzazione, non possesso dei bambini, orrore dell’autorità genitoriale. Invece: amore per i bambini, ma anche per gli altri. Contraccezione. Leggi nuove. Educazione sessuale. Amore per gli uomini. Desiderio di bambini. Tenerezza genitoriale. Famiglie allargate. Gravidanza felice. Diritto alle identità con o senza bambini. Più che un film, è un’enciclopedia. Un film militante? Si e no. Ho fatto passare tutto attraverso musica e canzoni. Scelta tattica. I discorsi non li ascolta nessuno, le enciclopedie non si leggono. Il vissuto, le canzoni, le emozioni mi sembrano siano più tonici ed efficaci. Agnès Varda

 


Sabato 23 novembre 2019, ore 10

Black Panthers Francia 1968, 30’

Il film è stato realizzato in 16 mm. Alla macchina da presa c’ero quasi sempre io insieme ad alcuni ‘’radicali’’ che mi aiutavano. Questi radicali erano studenti dell’università di Berkeley che venivano a dare una mano una volta l’uno una volta l’altro. Ho pagato quel che occorreva di tasca mia e ottenuto un’intervista con Huey Newton in prigione grazie al suo avvocato e poi abbiamo intervistato  Eldrige Cleaver. E’ un documentario datato in quello che si vede e che si fa, ma per quanto riguarda la formulazione delle idee e del programma dei Black Panthers, queste idee di “guerra dichiarata” restano totalmente valide. Agnès Varda

Réponse de femmes Francia 1975 8’16’’

Qui non si tratta di parlare della condizione femminile, ma di scoprire dall’interno cos’è una donna,(…). Come una donna reagisce a ciò che la società domanda al suo corpo, quando lei è venduta, aggredita. La mia immagine simbolo è la foto di una donna di cui una metà del corpo è velata e l’altra metà nuda. L’idea di questo cinevolantino nasce da questa ambivalenza di richieste in Occidente. Due scelte contraddittorie e paradossali. Da un lato ci dicono: ‘’copriti, sii pudica, velati anche moralmente, non parlare del tuo sesso, non affermare i tuoi desideri fisici, sii madre, casalinga e sposa perfetta’’ e d’altra parte chiedono all’altra metà della stessa donna: ‘’fai vedere le gambe per vendere i collant, fai vedere le spalle per vendere profumi, mostra il tuo corpo per vendere automobili’’. Agnès Varda

Plaisir d’amour en Iran Francia 1976, 6’

Quando ho visto in Iran, di colpo tutti questi minareti/sessi, queste cupole/seni, è stata una rivelazione. Questa sessualità dell’architettura applicata a luoghi sacri e a spazi veramente sublimi (…) ho desiderato di utilizzare questo sguardo per dire in modo indiretto e in forme pure la volontà dell’amore. È per questo che Pomme ama un iraniano. Mi piaceva poter mostrare il loro amore e lo humor di Pomme insieme. Sottoforma di seni blu su sfondo azzurro. Sessi di pietra da cui discendono le melodie del muezzin. Agnès Varda

 


 Sabato 23 novembre 2019, ore 11 

Focus Cambio di stagione

Strategie europee di parità. L’esperienza delle registe presenti al 41°Festival di Cinema e Donne

Dal 2012 ad oggi, il Consiglio d’Europa ed in particolare Eurimages propongono la loro strategia per la parità di genere nella industria cinematografica con l’obiettivo del 50% di uomini e 50% di donne nelle principali funzioni relative alla produzione di film. Evidenziano una sottorappresentazione femminile in questi ruoli. Per ridurre la disparità di genere propongono le seguenti misure ed azioni:

-Integrare un approccio di parità di genere in tutte le politiche e misure, considerando la dimensione del genere;
-lottare contro gli stereotipi di genere ed il sessismo nel modo in cui vengono rappresentate le donne nei film, sensibilizzando i cineasti su questo tema;
-prevenire e combattere la violenza contro le donne, sensibilizzando sul fatto che mostrare un’immagine degradata della donna nei film può incoraggiare la violenza e migliorando il rispetto per la loro dignità.

Di tutto questo discuteremo sabato 23 Novembre dopo la proiezione di tre film ribelli di Agnès Varda.
Sarà l’occasione per ascoltare le voci e le proposte delle registe che hanno mostrato i loro film a Firenze.
Anche per inviare alla Comunità Europea i risultati dell’incontro e le nostre, collettive, riflessioni sul tema.