Festival delle Letterature Migranti

La Lingua Fera – Horcynus Orca, il libro che nessuno voleva tradurre

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Festival delle Letterature Migranti

La Lingua Fera – Horcynus Orca, il libro che nessuno voleva tradurre

22 Ottobre 2025 - 17:00
Cantieri Culturali alla Zisa | Cre.Zi. Plus

con i traduttori di Horcynus Orca in Sicilia a 50 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Stefano D’Arrigo: Moshe Kahn (tedesco), Stephen Sartarelli (inglese), Miguel Angel Cuevas (spagnolo) e Antonio Werli (francese) in dialogo con Davide Camarrone e Giorgio Vasta.
Sarà presente il regista Mosco Boucault.

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L’undicesima edizione del Festival delle Letterature Migranti si inaugura con un grande tributo a Stefano D’Arrigo, nel cinquantesimo anniversario di Horcynus Orca. A lui è dedicato il primo appuntamento in programma: “La Lingua Fera – Horcynus Orca, il libro che nessuno voleva tradurre”, tappa conclusiva del progetto internazionale “La Lingua Fera” ideato da FLM per celebrare questo monumentale romanzo.
Curato da Davide Camarrone e Moshe Kahn – primo traduttore dell’opera – il progetto propone un tour in cinque tappe in Sicilia, dal 16 ottobre, con soste a Catania, Messina, Gibellina, Ragusa e Palermo, passando da Alì Terme, paese natale di D’Arrigo.

L’incontro, insieme al tour, riunirà il 22 ottobre alle ore 17 presso Cre.Zi Plus, tutti i traduttori dell’opera: Moshe Kahn, Antonio Werli, Stephen Sartarelli e Miguel Ángel Cuevas, in dialogo con Davide Camarrone, lo scrittore Giorgio Vasta e il regista Mosco Boucault.
L’appuntamento è organizzato in collaborazione con Kultur Ensemble Palermo e Institut français Italia. Si inserisce nella sezione Lost (and Found) in Translation, curata da Eva Valvo e realizzata in collaborazione con Strade – Traduttori editoriali e Aniti – Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti.

Horcynus Orca è un’opera maestosa, divenuta in breve tempo un caso editoriale per la sua potenza visionaria, la straordinaria ricchezza linguistica e la lunga, complessa gestazione. Un romanzo che ha incantato grandi intellettuali come Pier Paolo Pasolini, Primo Levi, George Steiner e, più recentemente, Andrea Camilleri, i quali non esitarono a definirlo tra i più importanti del Novecento italiano. Il libro restituisce anche un ritratto culturale e simbolico del paesaggio dello Stretto di Messina e della Sicilia orientale, dove realtà e mito si intrecciano in una geografia carica di suggestioni.
La traduzione tedesca di Moshe Kahn, pubblicata da S. Fischer Verlag di Francoforte nel 2015, giunge quarant’anni dopo l’uscita del romanzo. Moshe Kahn ha vinto il Premio di traduzione italo-tedesco nel 2015 a Roma nella categoria miglior traduzione con Horcynus Orca. Nel 2023 è apparsa la versione francese firmata da Monique Baccelli e Antonio Werli per Le Nouvel Attila, mentre le traduzioni in inglese e spagnolo – a cura di Stephen Sartarelli e Miguel Ángel Cuevas – sono tuttora in corso.

Programma completo del festival qui: https://www.festivaletteraturemigranti.it/