
Pauline à la plage [Pauline alla spiaggia]
un film di Éric Rohmer
con Amanda Langlet, Arielle Dombasle, Pascal Greggory e Feodor Atkine
sceneggiatura: Éric Rohmer ● fotografia: Nestor Almendros
montaggio: Cécile Decugis ● musiche: Jean-Louis Valéro
produzione: Les Films du Losange
distribuzione: Academy Two
Francia, 1983 ● 95 minuti
v.o. francese con sottotitoli in italiano
Giovedì 17 ottobre, ore 20.45
Cinema Gaudium, Palermo - Biglietto unico 6€
Un evento organizzato da SudTitles in collaborazione con Cinema Gaudium e Institut français Palermo
Presentazione: Alessandro Rais, direttore artistico Festival Efebo d’Oro
Pauline è una graziosa tredicenne, che passa gli ultimi giorni di vacanza, a settembre con la seducente cugina trentenne Marion, in una villetta sulla spiaggia della Normandia. Mentre incontra un coetaneo, Sylvain con cui fa presto a stabilire un franco rapporto di simpatia e di amicizia, essa assiste a tutto il complesso gioco dei sentimenti e delle attrazioni degli adulti. C’è Pierre che, un tempo innamorato pazzo di Marion, che ha alle spalle un matrimonio fallito e cerca il grande amore ovunque, l’ama ancora e in forma gelosamente possessiva; c’è Henri, un play-boy vacuo e chiacchierone quanto interessante, che filosofeggia con Marion sull’amore…
«Nelle Commedie e proverbi c’è una specie di intossicazione da parole: le persone parlano molto e ne sono consapevoli. Si tratta di persone che si trovano in situazioni che invitano a confidenze e che si lasciano trascinare da queste confidenze» (Éric Rohmer)
«Una vera e propria riflessione teorica sull’immagine e sulla sua mancanza che funge da fondamentale punto di innesco e deflagrazione tanto per la commedia degli equivoci quanto per la consueta indagine sentimentale dell’autore francese, che nel 1983 firmava una delle tappe più luminose e apprezzate del suo prodigioso cinema in costante sottrazione. Un cinema fatto di impercettibili increspature e di instancabili variazioni sul tema, di dicotomie e di apologhi morali, di giovani che crescono e di adulti irrisolti rimasti per molti versi bloccati nell’immaturità dell’adolescenza, di coincidenza quasi perfetta fra lo scorrere della vita e la sua rappresentazione. » (Marco Romagna, Quinlan.it)