Cinéma et audiovisuel

ALBATROS. DI XAVIER BEAUVOIS (2020)

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ALBATROS. DI XAVIER BEAUVOIS (2020)

71° Berlinale ⋅ Concorso

Con Jérémie Renier, Marie-Julie Maille.

VO sottotitoli in italiano. Polar (115 m.).

  • Lunedì 27/05 ore 17:00

RECENSIONE di Nikola Roumeliotis

Ifrancesi sono molto bravi nel genere noir. E questo Albatros, presentato in concorso alla nuova edizione della Berlinale, rigorosamente on line, ne è l’esempio. Certo, il “nero” di questa storia molto chabroliana si trova soprattutto nell’ambiguità dei sentimenti. Sentimenti espressi e provati.

Un giovane poliziotto Laurent, stressato dai suoi problemi di lavoro arriva a un gesto estremo e scappa da tutti e da tutto. Sensi di colpa oppure paura per una punizione?

Il regista Xavier Beauvois controlla la materia con un occhio all’attualità e l’altro alla cinefilia. Infatti, il suo Laurent non è lontano dal Manny Balestrero di Henry Fonda ne Il Ladro di Alfred Hitchcock. Almeno per il suo tormento. E per lo più il racconto della sua vita quotidiana, cosi realistico, lo conferma. Vita quotidiana con crisi annessa. Un thriller dei sentimenti, Albatros si districa tra crimini orrendi, come la pedofilia, e altri meno gravi come la frode fiscale.

Beauvois non mette in scena nei dettagli dei vari casi che segue il suo protagonista, un eccellente Jeremie Renier, e nemmeno le giustificazioni o le spiegazioni dei colpevoli. Interessano solo la reazioni alle loro azioni e soprattutto quella di Laurent nonché i suoi multipli punti di vista. Solo attraverso tutto questo arriva ai suoi punti di forza: critica della forza di polizia, crisi esistenziale, sentimenti contrastanti, rapporti umani pieni di attriti, insomma riflessioni sulla figura, diremmo archetipica, dell’uomo di oggi.

Seguendo una narrazione lineare, Albatros ha una sceneggiatura apparentemente episodica ma che inserisce, ogni volta che si discute, un nuovo tassello a un puzzle molto più complicato, in fondo come il lavoro del poliziotto, di quel che si creda. Poi, non si nega anche qualche apertura onirica e nemmeno simbolismi, soprattutto nell’ultima parte ambientata sulla barca.

Infatti, quando Laurent inseguito dalle sue Erinni scappa sulla barca verso il mare aperto la sua vita diventa quella di un naufrago. E mentre i riferimenti alla realtà dagli scontri parigini di qualche tempo fa e le difficoltà agrarie di far coincidere gli interessi contadini con quelli della Ue, diventano punti universali di una realtà con cui lottare per l’eternità.

© CultFrame 03/2021

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Institut français Italie - Sede di Firenze

Prezzo unitario 5,00 €

Prezzo per i soci 3,00 €

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