
L’événement
Cinema Rouge et Noir (Piazza Verdi, 8)
Venerdì 21 ottobre, ore 20.30
Ingresso 5,50 euro
Serata Nobel al Rouge et Noir alla presenza di Anna Mouglalis, una delle interpreti del film L’événement, tratto dall’omonimo romanzo di Annie Ernaux, e vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 2021.
Per rendere omaggio alla scrittrice francese insignita del Nobel alla Letteratura 2022, il cinema Rouge et Noir, in collaborazione con l’Institut francais di Palermo, ha organizzato, per venerdì 21 ottobre alle ore 20.30, un appuntamento speciale con la proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano del film L’événement (La scelta di Anne nella versione italiana - 2021, 100’) di Audrey Diwan che ha ottenuto il massimo riconoscimento a Venezia; uscito nel novembre dello scorso anno è praticamente inedito a Palermo.
In occasione di questa serata all’insegna di cinema e letteratura, sarà con noi l’attrice Anna Mouglalis, che fa un’apparizione breve ma folgorante nel film nei panni di M.me Rivière.
«Sono rimasta incinta come una povera». La storia di Anne, una giovanissima donna che decide di abortire per terminare gli studi e sfuggire al destino sociale della sua famiglia proletaria. La storia della Francia nel 1963, di una società che condanna il desiderio delle donne, e il sesso in generale. Una storia semplice e difficile che ripercorre la strada di chi sceglie di agire contro la legge. Anne ha poco tempo davanti a sé, gli esami si avvicinano, la sua pancia si sta ingrandendo e arrotondando…
Come trasformare un dramma intimo in un manifesto universale?
Pubblicando L’Événement nel 2000, Annie Ernaux ha raccontato un’epoca che si credeva fosse finita. 22 anni dopo, l’adattamento del romanzo della regista Audrey Diwan arriva in un momento in cui il diritto delle donne a disporre del proprio corpo è minacciato in tutto il mondo. Questa triste attualità dà una profondità maggiore al film.
Uscendo dalla proiezione del film, Annie Ernaux, molto commossa, ha scritto questa lettera ad Audrey Diwan: “Ha fatto un film giusto. Giusto, cioè il più vicino possibile a cosa significasse per una ragazza scoprirsi incinta negli anni Sessanta, quando la legge proibiva e puniva l’aborto. Il film non dimostra, non giudica, non drammatizza. Segue Anne nella sua vita e nel suo ambiente da studentessa, tra il momento in cui attende invano le mestruazioni e quando la sua gravidanza è alle spalle e «l’Evento» ha avuto luogo. Semplicemente – per così dire – è attraverso lo sguardo di Anne, i suoi gesti, il suo modo di comportarsi con gli altri, di camminare, i suoi silenzi, che ci fa sentire il cambiamento improvviso prodotto nella sua esistenza, nel suo corpo che si appesantisce, reclama cibo e si disgusta. Siamo trasportati nell’orrore indicibile del tempo che avanza e che appare sullo schermo attraverso settimane […] E, quando tutto è compiuto, sul volto sereno e luminoso di Anne, in mezzo agli altri studenti, si legge la certezza di un futuro che si è riaperto. Non riesco a immaginare nessun altro oltre ad Anamaria Vartolomei per incarnare Anne e, in un certo senso, per incarnare me stessa a 23 anni […] Perché è solo così, nel turbamento di queste immagini, che si può prendere coscienza di ciò che è stato inflitto al corpo delle donne e di cosa significherebbe un ritorno al passato. Vent’anni fa, scrivevo alla fine del mio libro che quanto mi era successo in quei tre mesi del 1964 mi appariva «come un’esperienza totale», del tempo, della morale e del proibito, del diritto: «un esperienza vissuta da un capo all’altro attraverso il corpo”.