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Benedetta Craveri: La Contessa Virginia Verasis di Castiglione

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Presentazione libro con l'autrice

Immagine:
La Contessa Virginia Oldoini Verasis di Castiglione (1835–1899)
nel ritratto di Pierre-Louis Pierson Scherzo di follia (1861-1867) 

 

Martedì 19 ottobre ore 18

Benedetta Craveri

presenta il suo nuovo libro

LA CONTESSA
Virginia Verasis di Castiglione

(Adelphi 2021)

 

Intervengono

Sylvain Bellenger

Lorenza Foschini 

 

«Io non credo nell’amore, è una malattia che passa com’è venuta … prendetemi oggi, non contate di avermi domani» scrive Virgina Verasis di Castiglione a uno dei suoi innumerevoli amanti, palesando la sua esigenza più radicata e insopprimibile: non avere padroni. Un’esigenza che emerge prepotentemente dal racconto che della sua vita ci propone l’autrice di ‘Amanti e regine’. Tutti noi - grazie agli scritti di testimoni e biografi, a film e sceneggiati televisivi, nonché ai moltissimi ritratti fotografici che in anni recenti sono stati pubblicati ed esposti - crediamo di sapere chi sia stata la contessa di Castiglione: una «seduttrice seriale» di incomparabile bellezza che, dopo aver conquistato (secondo le istruzioni ricevute dal conte di Cavour) Napoleone III e abbagliato la corte del Secondo Impero, si chiuse in una casa senza specchi nascondendo ai propri occhi e a quelli del mondo la sua inarrestabile decadenza. Ma colei che Robert de Montesquiou consacrò per sempre come «la divine comtesse» è stata molto di più, e Benedetta Craveri, la quale ha rintracciato negli archivi italiani e francesi un’ingente mole di lettere totalmente inedite, ce lo fa scoprire lasciando che sia Virginia a parlarci di sé: dei suoi amori, delle sue ambizioni, delle sue paure, delle sue ossessioni. Vengono così alla luce aspetti sorprendenti di una donna che seppe usare il suo fascino, ma anche la sua intelligenza politica, la sua audacia, la sua volontà di dominio, la sua straordinaria abilità di commediante, e anche una buona dose di cinismo, per raggiungere un traguardo all’epoca inimmaginabile: disporre liberamente della propria esistenza. Una ribellione alle regole imposte dalla morale del secolo borghese che, scrive Craveri, «ha mantenuto intatta la sua forza incendiaria e che ancora oggi disturba, sconcerta, scandalizza».

Adele Benedetta Craveri è professore ordinario presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove insegna Letteratura Francese. Nata a Roma, Benedetta Craveri si è laureata nel 1969 in Lettere, indirizzo di Filologia Classica, con una tesi su «La formazione del gusto neoclassico e André Chénier», sotto la direzione di Giovanni Macchia. Dal 1976 al 1986 ha diretto il programma culturale di Radiotre «Spazio Tre», dal 1988 è stata professore associato di Lingua e Letteratura francese nella Facoltà di Lingue e Letterature Moderne dell’Università della Tuscia e , dal 2001, è professore straordinario di prima fascia. A partire dal 1 novembre 2005 si è trasferita all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa a Napoli come professore ordinario di Letteratura francese.
I suoi interessi di ricerca sono incentrati sulla civiltà letteraria francese del XVII e del XVIII secolo, con una particolare interesse per i problemi relativi alla comunicazione, per il ruolo che vi hanno esercitato le donne, per la letteratura epistolare, per la memorialistica, il romanzo, le forme brevi. (…) per saperne di più

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Il Venerdì
Il Sole 24 Ore

 

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